Rabbia cieca e fascista
contro la Cgil
Ora la ferma risposta
Sto tornando in treno dopo una iniziativa in Puglia sul PNRR, quando Alberto Cassandra (capo ufficio stampa Cgil) al telefono mi avverte. Mi collego sui siti di informazione che stanno trasmettendo in diretta e non riesco a credere a quello che vedo. Sono sgomenta. Vedo la violenza contro la nostra sede, la distruzione e la rabbia cieca. Saranno lunghissime le quattro ore successive, prigioniera del treno, fino a quando non riesco a raggiungere Corso d’Italia. I danni, la violazione del luogo che rappresenta milioni di lavoratori violato, i volti dei compagni e delle compagne che presidiano la sede.
Inizia così, per me, il pomeriggio che inevitabilmente cambia la grammatica di questa fase politica e sociale.
La matrice politica è fascista
La prima certezza è la matrice politica dell’attacco: è un assalto fascista, gestito pianificato e preordinato, da forze, organizzazioni fasciste. Non è una novità che da tempo la Cgil sia nel mirino. Ma fino ad oggi gli attacchi si erano limitati alla virtualità dei social. Adesso il salto di qualità con la scelta di passare ai fatti. E’un attacco non solo alla Cgil ma a tutto il sindacato confederale, quale luogo di libertà, ed è un attacco al lavoro, quale fondamento della vita democratica del nostro paese come recita la Costituzione.
I corsi e ricorsi storici richiamano inevitabilmente quanto accaduto esattamente cento anni fa con gli assalti alle camere del lavoro agli inizi del ventennio fascista, ma si fermano qui. Oggi abbiamo un potentissimo argine rappresentato dalla nostra Carta costituzionale nata dalla resistenza e dalla lotta del mondo del lavoro. Per questa ragione quando si supera quell’argine, non possono esserci ambiguità, titubanze, distinguo. Si deve procedere – o si sarebbe dovuto farlo da tempo – a sciogliere quelle formazioni che si richiamano al fascismo.
Dobbiamo dare risposte al disagio sociale
La seconda riflessione è invece legata al sostrato di disagio sociale che ha animato una parte di quella piazza. Anche questo non può essere ignorato. La pandemia ha rappresentato una cesura che allarga la frattura sociale, che mina la coesione del paese. Le disuguaglianze non sono scomparse si sono approfondite, le condizioni a partire dal lavoro ci restituiscono un quadro di grande precarietà e di impoverimento delle condizioni delle persone. Questo tema non può essere cancellato nelle scelte politiche. C’è bisogno di una risposta sociale che parta dal lavoro, dai presidi di cittadinanza – sanità e istruzione- e questa risposta deve essere data adesso.
La manifestazione di Cgil Cisl e UIL sabato 16 ottobre è importante sul terreno democratico e della riaffermazione dei valori dell’antifascismo. Ma l’altro tema centrale sarà appunto il lavoro. Ci sono temi che non possono aspettare: dalle crisi aziendali, al contrasto alla precarietà e alla creazione di nuova occupazione, oltre ai capitoli che riguardano la riforma degli ammortizzatori sociali, il fisco e le pensioni, una legge sulla rappresentanza che metta fuori gioco i contratti pirata.
Solidarietà concreta, il modello di sviluppo cambi rotta
Infine le scelte fondamentali di investimento e di riforma del piano nazionale di ripresa e resilienza che non possono essere trattati come una pratica burocratica ma devono rappresentare un processo democratico e partecipativo, per cambiare il modello di sviluppo del nostro paese.
Ecco, oltre alla solidarietà straordinaria che tutte le istituzioni e forze politiche hanno manifestato in queste ore, adesso ci attendiamo, a partire dalla legge di bilancio, che si diano risposte concrete e tangibili a queste emergenze. E’ la migliore risposta a chi sta soffiando pericolosamente e strumentalmente sul fuoco della disperazione e del disagio.
Ultima riflessione: nelle ore successive l’attacco alla sede la risposta dei dirigenti, dei delegati dei semplici iscritti è stata straordinaria e commovente. Con gesti piccoli e grandi di straordinaria importanza: da chi la sera stessa si è presentato spontaneamente, a chi ha presidiato le nostre sedi giorno e notte, chi ha lasciato un messaggio o un fiore. E’ il valore della militanza, della condivisione del pane e delle idee, e tutto questo nessuno potrà violarlo o cancellarlo mai. W la Cgil.
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