Tra false promesse e insulti, siamo tutti un po’ più stanchini

Siamo un po’ stanchini. Non abbiamo corso, come Forrest Gump, su e giù per gli States, ma facciamo fatica a capire e rincorrere il mondo che ci gira attorno. Vorremmo capire, aggiornarci, informarci, ma è sempre più complicato. Correre su e giù nei labirinti della politica è sempre più faticoso e quindi si capisce se molti, troppi, se ne tengono alla larga. L’ultimo colpo, quasi letale, è venuto dalla rottura, fin troppo annunciata, dopo un breve ed intenso idillio, tra Calenda e Renzi, che ha lasciato disorientati e un po’ affranti i “moderati” che speravano di aver trovato un ritrovo elegante ed accogliente da dove guardare, e forse fare in prima persona, la politica.

Un politica che rende “stanchini”

calenda renziE invece, no. La politica è quasi sempre “politicante”, è complicata, faticosa, anche quando dice cose apparentemente giuste e promette quello che non manterrà. Eccoli, allora, Renzi e Calenda, abbastanza giovani, intelligenti, tanto abili con le parole e con i sorrisi quanto inaffidabili, quando si promettevano eterno amore. Come nei romanzi d’appendice, dalle promesse si passa agli insulti, ovviamente moltiplicati dai social, rivangando i reciproci tradimenti e bugie. E noi ne usciamo un po’ più stanchi e tristi. Anche Elly Schlein, dopo aver dato una scossa salutare al Pd, forse era un po’ stanchina e ha fatto quasi scandalo perché è andata in vacanza a Pasqua e per una settimana non ha fatto nemmeno una dichiarazione, un comunicato stampa, un tweet o un passaggio su Instagram. Poteva essere un piccolo sollievo e invece è diventato un peccato (quasi) capitale per l’ingordo mondo dei mass media.

Giuseppe Conte, non pervenuto, invece si limita a preparare uno sgambetto al Partito Democratico e al sindaco della capitale, sul termovalorizzatore, che dovrebbe aiutare a ripulire Roma. Chi non tradisce mai, invece, è Giorgia Meloni, che ogni mattina si fa i complimenti da sola. “Sono soddisfatta”, dice di sé, e tutti i mass media, a partire dal servizio pubblico, rilanciano e moltiplicano l’immagine che vuole proiettare. E noi, sempre più stanchini, finalmente vorremmo riposarci, perché – così ci raccontano – andrà tutto bene.

Eppure, se superiamo stanchezza e pigrizia, intravvediamo la fatica di portare a termine il PNRR, che dovrebbe riempirci di soldi. Sentiamo l’affanno della sanità e della scuola. Ci spaventiamo per “l’invasione” deigiorgia meloni migranti, che però – spiegano gli esperti – potrebbero essere una risorsa per lavoro e contributi pensionistici, in un Paese sempre più vecchio e sterile. Sarebbe meglio averli “regolari” e sotto controllo per evitare lavoro nero e criminalità, ma lo stato d’emergenza nazionale e il ritiro della “protezione speciale” (che esiste, in un modo o nell’altro, in gran parte dei Paesi europei) non aiuta a risolvere i problemi. E poi abbiamo visto che il blocco navale, invocato da Meloni e Salvini, per fermare i trafficanti di esseri umani, purtroppo, era una stupidaggine. E così siamo sempre più stanchini, ma non riusciamo a fermarci e far finta di niente.