“The Rider”
i selvaggi cavalieri Sioux
L’ultimo grande massacro di Indiani della frontiera USA è stato quello di Wounded Knee dove la cavalleria uccise circa 300 Lakota, una delle tre tribù dei Sioux delle praterie, la maggior parte dei quali erano donne e bambini. Fu il più grande massacro di Indiani della storia della frontiera. Si svolse vicino le rive del Wounded Knee Creek, nello stato del Sud Dakota, il 29 dicembre del 1890.
Gli Oglala Lakota
Siamo nella Lakota Pine Ridge Indian Reservation, riserva creata il 2 marzo del 1889. E’ una delle riserve Indiane più grandi, circa 9.000 chilometri quadrati, ma solo 340 di essi sono coltivabili. E’ considerata una delle zone più povere degli USA, la popolazione residente è di 29.000 persone. Nella riserva di Pine Ridge vivono in particolare Indiani di una sotto tribù dei Lakota, gli Oglala.
In questo luogo disperato arriva un giorno Chloé Zhao, giovane Cinese nata a Bejing nel 1982 che a 15 anni si trasferisce prima a Londra poi negli USA per studiare, arrivando alla facoltà di cinema della Tisch School of the Arts della Università di New York. Il suo primo film del 2015 Songs My Brothers Taught Me racconta la storia di un Indiano Lakota e della piccola sorella alla morte del padre. Era destino che il film girato nella riserva di Pine Ridge, facesse incontrare alla regista immigrata Cinese i protagonisti del suo successivo film, sempre realizzato nella riserva indiana del Sud Dakota.
Brady Jandreau vive nella riserva addestrando cavalli selvaggi. O meglio addestrava cavalli, una brutta caduta da cavallo gli ha reso impossibile continuare il suo mestiere, la sua passione, i cavalli selvaggi. Un calcio di un cavallo gli ha sfondato il cranio. La sorella più piccola ha problemi mentali, ha la sindrome di Asperger. E’ molto presente ed ha un modo tutto suo per cogliere aspetti decisivi della vita della famiglia in cui la figura centrale è, o almeno dovrebbe essere il padre, abbrutito dal lavoro.
Praterie e tramonti
La regista Cinese è rimasta affascinata, lo si coglie immediatamente, dai racconti e dai film western. Avrà scelto a caso un luogo che richiama la più grande strage di indiani quasi tutti disarmati, di donne e bambini?
E’ rimasta affascinata dai paesaggi, dalle praterie immense, dai tramonti, dalle albe di quella parte della frontiera Americana. Paesaggi meravigliosi che scandiscono i tempi del film, che sono icone del sogno americano che sono fissate e raggelate nella loro magnificenza.
Con pochi animali qui e là, cavalli e mucche, siamo in uno dei luoghi più belli degli USA ma dei più poveri, dove vivono poche migliaia di Indiani Oglala Lakota. Una natura affascinate che, non è certo la prima volta, osserva i drammi che si svolgono in quello scenario incredibile. Dove i pochi Indiani rimasti amano cavalcare i cavalli selvaggi, con una piuma tra i capelli o sul fucile. Sono Indiani Lakota, dei Sioux, di cui era grande Capo religioso Toro Seduto. Brady ama i cavalli, il suo migliore amico è un cavallo, con cui parla e corre nella prateria. Cavallo che suo padre venderà. Ma sa che non può più addestrare cavalli. E non sa che cosa fare, cavalcare è l’unica cosa che sapeva fare e che amava. Cerca di lavorare in un supermercato, va alla agenzia per il lavoro gestita da altri Indiani Oglala della riserva.
Cavalcare liberi
The Rider è la storia di un Indiano cowboy che non può più cavalcare libero. Il suo migliore amico è un altro cowboy che ha avuto un brutto incidente, vive su una sedia a rotelle, parla solo muovendo le dita della mano per formare le lettere con cui comunicare. Uniti nel sogno di riuscire a restare in sella a dei cavalli o dei tori per almeno 8 secondi. Il tempo minimo al Rodeo.
E’ un vero film western, in cui l’illusione diventa disperazione, ma solo nel film, perché quelli che vediamo e che nel film hanno altri nomi, sono esattamente Brady, la sorella, il padre, l’amico malato. Recitano, certo, su indicazione della regista Cinese immigrata che ha incontrato loro nella riserva Indiana di Pine Ridge. E, miracolo, non ha realizzato il solito western crepuscolare, ma mostra come un giovane indiano cowboy affronta la sua vita per cercare di riuscire ad aiutare chi è stato ancora più sfortunato. Senza alcun pietismo.
Il West senza Hollywood
La storia è passata di qui e questo è quello che ha lasciato. Noi siamo testimoni, loro, i protagonisti rimarranno in quel selvaggio West che non hanno mai scelto. Nella riserva ce li hanno messi, in modo che fosse uno dei posti più squallidi e poveri del mondo, il selvaggio West senza Hollywood. Tante sono le scene che richiamano ai tradizionali western ma sono le parole dette dalla ragazza, dal cowboy sulla sedia a rotelle che chiariscono. Il nuovo cavallo trovato, Apollo, si rompe una gamba, deve essere ucciso. E Brady si chiede.”Gli animali li uccidiamo se non possono più vivere: a noi chi ci uccide?” Perché “I sogni non si realizzano mai” ma allo stesso tempo il cowboy sulla sedia a rotelle grida con le dita della mano “Non farti togliere i tuoi sogni!”.
Non si è posta il problema di una morale, di una fine la regista Cinese immigrata. Questa è la vita per chi è povero costretto a vivere in luoghi abbandonati da Dio e dagli uomini, figuriamoci dalle leggende del West.
Sono loro i personaggi a cui sono stati tutti cambiati i veri nomi. Ma è un film, che funziona, commuove, coinvolge, estrania non perché sono tante le disgrazie, i torti, le ingiustizie che subiscono i protagonisti nella loro “vera” vita. Perché il film, che è un grande Western, funziona, con i suoi tempi lunghi e le sue ballate, che non potevano non esserci, perché anche gli Indiani Oglala Lakota hanno le loro ballate. Che cantano laggiù lontano vicino a Wounded Knee di cui tutti si sono dimenticati. Queste sono solo tragedie personali che hanno interessato una curiosa regista Cinese immigrata.
“The Rider,” regia, sceneggiatura e produzione Chloé Zhao, con Brady Jandreau (Brady Blackburn) Tim Jandreau (Wayne Blackburn) Lilly Jandreau (Lilly Blackburn) Cat Clifford (Cat Clifford) Lane Scott (Lane Scott), USA, 103 m. 2017.
Sostieni strisciarossa.it
Strisciarossa.it è un blog di informazione e di approfondimento indipendente e gratuito. Il tuo contributo ci aiuterà a mantenerlo libero sempre dalla parte dei nostri lettori.
Puoi fare una donazione tramite Paypal:
Puoi fare una donazione con bonifico: usa questo IBAN:
IT54 N030 6909 6061 0000 0190 716 Intesa Sanpaolo Filiale Terzo Settore – Causale: io sostengo strisciarossa
Articoli correlati