Squallore “Bunga bunga”: Meloni assolve Berlusconi e toglie lo Stato dal processo

Ruby ter, chi non ricorda la squallida vicenda?

L’ultimo atto è il processo di Milano in cui Silvio Berlusconi è accusato di aver corrotto alcune ospiti delle feste nella sua residenza di Arcore affinché testimoniassero il falso su ciò che era avvenuto nelle famigerate ‘cene eleganti’: la Procura chiese una condanna a sei anni, parlando di “un processo prostituivo consolidato”.

Il dibattimento è durato anni e ha subìto diversi rinvii a causa di “legittimi impedimenti”, manifestati dall’imputato per motivi di salute.

Ritirata la costituzione di parte civile alla vigilia della sentenza

Milano, Processo Ruby Ter a carico di Silvio Berlusconi, con Avvocato Federico Cecconi e il PM Tiziana Siciliano
L’avvocato Federico Cecconi che difende Berlusconi al processo Ruby ter e la PM Tiziana Siciliano

Nelle controrepliche dell’ultima udienza la difesa dell’ex premier ha sostenuto che egli versò denaro alle ex “olgettine” non per comprare il loro silenzio nei processi con al centro Karima El Mahroug e le nottate a villa San Martino, ma per risarcirle per la loro vita danneggiata dallo scandalo mediatico. Un atto di generosità, quanto mai adatto a un potenziale candidato alla Presidenza della Repubblica.

A due giorni dalla sentenza (care giurie, sappiate che il clima è cambiato) ora la Presidenza del Consiglio dà incarico all’Avvocatura dello Stato perché revochi la propria costituzione di parte civile nel processo (la presidenza del Consiglio dell’epoca aveva chiesto un risarcimento da dieci milioni di euro per il “discredito planetario” che le condotte di cui è accusato Berlusconi avevano gettato sulle istituzioni italiane).

Ricordiamo gli umilianti sfottò nei consessi internazionali e nei giornali. Già il primo novembre 2010 l’Economist paventava “seri danni al primo ministro italiano”, il New York Times scriveva che “lo scandalo ne minaccerà il governo”, il Times di Londra celebrava l’inizio della “fine del regno” berlusconiano. Moltissimi stranieri non conoscono il nome del presidente del Consiglio italiano o lo confondono con quello del capo dello Stato, ma tre parole sono scolpite nella memoria collettiva: italian bunga bunga.

Ribaltata la decisione del governo Gentiloni

La costituzione  – si legge ora nella nota di palazzo Chigi – era stata disposta nel 2017 dal governo Gentiloni, “un esecutivo a guida politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda”. “La formazione – prosegue la nota – avvenuta nell’ottobre 2022 di un nuovo governo, espressione diretta della volontà popolare, determina una rivalutazione della scelta in origine operata. Ciò appare tanto più opportuno alla stregua delle assoluzioni che dapprima la Corte di Appello di Milano con sentenza del luglio 2014, poi il Tribunale di Roma con sentenza del novembre 2022 hanno reso nei confronti del senatore Berlusconi in segmenti della stessa vicenda”.meloni

Pensa che strano, un esecutivo a guida politica che fa valutazioni politiche. Ben diverso da uno che in questo momento storico esprime direttamente (???) la volontà popolare.

“La nostra epoca guarda con ribrezzo a questa violenza perpetrata nei confronti delle donne”, diceva il procuratore.

La prima donna della storia a capo del governo italiano, pur di tener buono il partner di coalizione, ribrezzo non ne sente.

A suo giudizio, nemmeno il popolo.