Sovranisti italiani
a Strasburgo, cronaca
di un flop annunciato
Da Bruxelles arrivano brutte notizie per il governo di casa nostra, per i gialli e per i verdi. Stavolta non si tratta di giudizi e di dati economici ma di numeri puri e semplici: quelli che gli uffici del parlamento europeo hanno diffuso nella seconda “puntata” del sondaggio sulle intenzioni di voto alle elezioni di fine maggio. Ci sono molte ragioni per criticare, nello spirito e nel metodo, quel sondaggio, come ha scritto su strisciarossa Virgilio Dastoli (https://www.strisciarossa.it/europee-linsostenibile-leggerezza-dei-sondaggi/), ma ormai è stato fatto e qualcosa quei numeri ci raccontano. Vediamo che cosa.
- Le destre sovraniste aumenteranno un po’ rispetto alle posizioni che avevano nel parlamento uscente ma la loro non sarà affatto un’avanzata travolgente, come almeno qui in Italia molti (anche a sinistra) mostrano di pensare. I tre gruppi in cui sono sparpagliati attualmente, Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei – ERC con 74 deputati, Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta – EFDD (44 deputati) e Gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà – ENF (39 deputati) nell’assemblea attuale hanno in tutto 157 deputati sul totale di 751. Nel prossimo parlamento, in cui i seggi saranno solo 705 perché (sempre che nel frattempo ci sia stata la Brexit) mancheranno i britannici, i suddetti tre gruppi secondo il sondaggio dovrebbero averne 144 (46 ERC, 39 EFDD e 59 ENF).
Chi sa fare i calcoli a mente si accorgerà che 144 su 705 è un po’ di più di 157 su 751, ma davvero poco…Naturalmente non è affatto detto che i gruppi della destra restino così come sono. Anzi, ci saranno certamente dei rimescolamenti. Per quanto riguarda gli italiani, ora i leghisti di Salvini sono nell’ENF ma vorrebbero riunirsi con i polacchi del partito di Jarosław Kaczyński che attualmente si trovano nell’ERC, mentre i 5Stelle che sono nel EFDD stanno cercando con patetica disperazione alleanze per poter costituire un altro gruppo. Per il momento senza costrutto. La partita è molto complessa e non ci addentriamo nelle ipotesi per non abusare della pazienza dei lettori. Vedremo. Quel che è certo è che anche nell’ipotesi, remotissima, che partiti nazional-sovranisti ispirati al principio “prima i miei” riuscissero a compattarsi tutti in un’unica entità, la “superlega europea” di cui vagheggiò qualche tempo fa Salvini o il Rassemblement européen evocato insieme con Marine Le Pen, questo gruppo sarebbe comunque molto indietro ai 181 deputati che i sondaggi attribuiscono al gruppo popolare e pochissimo avanti ai 135 attribuiti al gruppo socialista. L’ondata sovranista “che cambierà tutto in Europa”, come continua a dire Salvini e, assai meno comprensibilmente, anche Di Maio proprio non ci sarà.
- Il gruppo popolare (181 deputati previsti dal sondaggio) e quello socialista (135) non avranno più da soli la prevalenza numerica che hanno sempre avuto nel parlamento europeo. Ma c’è un terzo gruppo, quello liberale (ALDE) che con i suoi (stimati) 75 deputati assicurerà comunque una comoda maggioranza. Un’intesa tra i tre gruppi è esistita già nella legislatura attuale e ha portato, per fare solo un esempio, all’elezione di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione. Non entriamo nel merito delle scelte politiche che una simile maggioranza potrebbe compiere specialmente in materia economica e sociale. La sinistra avrà certamente le sue battaglie da fare. Diciamo soltanto che si tratta di tre formazioni politiche che, pur avendo qualche marginale dissidenza interna (per esempio l’ungherese Orbán nel PPE, il cèco Bubis nell’Alde, i socialisti slovacchi nel PSE), sono chiaramente insediate nello schieramento a favore dell’integrazione europea. Se poi si aggiungono i Verdi (49 deputati previsti dal sondaggio), e le sinistre del GUE (47), nella cui componente più forte, la Linke tedesca, proprio nei giorni scorsi è prevalso l’orientamento filo-integrazione, i rapporti di forza tra europeisti ed euroscettici sono decisamente a favore dei primi. L’euroscetticismo dei sovranisti è l’opinione di una netta minoranza, ancorché chiassosa.
- I sovranisti sono una minoranza ma, si dice, potrebbero condizionare da destra i moderati del PPE. È un pericolo ben più che ipotetico se si considerano gli eventi politici osservati in diversi paesi. Basterà ricordare le scelte sciagurate della CSU bavarese che nella campagna elettorale per il governo del Land si mise a inseguire gli xenofobi di Alternative für Deutschland sulla propaganda anti-immigrati, o come Forza Italia, che a Strasburgo si è dissociata dal voto
di condanna dell’assemblea alla politica di Orbán, non si faccia problemi a condividere le violente pulsioni securitarie della Lega. Ma il sondaggio anche qui ci offre un dato tranquillizzante: non esiste, nemmeno in teoria, una maggioranza possibile tra i moderati del PPE e le forze sovraniste. Non ci sono i numeri perché, se il sondaggio dice il vero, insieme il gruppo popolare e i tre gruppi sovranisti non andrebbero oltre i 325 deputati, ben al di sotto della maggioranza relativa di 353 seggi. E se non ci sono i numeri viene a mancare anche la tentazione.
Le considerazioni fatte fin qui valgono per i risultati che il sondaggio prevede a livello europeo e che è stato assemblato sommando i sondaggi effettuati paese per paese. Un metodo criticabile che, infatti, è stato molto criticato. Va detto che il sondaggio effettuato in Italia spiega, almeno in parte, la diffusa impressione, qui da noi, che le elezioni europee registreranno un’ondata sovranista. La Lega infatti viene accreditata al 33,3%, quasi dieci punti in più dei 5Stelle (24,3), mentre il PD sarebbe al 16,9%, Forza Italia al 9,1, Fratelli d’Italia al 4,4 e tutti gli altri fuori. Salvini riuscirebbe a far eleggere 28 deputati, che farebbero del suo il partito con più rappresentati nell’aula dopo la CDU/CSU. I Cinquestelle ne porterebbero 21, 14 il PD, 9 FI e 4 FdI. Ma i quarantanove deputati gialloverdi italiani si disperderanno in gruppi che assomiglieranno più a una armata Brancaleone che alla testuggine romana che Luigi Di Maio copiò da Wikipedia. Conteranno molto poco: ecco un buon argomento da usare nella campagna elettorale.
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