Social-obituary, quel sordo luogo dove si sovrappongono i vivi e i morti
Voi non lo sapete ma un libro di poesia in Italia nel 2000 aveva già predetto tutto. Qualcuno sa di come questo libro abbia contribuito al mio modo di considerare la scrittura, ma credo sia arrivato il momento di parlarne anche qui, sperando di riaccendere il dibattito e l’interesse non solo del pubblico ma anche critico nei confronti di quest’opera.
La casa editrice è nota, Einaudi, anche se qui non parliamo della collana Bianca. E’ noto anche l’autore, Giulio Mozzi, narratore ma anche ottimo poeta, conosciuto oggi innanzitutto per la propria attività editoriale e di scouting. Solo per dire l’ultima, è a lui che dobbiamo Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi che da, vero outsider, ha praticamente vinto tutto.
A cavallo del millennio pubblicò “Il culto dei morti nell’Italia contemporanea”. Il titolo (come dovrebbe sempre essere) dice tutto, ma racconta sopra ogni cosa la complicata altalena tra attenzione maniacale e totale menefreghismo che da lì a poco sarebbe esplosa nel più grande obituary contemporaneo: il social, in particolare il re dei social, facebook.
Ora perché questo libro letteralmente profetico (nel senso reale del termini) non venga oggi adottato dalle maggiori realtà accademiche italiane è caso curioso, perché anche dal punto di vista formale contiene tutta una serie di soluzioni certamente interessanti, in parte di rottura, in parte figlie di un percorso attraversato anche dalle avanguardie del secondo Novecento. Al verso si unisce così il parlato e la forma colloquiale, inserti giornalistici e vera e propria narrazione. La modalità è a mio avviso perfetta e spiegata da Mozzi stesso :“Ho affrontato i problemi di forma nel mio solito modo semplicistico: imitando a man bassa i testi e gli stili che mi sembravano adatti allo scopo”.
Dietro a questa maschera sta in realtà un utilizzo sensato e non ideologico della forma, volta a definire e perfezionare la sostanza e non a diventare protagonista unica del tessuto poetico. Particolare non da poco.
Cosa troveremo dunque in queste tredici ballate ristampate dall’Editore Nino Aragno nel 2018 con una nota di Andrea Cortellessa ma ancora, nella sua totalità, reperibili gratuitamente in rete sul sito area-c54.it? Quelli che di lì a poco saremo diventati in maniera totale. Un luogo sordo dove i cadaveri dei morti e quelli dei vivi si sovrappongono senza alcun tipo di discontinuità, dove è impossibile elaborare i lutti perché in qualche modo la percezione del reale è venuta meno, là dove ad esempio i mass media mascherano rendendo presente quello che non è più (si veda in questo senso il testo sulla pubblicità della chat erotica dedicata a Moana Pozzi).
Esemplare il testo dedicato alla morte (vera o leggenda metropolitana che sia) sul retropalco del Maurizio Costanzo Show, di Antonio Porta, altro poeta inspiegabilmente poco considerato nell’attuale panorama letterario italiano, colpito da infarto ancora in giovane età ma che ci ha lasciato un capolavoro come Yellow, anch’esso uscito dalle prospettive delle nostre analisi poetiche. Questo libro ci ricorda una sorta di lontananza umana con cui dobbiamo fare i conti finché siamo in vita, nella terribile possibilità che almeno nel breve tempo non ci sia soluzione.
[…] Ci sono moltissimi fiori, sul cavalcavia
vicino a Tortona:
due corone, grossi mazzi incartati nella carta velina,
qualche ramo di pesco.
Riempiono quasi tutta una corsia.
Qualcuno, prudente, ha messo due triangoli.
Di notte i fiori sono una massa nera.
I fari illuminano la massa nera
(che si colora all’improvviso),
le automobili rallentano
e aspettano, pazienti, il turno di passare.
Da dietro le automobili le persone
guardano i fiori.
«Ah, è stato qui.
L’avevamo visto al telegiornale.
Tutti i cavalcavia si somigliano.
Quei disgraziati».
Un’automobile dei carabinieri
è lì vicino.
Un giovane carabiniere (avrà vent’anni)
guarda i fiori e sente un groppo in gola.
Non fiori, pensa: maledizioni
si dovevano deporre.
Giulio Mozzi. Il culto dei morti nell’Italia contemporanea. Einaudi, 2000.
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