“Sei mio ospite”
La lezione
di Madre Natura
Madre Natura, così affaccendata a difendere e preservare il suo operato, osservando quanto stava accadendo nel mondo, decise di rivolgersi all’essere umano. “Non c’è un pianeta B”, scandivano milioni di giovani nelle piazze di tutto il mondo, ma il cuore degli adulti restava chiuso. Troppa fretta per fermarsi ad analizzare le conseguenze dei propri comportamenti. Troppa lentezza mentale per programmare davvero un cambiamento.
“Cara umanità – disse allora Madre Natura – non so se questo potrà servirti, non voglio nemmeno sapere qual è il tuo pensiero: siediti ed ascoltami, è giunto il momento di dirti cosa penso di te. Da oltre un secolo stai trascurando l’equa distribuzione delle risorse sulla Terra, la difesa dei diritti fondamentali della persona, l’istruzione, la salute e, con la globalizzazione e la rivoluzione tecnologica, hai massimizzato il tuo profitto rompendo l’equilibrio della tua comunità, determinando un distacco profondo tra le generazioni.
L’insensata urbanizzazione, la deforestazione con la tua altrettanto insensata vicinanza agli animali selvatici, che fungono da serbatoi biologici, hanno distrutto o alterato moltissimi dei miei ecosistemi, determinando sempre più frequentemente il passaggio di parassiti da animali selvatici a te. Allo stesso tempo, stai distruggendo la mia essenza, la grande biodiversità di cui andavo fiera, capace di creare una barriera per molte delle malattie di cui ti lamenti.
L’importanza della bellezza
Sei l’unico essere vivente, in tutto il creato, a non rendersi conto della sua bellezza e della sua importanza per la tua sopravvivenza.
Gli animali si muovono alla ricerca di energia, ma sanno cosa fare per vivere e sopravvivere, rispettando gli ambienti dove nascono, crescono e si riproducono.
Le piante sono ferme, o almeno così ti sembra: all’aria non si toccano, ma le loro radici rimangono abbracciate nel tempo. Allo stesso modo, l’energia e l’impegno di ognuno di voi dovrebbero essere protesi ad aiutare il prossimo. Sei l’unico essere vivente a non aver cura di quanto ti ho donato.
Le catastrofi sono procurate
Le catastrofi naturali di cui ti lamenti richiedono un cambio di mentalità; devi abbandonare la logica del puro consumismo e promuovere il rispetto della creazione. Maggiore è l’inquinamento che determini, maggiori saranno le tue sofferenze ed il danno al creato. Sono decenni che sversi senza cura veleni nei mari, nei fiumi, nei laghi ed ora le bare di uomini e donne come te, morti per l’epidemia di Covid-19 senza il conforto di chi li amava, vengono calate in fosse comuni.
Devi avere il coraggio di riconoscerti vulnerabile, indipendentemente dal tuo ceto sociale, dalla pigmentazione della tua epidermide, dalla tua origine. È un’implicazione della tua stessa natura biologica la fragilità, ma non vuoi o fai finta di non accettarla. Non hai scelta però: devi ripensare profondamente il tuo essere.
“Sei mio ospite, ricordalo”
Devi capire, una volta per tutte, che quello che tu chiami sviluppo non è semplicemente crescita economica. Uno sviluppo sostenibile significa crescere in civiltà e nella cultura del rispetto per dove vivi. Da millenni sei mio ospite, non dimenticartelo mai.
Ancora non capisci che di fronte a questi microrganismi (virus, batteri, funghi) siete tutti, ma proprio tutti, uguali. Maggiore è l’inquinamento, maggiore è la loro diffusione. Pandemie come quelle da Ebola si sono verificate per la perdita di biodiversità, di foreste, a causa dei tuoi interessi (gas, petrolio); niente di nuovo, tutti i microrganismi hanno bisogno di ‘qualcosa’ per diffondersi, ma tu fai finta di niente.
Cerchi sempre e comunque un colpevole altrove, hai bisogno di accusare qualcun altro: sei veramente piccolo, cinico a dispetto di tutti i danni che continui a determinare, scordandoti che sarai mio ospite solo e soltanto fino a quando te lo permetterò.
Sulle piante, dal 2008, una pandemia nota come la batteriosi dell’actinidia si è diffusa in 3 anni in tutto il mondo; piante e polline infetti da un batterio, apparentemente sani, li hai trasportati ovunque ed hai determinato centinaia di milioni di danni e perdite ovunque. Poi però, con i tanti sforzi e risultati prodotti dalla ricerca scientifica pubblica, soprattutto italiana, hai iniziato a capire cosa fare ed hai iniziato a convivere con questo microrganismo.
E il Covid-19? L’indifferenza lo favorisce

Con questo Covid-19 su di te come ti sei comportato? Sei stato rapidissimo, 3 mesi e lo hai diffuso in tutto il mondo.
Un microrganismo sulle piante ha determinato milioni di danni, un microrganismo su di te ha determinato migliaia di vittime e miliardi di danni; tu, essere umano, nella tua piccolezza, continui a spargere il seme dell’indifferenza e dell’ignoranza.
A differenza degli altri esseri viventi, ti ritieni intelligente, ma non lo sei; non sei in grado di risolvere i problemi che tu stesso crei. Una pianta, come un animale, non possono fare molto per estinguersi: invece tu sei sempre più in grado di creare le possibilità per la tua estinzione.
Ti ritieni superiore agli altri esseri viventi perché intelligente, ma l’evoluzione, come ti ha detto un tuo simile (Darwin), premia il più adatto, non il migliore e quindi, quando causi certi problemi, non serve lamentarsi, ma capire come conviverci.
Come su di te, differenti piante che coltivi (grano, patata, castagno, actinidia), nel tempo sono state colpite da microrganismi capaci di creare delle pandemie impressionanti. E tu cosa hai imparato da questo? Ti credi intelligente ma dimostri ancora una volta di non capire.
Senza piante tu morirai
Qualsiasi specie vivente, entrando in contatto con un ‘nuovo’ microrganismo, può subire gravi danni. Tutti i microrganismi si muovono con te, grazie a te, ma soprattutto per colpa tua; sono difficili da controllare e bastano pochi errori per vanificare gli sforzi fatti per contenerli.
I microrganismi di cui ti lamenti possono essere buoni o cattivi, ma le loro interazioni con qualsiasi organismo vivente, in ogni sistema biologico, sono molto complesse e, se ancora non ti fosse chiaro, per risolvere e limitare in futuro i danni che possono provocare a te, come a tutto il creato, devi affidarti alla ricerca scientifica, non al tuo egoismo.
Le piante che ti ho donato sono la base della tua vita, del tuo ossigeno, della tua catena alimentare, delle medicine per curarti; non puoi immaginarti in un creato senza piante e da loro devi prendere esempio, a maggior ragione in questo 2020 (Anno Mondiale per la Salute delle Piante). Utilizza al meglio le risorse che ti ho messo a disposizione, diffondi conoscenza tra i tuoi simili ed applica gli strumenti necessari per salvaguardare questo pianeta.
Sei mio ospite, ricordatelo”.
* Giorgio Balestra è docente di Strategie Ecosostenibili nella Protezione delle Colture Agrarie e di
Biotecnologie Fitopatologiche Agroindustriali all’Università della Tuscia
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