Scritto o orale, il libro è contagioso
Come si diventa degli appassionati lettori? Molto spesso lo si deve a un’esperienza infantile di vicinanza con il libro e di fascinazione per le storie. Del resto, sulla narrazione si fonda gran parte del tessuto sociale di molte comunità africane dove il racconto orale è passaggio di esperienza, condivisione di mondi e vite vissute.
La Nobel per la pace Wangari Maathai, la keniota che ha creato un vero e proprio movimento verde piantando alberi nel suo paese distrutto dalla deforestazione, racconta che da piccola, nel villaggio dove è cresciuta, tutti sapevano raccontare storie, non solo gli adulti ma anche i bambini. Seduti attorno al fuoco, attendendo che il cibo cucinasse, tutti si trasformavano in cantastorie. E più era lunga la cottura del cibo, più lunghe ed elaborate erano le storie.
Oggi non ci sono fuochi all’aperto da sorvegliare, cibi da cucinare mentre si raccontano storie. Le librerie e le biblioteche sono piene di libri a disposizione. Eppure il fascino del racconto e della lettura ad alta voce resta con tutte le sue suggestioni e con tutti i suoi poteri “benefici”. Ne parla Fulvia Degl’Innocenti, giornalista e scrittrice in “Il libro contagioso” (Gulliver EDB). Scrive di come la lettura dell’adulto al bambino piccolo funzioni da potente scambio emotivo e da rassicurazione. Il racconto non è solo un insieme di parole ma anche evocazione di atmosfere. Quando raccontate visualizzate l’immagine, raccomanda Fulvia Degl’Innocenti, sarete più credibili, più convincenti, più ammaliatori. E non smettete di leggere anche quando vostro figlio varcherà il portone della scuola elementare o di inventare insieme storie.
“Il libro contagioso” alterna analisi, informazioni e commenti a storie fiabesche da leggere ai più piccoli che, una volta cresciuti, se saranno fortunati, incontreranno il libro, la lettura e il racconto in molti altri luoghi: a scuola, in biblioteca, tra il gruppo dei pari. Magari ritroveranno la stessa magia dell’ascolto assistendo a letture ad alta voce fatte a una platea più vasta. Le esperienze non mancano. Anzi sono in crescita.
E se volete trasformarvi in un “lettore pubblico” ecco cosa raccomanda la superesperta Carla Ghisalberti: dotatevi di una buona capacità di scelta del libro da proporre, approfondite la conoscenza di quello che volete leggere, mettetevi in gioco, sappiate ascoltare, sfoggiate la vostra miglior capacità comunicativa e, infine, siate sicuri di voi stessi. Ce la farete!
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