Salvini in Sardegna tradito da un selfie Il re è nudo
«Che meraviglia i nuovi vestiti dell’imperatore! Che splendido strascico porta! Come gli stanno bene!». Nessuno voleva far capire che non vedeva niente, perché altrimenti avrebbe dimostrato di essere stupido o di non essere all’altezza del suo incarico. Nessuno dei vestiti dell’imperatore aveva mai avuto una tale successo. «Ma non ha niente addosso!» disse un bambino. «Signore sentite la voce dell’innocenza!» replicò il padre, e ognuno sussurrava all’altro quel che il bambino aveva detto. «Non ha niente addosso! C’è un bambino che dice che non ha niente addosso!» «Non ha proprio niente addosso!» gridava alla fine tutta la gente. E l’imperatore, rabbrividì perché sapeva che avevano ragione…..”.
Aveva letto, speriamo a scuola, questa bellissima favola di Andersen, il giovanissimo sardo che nei giorni scorsi si è avvicinato a Salvini e gli ha detto “accoglienza, 49 milioni”. Ma sottinteso: “imperatore, sei nudo!” Anche il popolo della favola era affamato e guardava ciò che gli veniva chiesto di guardare. E così la Sardegna di oggi, assiste ai bordi della strada la discesa del barbaro Salvini e acclama ai vestiti nuovi dell’imperatore. Così come dieci anni fa quando Berlusconi venne a promettere ricchezza per tutti, oggi Salvini viene a promettere l’annessione a quel Nord ricco e separato, che evidentemente si pensa sia nei sogni di ogni sardo.
E quindi, come nelle migliori casate feudali, selfie, abbracci, pacche sulla spalla in un crescendo anche plastico, che è partito dal Nord per arrivare al Sud nel giorno precedente alle elezioni regionali. Cavalcando le vertenze più spinose e che gli avversari hanno paura ad intestarsi a pochi giorni da un’importante tornata elettorale.

Prima fra tutte la tregua sul latte. Una bufala, che una parte dei pastori ha riconosciuto come tale, ma che l’altra parte, compresi gli industriali (favoriti dal rimborso dell’invenduto) riconosce come buona e possibile. Eppure la COOP ha dimostrato a tutti che si potrebbe fare: si potrebbe arrivare a dare ai pastori, già oggi, ciò che chiedono, ovvero 1 euro al litro di latte prodotto. Come si potrebbe rivedere tutto il comparto rimettendo al centro, non il profitto degli industriali, ma il duro lavoro degli allevatori.
Ma non è il momento di guardare il re nudo! Siamo a 5 giorni dalle elezioni e la “Bestia” non può permettersi bagni di realtà. E non sarà l’alleato grillino a scoperchiare il bluff, alleato spaventato dal dover ritornare all’opposizione e che è in prima fila ad acclamare la Lega modalità sarda. E nemmeno il centrosinistra di Zedda, concentrato come è stato, per tutta la campagna elettorale, a prendere le distanze da un suo stesso candidato scomodissimo come l’ex assessore alla Sanità che ha messo in ginocchio il sistema e costretto intere popolazioni ad emigrare per curarsi. E così si glissa su tutto. Perché tutto è sconquassato. E ogni partito ha grandi responsabilità per questo sconquasso. Questa Sardegna andrà domenica al voto e, come in Abruzzo, con il vento in poppa a Salvini!
E nessuno che con coraggio dica ai sardi “il re è nudo”.
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