Rigenerazione ecologista
contro gli orrori
del Decreto sicurezza
Con l’affermazione degli ecologisti in alcuni Paesi dell’Unione, si ha la sensazione che ampi strati di cittadini europei abbiano intuito che la rigenerazione ambientale ma anche e soprattutto sociale e politica proposta come principale “controriforma” verde, possa diventare la via d’uscita più giusta, da una deriva scellerata imposta da una destra reazionaria che in Italia ha la sua massima espressione nel governo salviniano e in Salvini il suo capo.
L’approvazione in Parlamento del Decreto Sicurezza liscia il pelo ad una fetta di quella popolazione spaventata e rabbiosa che ingrossa i numeri dei sondaggi, ma “clandestinizza” tanti uomini e donne venuti da oltremare che si trovano d’improvviso sprovvisti di permesso umanitario, carta straccia con il nuovo Decreto, obbligati a richiedere un permesso di protezione internazionale, costretti in centri di detenzione dove si allungano i tempi di permanenza, oppure indotti alla irreperibilità. Un inferno in terra che spinge alla “latitanza” allungando a dismisura il numero dei clandestini, ingrossando i ricoveri di fortuna, le aree abbandonate, i luoghi di confine come sono oggi tutte le periferie dei centri urbani grandi e piccoli. E siccome il proverbio intero è: “chi ti vuol male, ti liscia il pelo” ecco dimostrato che il Governo Salvini, con questo decreto ignobile vuole male a chiunque abiti le periferie dei nostri territori e che deve caricarsi del problema di una convivenza forzata e dura con chi cerca di nascondersi, di perdersi in attesa di tempi migliori.
Non voglio entrare oggi nel merito della amoralità del decreto Sicurezza che toglie dignità e cancella identità, sì provvisorie, ma riconoscibili nei codici ufficiali della convivenza comune, perché voglio soffermarmi su come si debba partire da qui, da questo inferno in terra, per provare a rigenerare dei luoghi, dando dignità, sostegno, possibilità a chi, costretto, lotta per viverci. Ecco dunque che ritorna, importante, il concetto di rigenerazione ecologista come recupero di uno stato di dignità morale, sociale e politica delle periferie, ma anche come restituzione di una qualità di vita e di benessere ambientale che dia a tutti le stesse possibilità e le stesse opportunità.
L’ecologia è infatti l’unico concetto veramente onnicomprensivo, che coinvolge, per tutelare, l’intero sistema ambientale ma anche l’intero mondo degli uomini e delle donne e guarda e ambisce a lasciare alle generazioni future il miglior mondo possibile. E’ urgente rovesciare il tavolo perché solo migliorando la vita degli ultimi si salva la vita di tutti.
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