Rai, la destra di Giorgia Meloni sceglie solo uomini

La Rai è riuscita ad azzerare le donne. Nessuna direttrice ai Tg. Neppure una per salvarsi l’anima. Una informazione targata al maschile, con buona pace delle campagne “No Woman No Panel” della presidente Marinella Soldi. Con buona pace della Costituzione (l’art.3). Con buona pace degli atti d’indirizzo della Commissione di Vigilanza sulle pari opportunità che, una riga sì e l’altra pure, chiedono alla Rai di non discriminare le donne.

L’ufficialità è il 25 maggio, ma l’accordo è fatto e i curriculum depositati. La presidente Soldi annuncia che non voterà, ma i voti della maggioranza, con il nuovo amministratore delegato Roberto Sergio, sono sufficienti.

Nuovo studio rai tg1Alla Rai -come a la7, come a Mediaset, come a Sky– nell’informazione è stato annullato il punto di vista delle donne. La Rai, però, ha degli obblighi in più, di cui troppo spesso fa vanto.

Una vergogna. Una spartizione politica con un manel impressionante; incapaci di vedere altro che uomini per tenere il timone dei tg. Le donne? Ce ne saranno tante, sicuramente, basta che siano piazzate dove il loro punto di vista è soffocato dalle decisioni del capo.

Al Tg1 arriva Gian Marco Chiocci, un esterno, già direttore dell’AdnKronos e grande amico della premier. AlTg2 in quota Forza Italia andrà Antonio Preziosi e Iacopo Volpi a RaiSport. Resiste al Tg3 Mario Orfeo dato in quota Pd. I grillini ottengono il ritorno di Giuseppe Carboni che va a RaiParlamento. La Lega conserva la TgR con Alessandro Casarin e ottiene il Giornale Radio per Francesco Pionati. Stesso schema sui generi.

Nel rigoroso rispetto dei fatti e dei numeri, le giornaliste di Giulia denunciano l’insostenibile squilibrio di genere e la deriva dell’informazione del servizio pubblico, su cui la politica non molla la presa.

(Silvia Garambois è presidente di GIULIA giornaliste)