Quel che resta di quel famoso
“anno bellissimo”
Stiamo vivendo il migliore dei momenti possibile. L’avvocato Pangloss, che crede di governare l’Italia, ci ha promesso “un anno bellissimo” e rischia di avere ragione.
Secondo l’Istat gli occupati sono aumentati dello 0,3% e i disoccupati sono scesi al 9,9%. Non si è capito se per merito tardivo del jobs act o del “decreto dignità”, ma quello che importa è il risultato.
La procedura d’infrazione per deficit eccessivo è rientrata –per il momento- grazie alla pazienza del ministro Tria, che ha recuperato 7,6 miliardi euro con i risparmi dovuti agli errori di calcolo su quota 100 e “reddito di cittadinanza” e alla fattura elettronica, avviata quando era “tutta colpa del PD”.
E così, nel migliore dei momenti possibili, lo spread è sceso da 300 a 200 punti, anche se nel 2017, quando era sempre “tutta colpa del PD”, lo spread era 140, ma va bene lo stesso.
Un anno bellissimo
Intanto stiamo vivendo “un anno bellissimo”, con 42 milioni di italiani che stanno per andare in vacanza e la povertà, a quanto pare, non è più un problema.
Certo, cantieri grandi e piccoli sono fermi, l’Alitalia continua a volare tra i debiti con i nostri soldi e la Rai è più lottizzata del solito, ma per questo il cambiamento può aspettare.
Un pezzo d’Italia ha conquistato l’Olimpiade invernale 2026, sperando che questa volta nessuno denunci, a fin di bene, il sindaco di Milano, tra i principali artefici del successo.
L’Europa, dopo tante minacce e promesse sovraniste, ha vissuto una paradossale svolta aristocratica, con la proposta della baronessa tedesca Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, e della sussiegosa francese Christine Lagarde, ai vertici della Bce, al posto del nostro santo protettore, Mario Draghi. Un italiano, Davide Sassoli, del PD, è stato eletto presidente del Parlamento europeo, ma per 5S e Lega è stato solo un dispetto.
L’Anti Papa
Nell’ “anno bellissimo”, promesso dal nostro Pangloss, Matteo Salvini sta diventando una sorta di Anti Papa, con l’appoggio della maggioranza degli italiani, in gran parte “cattolici immaginari”, contro questo Papa, forse un po’ eretico perché si è fatto chiamare Francesco, predica il vangelo e dice che “nessuno è straniero”. Ma Salvini ha altro da fare.
Forse deve contare i rubli che non ha incassato, anche se ha sostenuto in tutti i modi l’amico russo. Soprattutto deve dare il colpo di grazia alle ong, che, ostinate, lo punzecchiano e salvano migranti e naufraghi, anche se così –forse- aiutano gli scafisti. Mentre la Libia, devastata da una guerra tra tribù e bande rivali, è pronta a “scaricare” su di noi decine di migliaia di disperati in fuga dall’inferno.
Poco importa che le ong salvino appena il 10% di disperati, mentre tutti gli altri arrivano silenziosamente su barchini o sulle motovedette della Guardia costiera, che non può esimersi dal salvare dei naufraghi in pericolo.
Decadenza demografica
Ma noi restiamo ipnotizzati da Salvini, che vuole in carcere Carola, la giovane capitana, eroina di quel poco che resta della sinistra. Nessuno, comunque, fermerà i disperati, finché resteranno disperati, mentre in un’Europa, distratta ed egoista, aumenta il fastidio, la rabbia e lo spavento per un’invasione “percepita”.
L’Italia, vecchia e stanca, vive una decadenza demografica senza precedenti, mentre i nostri giovani talenti, che abbiamo istruito e formato a caro prezzo, se ne scappano.
Per rispondere a questa crisi dovremmo riaprire i canali di immigrazione regolare, interrotta dalla legge Bossi-Fini (2002), e poi accogliere, formare, educare, insegnare la lingua, la Costituzione italiana e un po’ di quella educazione civica che sfugge a tanti italiani, farli lavorare e pagare tasse e contributi, invece di lasciarli per strada, abbandonati alla criminalità e allo spaccio di droga.
Sarebbe più saggio alleviare la disperazione da cui scappano, condividendo un po’ di sviluppo e ricchezza, e non alimentare paura ed insicurezza. Ma Pangloss sta vivendo un anno bellissimo. E noi siamo diventati un popolo di Candide, anche se non abbiamo mai amato troppo Voltaire, perché in anni lontani ha scritto il “Trattato sulla tolleranza” (1763).
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