Quel 2 giugno
un brigadiere
mi disse…

Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica. Come tutti i vecchissimi non ricordo cosa ho mangiato ieri, ma ricordo bene quel giorno del 1946. Avevo 22 anni e, per la prima volta, andai a votare.

Una campagna elettorale infuocata

Emanuele Macaluso a Portella della Ginestra, maggio 2012. Foto di Marcella Ciarnelli

La campagna elettorale fu molto infuocata. Ero a Milena a fare un comizio. E come tutti i giovani repubblicani, soprattutto comunisti, pronunciai un discorso durissimo contro la monarchia e la Casa Savoia. Parlai da un balcone della casa di un compagno socialista. Una volta terminato, uscii da quell’abitazione e sul portone c’era un brigadiere dei carabinieri il quale mi disse: “Ho ascoltato il suo discorso contro la monarchia e ho avuto la tentazione di spararle in testa”. Gli risposi: “Grazie per non averlo fatto”.

Jodice Lussu, una oratrice efficace

A Caltanissetta, la campagna elettorale per il referendum e la Costituente fu chiusa da Jodice Lussu, la moglie di Emilio. Era una bella donna ed oratrice efficace. Ma la maggioranza degli elettori si pronunciò a favore della monarchia, al pari di tutti i capoluoghi siciliani, eccetto Trapani. A Palermo, al Palazzo Reale, dove c’è la sede dell’Assemblea regionale siciliana, da un grande balcone il giovane Umberto II e un gruppo di generali parlarono ad una piazza gremitissima.

Mutazione di geografia politica

La monarchia stravinse nel capoluogo di Regione. Perse, però, nei centri rossi dove la sinistra era già forte. Il Pci a Palermo, in quella occasione, raccolse solo 4 mila voti. Questi dati ci fanno capire cosa fu e cosa significò la forte ripresa del movimento contadino tra il 1946-47 quando fu consumata la strage di Portella della Ginestra. Infatti, un anno dopo, alle prime elezioni regionali del 20 aprile ’47, il Blocco del Popolo (Pci, Psi ed altri) raccolse il 30%. Da quel momento la geografia politica siciliana cambiò.