La storia di Nonna Roma
dal gol di Sparwasser
al banco alimentare
Tutto è cominciato con Jürgen Sparwasser, il calciatore della Repubblica Democratica Tedesca che ai mondiali del 1974 segnò il gol della vittoria contro la Repubblica Federale Tedesca. Dal 2015 il circolo Arci in fondo a via del Pigneto a Roma porta il nome del mediano che mise in scacco la Germania di Beckenbauer.
Un’atmosfera alla “Goodbye Lenin”
A fondarlo è stato un gruppo di giovani dei movimenti, o del sindacato, che in comune hanno l’esperienza dell’Unione degli studenti e poi quella di anni di precariato intellettuale, nella ricerca, nelle istituzioni, nelle professioni, nei servizi. All’inizio bastava una mano per contare i presenti. “Siamo una generazione che non ha un punto di riferimento nel mondo del lavoro, che non può avere sicurezze. – racconta Claudia Pratelli, che ora è assessore alla scuola nel Municipio 3 di Roma – L’idea è stata quella di un posto dove si potesse ragionare, ritrovarsi, creare un rapporto di solidarietà, un’alleanza fra noi, che siamo i penultimi, e gli ultimi”.
Prendersi cura di chi, per le più diverse ragioni, vive nel disagio economico e sociale.
È nell’atmosfera alla “Goodbye Lenin” del circolo Sparwasser, dove si può bere una buona birra, che nel 2017 è nata Nonnaroma. A maggio, si era nei giorni del suo secondo compleanno, NonnaRoma è entrata finalmente nelle cronache cittadine. A Casal Bruciato Casa Pound aveva organizzato la solita cagnara contro una famiglia rom, numerosa, con bambini piccoli, che ha ottenuto una casa popolare. È stata NonnaRoma in quell’occasione a fare un appello per mobilitarsi in solidarietà con la famiglia aggredita.
E all’appello hanno risposto le associazioni e movimenti del territorio: Opera nomadi, Ketané, Intifada, il circolo Arci di Pietralata,i movimenti di lotta per la casa. Ma hanno risposto anche i partiti: Sinistra italiana, Partito democratico, in quel momento in competizione per le Europee, che hanno aderito ufficialmente all’iniziativa. “Sono stupito – dice Alberto Campailla, che di NonnaRoma è anima e corpo con la sua attività di volontariato – che siamo noi a dover muovere gli altri. Voglio dire, certo, lo faccio volentieri, ma noi siamo una piccolissima cosa. Dove sono finite le grandi organizzazioni sociali?”.
Il banco alimentare per i più poveri
Il principio fondante è mutualistico, ci si è rifatti alle origini del sindacato. Hanno cominciato organizzando il banco alimentare nel Municipio V, dove si registrano i redditi più bassi della Capitale. Il cibo è necessità ma anche mezzo e fine della socialità. Comunione e veicolo di conoscenza dei problemi dell’altro. La lista degli utenti si forma con la collaborazione dei municipi, cercando di comporle con un 50% di italiani e 50% di immigrati. Nell’attesa di prendere il pacco di generi alimentari, le persone si conoscono fra loro, scoprono i problemi comuni. Al V si sono aggiunti il I e il IV municipio, ora si sta lavorando per creare le postazioni a Ostia e a Tor Bella Monaca.
Il banco funziona così, una settimana per l’altra, come racconta Silvia, che incontriamo davanti al mercato Trionfale con i volantini: un sabato ci si sistema davanti o dentro un supermercato o un mercato (a seconda del permesso ottenuto), si informa la cittadinanza, si chiede a chi sta andando a fare la spesa di comprare qualche prodotto in più, pasta, riso, fagioli secchi o in scatola, tonno, omogeneizzati, latte a lunga conservazione, biscotti. Poi c’è il lavoro di magazzino e di organizzazione dei pacchi. Il sabato successivo si organizza la distribuzione. La Cgil ha messo a disposizione un furgoncino per il trasporto.
Stare insieme per conoscersi e ritrovare la solidarietà
Il mangiare, racconta Alberto Campailla – siciliano, laurea all’università di Pisa, nella Cgil si occupa dell’università – “si è rivelato uno strumento importantissimo di conoscenza: L’esperienza ci ha insegnato che chi viene a prendere il pacco alimentare ha una storia alle spalle con tanti altri problemi. E gli utenti stessi si conoscono gli uni con gli altri, spesso il razzismo è cementificato nelle difficoltà mentre il conoscersi crea meccanismi di solidarietà fra le persone”.
Sabato 27 luglio è stato giorno di distribuzione a via Anagni, nel municipio V, dove Unicoop Tirreno ha messo a disposizione dei locali. Rossana è una donna di una certa età, italiana, viene con una cagnetta buona, che se ne sta tranquilla con il guinzaglio legato alla sedia, racconta allegra della sua estate in città. “Per me la vacanza è quando Roma si svuota, è allora che la apprezzo”, dice.
Arriva una giovane signora sudamericana, con la figlia di due anni che le si arrampica in braccio. Mentre aspetta che le preparino il pacco viveri chiede se possano aiutarla con l’asilo nido. La bimba è stata iscritta da una parte del quartiere, il bambino più grande è nel comprensorio scolastico all’altro capo: “Io dovrò correre e uno dei due bambini sarà inevitabilmente in ritardo”.
Storie di dignità
Un uomo italiano, con i capelli bianchi è di poche parole, prende il suo pacco e va. Anche Mohamed, che si registra per la prima volta, è di poche parole. Le donne sono più ciarliere, una mamma spiega che il bambino quei biscotti non li mangia, inutile prenderli, si sprecherebbero. L’utenza italiana è, in media, più anziana dell’utenza di origine straniera, dove spesso le difficoltà si affollano quando ci sono bambini piccoli. Un uomo sui 50 che ha avuto un incidente in cantiere, dopo i due anni di disoccupazione, si trova in difficoltà, è troppo giovane per la pensione.
La parola giusta per descrivere queste storie è dignità, nessuno cala niente dall’alto. Niente paternalismo, nessun segno della condiscendenza un po’ sguaiata che talvolta accade di cogliere nelle strutture di assistenza. Agli utenti viene consegnata una tessera ARCI gratuita, che è un modo di incoraggiarli, se vogliono, a partecipare alla vita sociale, una festa per gli anziani, un’arena cinematografica, un po’ di musica. E naturalmente, anche, c’è l’invito a partecipare alla raccolta del cibo, alle iniziative di solidarietà, come fa in Grecia Solidarity, l’associazione nata nel momento più drammatico della crisi del Peloponneso.
1/SEGUE
Sostieni strisciarossa.it
Strisciarossa.it è un blog di informazione e di approfondimento indipendente e gratuito. Il tuo contributo ci aiuterà a mantenerlo libero sempre dalla parte dei nostri lettori.
Puoi fare una donazione tramite Paypal:
Puoi fare una donazione con bonifico: usa questo IBAN:
IT54 N030 6909 6061 0000 0190 716 Intesa Sanpaolo Filiale Terzo Settore – Causale: io sostengo strisciarossa
Articoli correlati