Quando finirà? Cosa ci insegnano
le epidemie (mai passate) del passato
Trentasette milioni di casi COVID-19 in tredici mesi e un milione di morti. Si interroga la scienza: quando finirà. Vaccini e misure di sicurezza sembrano temi più affidati alle polemiche, quasi esigiamo una risposta che al momento gli esperti onesti ammettono di non potere ragionevolmente dare.
Nükhet Varlik, storica dell’università del South Carolina, ha usato con colleghi matematici diversi modelli per predire il futuro della diffusione del coronavirus. L’algoritmo serve per risolvere un problema. È costituito da una sequenza finita di operazioni per risolvere tutti i quesiti di una stessa classe. Esso deve essere: finito, cioè quando è costituito da un numero finito di istruzioni e presenta una fine, deterministico, cioè quando partendo dai dati si ottengono i medesimi risultati; non ambiguo, le operazioni devono poter essere interpretate nello stesso modo da tutti; generale, cioè quando la soluzione è uguale per ogni problema della stessa classe. Fare modelli su malattie contagiose può giocare brutti scherzi e gli epidemiologi avvisano che non si gioca a leggere sfere di cristallo.
Per questo Varlik, piuttosto che cercare indizi nel futuro invita a studiare cosa ha fatto finire i precedenti contagi e cosa, invece, si è rivelato inutile. Maschere e distanziamento, data la rapidità e virulenza del contagio, hanno molto aiutato, anche se non risolto il problema. Ora la speranza si sposta sui vaccini, sviluppati a una velocità senza precedenti. Finora la conclusione degli esperti dei laboratori di punta è che il COVID-19 potrebbe non andarsene mai più. Il virus diverrà endemico, lento e persistente.
La lunga battaglia contro il vaiolo
Quando emergono, le malattie raramente se ne vanno. Siano essere batteriche, virali o parassiti, hanno colpito in varie forme nelle ultime migliaia di anni intere popolazioni, sono ancora con noi, ed è quasi impossibile sradicarle. L’unica malattia sradicata tramite vaccino è il vaiolo. Dal 1960 e fino al 1980, sotto il controllo dell’Organizzazione mondiale della sanità, la battaglia fu lunga e difficile, finché non arrivò l’annuncio ufficiale, il vaiolo non avrebbe più ucciso grazie al vaccino. Non è andata così per la malaria, trasmessa tramite un parassita che l’anno scorso ha provocato 450 mila morti, soprattutto nel Sud globale del mondo.
Allo stesso modo, tubercolosi, lebbra e morbillo permangono da millenni. Le morti per malattie contagiose costituiscono un terzo dei casi e avvengono quasi tutte nei Paesi impoveriti. La peste, la morte nera, ha contribuito alla decadenza di civiltà, come quella egiziana, o smantellato il feudalesimo, basato su grandi agrari proprietari di schia vie favorito il fiorire della borghesia, una rincorsa che avrebbe portato a ciò che chiamiamo Rinascimento. Cambiamenti come le misure di sicurezza, il telelavoro, la telemedicina, la fine della stretta di mano o gli acquisti online non hanno mutato, per ora, il corso della storia. Nel libro “Pesti, pandemie e politica”, Andrew Latham del Mcalester College scrive che queste ondate riformulano la vita umana in tre modi. Il primo è il sorgere di una nuova visione del mondo, il secondo può segnare la fine di sistemi economici e il terzo può scatenare lotte di potere tra le nazioni. Con la peste ciò è accaduto a più riprese per l’Impero Romano facendo prosperare il mondo arabonel bacino del Mediterraneo, l’Europa moderna che noi chiamiamo medioevale tra il Mare del Nord e il Mediterraneo occidentale. Non si vede, aggiunge Latham perché il COVID-19 non possa mutare, non necessariamente in meglio o peggio, le relazioni tra Repubblica Cine e Stati Uniti d’America. La Cina ha già preso il comando mondiale nel fornire aiuti e tecnologie lungo la sempre più lunga e larga “via della salute di seta”. Se la Cina ha messo il turbo non è detto che gli USA debbano scendere dal podio del governo globale.
La strada verso una nuova storia è lunga. Con grande senso pratico RandyJuhl, docente di igiene pubblica, ricorda che ci sono voluti cinquantaquattro anni per rendere obbligatorie le cinture di sicurezza e che i fumatori non smettono. I bioarcheologi trovano ogni mese malattie che, silenti o conclamate, sono state con noi millenni. Chiedere quando passa il COVID-19 è proprio un domandone.
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