Modello Italia per Macron
Ma il voto delle città
aggrava la sua crisi
Siamo in guerra” ripetuto più volte, decisioni che mai “in Francia erano state adottate in tempo di pace”! Com’era previsto, ieri sera, il Presidente della Repubblica Macron ha annunciato che anche in Francia si adotteranno le disposizioni già in vigore in Italia. Lo ha fatto con un tono solenne, rimproverando ai francesi di non avere capito la gravità della situazione violando negli ultimi giorni le regole di comportamento decise la settimana scorsa.
L’allocuzione di Macron ha chiuso una settimana in cui il governo francese ha fornito una pessima prova sul piano della comunicazione. Ancora una decina di giorni fa, il Presidente della Repubblica e sua moglie erano andati a teatro invitando pubblicamente i francesi a continuare a vivere normalmente, sottolineando come il pericolo sanitario riguardasse soltanto le persone di più di 70 anni.
Il “modello italiano” veniva indicato come una soluzione possibile ma lontana e non certamente la migliore perché avrebbe potuto provocare “una reazione di panico collettiva”. Tutto cio’ malgrado che i Presidenti delle regioni in ci si erano sviluppati i primi focolai, avessero da subito allertato Parigi sul rischio di un’epidemia e sull’esigenza di prendere decisioni anche drastiche in anticipo, senza sprecare giorni preziosi.
Non sorprende, dunque, che in molti siano stati colti di sorpresa dall’accellerazione improvvisa avvenuta negli ultimi giorni della scorsa settimana; prima il discorso di Macron, Giovedi’ 12, in cui si annunciava la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado comprese le Università e si affermava solennemente “ che la Francia sta affrontando la peggiore epidemia da un secolo a questa parte”. Un cambio di rotta significativo ma reso confuso dalla contemporanea decisione di non rimandare le elezioni amministrative. Confusione che ha spinto una parte significativa della popolazione a non rispettare le nuove direttive, tanto da costringere, Venredi 12, il Primo Ministro Edouard Philippe ad annunciare -alle 20 di sera con applicazione dalla mezzanotte- una svolta ulteriore con la chiusura di tutti i bar, ristoranti e negozi, tranne gli alimentari, i tabacchi e le farmacie.
In questo clima di confusione generale si sono svolte le elezioni. La larga astensione era inevitabile. Ieri tutti i partiti politici hanno espresso parere favorevole al rinvio del secondo turno , probabilmente allaseconda metà di Giugno. In questo contesto un’analisi articolata del voto è estremamente difficile. Com’è abitudine in Francia , i sindaci uscenti sono stati premiati e questa tendenza ha favorito la tenuta del Partito socialista e della destra repubblicana, dato che le precedenti elezioni amministrative si erano svolte prima del terremoto del sistema politico che ha portato all’elezione di Macron. Anche i sindaci di estrema destra sono stati rieletti al primo turno o sono arrivati in testa . Il partito di Marine Le Pen non è pero’ riuscito ad avanzare in nuove realtà anche se la lettura del voto nei piccoli comuni della Francia profonda non è facilissima per la presenza di molte liste locali. Nelle grandi città, oltre ai buoni risultati di Anne Hidalgo a Parigi e Martine Aubry a Lille, il risultato più significativo della sinistra è quello di Marsiglia dove una lista unitaria socialisti e comunisti è arrivata in testa e un’alleanza con i Verdi nel secondo turno potrebbe consentire di strappare la guida della città alla destra. 5 Ministri del governo sono stati eletti al primo turno, ma non il Primo Ministro Philippe, che a Le Havre, è costretto a un incerto ballottaggio nel caso le forze di sinistra confluissero sullo stesso candidato. Il risultato politico più significativo è quello dei Verdi, i quali non solo ottengono ottimi risultati nelle città dove già governavano, come ad esempio a Grenoble, ma arrivano in testa anche a Lione e Strasburgo e in altre realtà. Il partito di Macron, soprattutto nelle grandi città, non va oltre, nei casi migliori, al 17- 18 % dei voti. Oggi è difficile prevedere se sarà possibile svolgere in condizioni normali la campagna elettorale per il secondo turno, ma sul piano politico nel suo discorso Macron ha fatto annunci importanti: tutte le riforme in discussione sono sospese a cominciare da quella controversa del sistema pensionistico, il Parlamento pero’ dovrà rimanere attivo e si riunirà per discutere soltanto provvedimenti legati alla gestione della crisi sanitaria.
Sul piano economico “nessuna impresa grande o piccola dovrà fallire e nessun individuo abbandonato a se stesso”: nei prossimi giorni il governo dettaglierà le misure concrete , ma Macron ha già annunciato la sospensione delle tasse, delle bollette e l’aiuto delle Stato anche per risolvere i problemi dei mutui con le banche. Le mascherine e i prodotti igienizzanti per le mani saranno destinati prima di tutto agli ospedali e ai medici di base e i figli dei dottori e degli infermieri saranno accolti in istituti scolastici aperti solo per loro e il costo di trasporto dalla casa alla scuola, se effettuato con mezzi pubblici o in taxi, sarà totalmente a carico dello Stato. Ospedali da campo dell’esercito saranno attrezzati e utilizzati per aiutare quelli pubblici e l’esercito si occuperà del trasferimento dei malati da una regione all’altra.
Infine Macron ha spiegato di avere concordato con gli altri governi europei la chiusura delle frontiere dell’Unione europea e che i francesi all’estero saranno aiutati a rientrare in Francia se lo desiderano.
Le norme entrano in vigore oggi a mezzogiorno per almeno 15 giorni. Nel frattempo si è assitito a una fuga ,al di fuori di ogni regola, dalle grandi città verso la campagna o le case dei genitori in provincia. Macron si augura che sia l’ultima violazione “di massa “ e anche in Francia, da oggi, questo genere di comportamenti saranno considerati reatipunibili dalla legge.
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