Pci 1921-2021, scene
di una buona storia
in mostra a Napoli
Immagini – tante – documenti, vite vissute, storie di militanza. Per cinque giorni, da martedì 7 a sabato 11, nel complesso monumentale di Santa Maria la Nova, giusto al confine tra la Napoli greco-romana e la città moderna otto e novecentesca, il Pci, una “buona storia” trapiantata nel cuore convulso e contraddittorio del Novecento, rivive attraverso un mosaico di volti noti e meno noti e di narrazioni composite che hanno costruito una straordinaria storia di lotte per l’emancipazione degli ultimi, la libertà, la legalità, la democrazia, l’affrancamento del Mezzogiorno dalla propria secolare arretratezza.
Quasi un viaggio sentimentale, organizzato da Gianfranco Nappi e la rivista InfinitiMondi, bimestrale di pensieri di libertà che dal 2017 tiene viva la togliattiana “battaglia delle idee” all’interno della sinistra campana e meridionale, in collaborazione con l’Istituto campano di Storia della Resistenza “Vera Lombardi”, l’Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, la Fillea Cgil nazionale, la Città metropolitana di Napoli, l’Archivio di Stato. A dipanare il filo della memoria contribuiranno gli scatti – che la famiglia ha custodito religiosamente – di Mario Riccio, testimone di mezzo secolo di vita politica, civile e culturale cittadina, raccontata attraverso migliaia di foto pubblicate da l’Unità, e di Luciano Ferrara, che parteciperà con una sua personale di foto del Pci napoletano.
Il racconto per immagini avrà un ruolo preponderante: per l’occasione, l’editore Edgar Colonnese ha dato alle stampe un Grande Album Fotografico con 540 foto sulla storia del Pci napoletano e del movimento operaio e sindacale. A integrare la narrazione contribuiranno anche la corposa documentazione e i materiali – in gran parte inediti – messi a disposizione dall’Archivio audiovisivo, e quelli selezionati, con passione e cura maniacale, dallo stesso Nappi durante un lungo lavoro di ricerca e di scavo all’Archivio di Stato.
Il collettivo di InfinitiMondi ha cominciato a lavorare al centenario del Pci già nell’estate del 2020, appena si sono allentate le restrizioni imposte dalla pandemia, con una serie di riunioni preparatorie sfociate nella pubblicazione di tre volumi, mentre un quarto è già in preparazione.
Il primo, una lunga riflessione a cavallo tra passato, presente e futuro, sul Pci campano e napoletano, la sinistra, gli anni delle grandi battaglie democratiche per il lavoro, contro la camorra, ma anche quelli del governo della terza città italiana, prima con Maurizio Valenzi e poi con Antonio Bassolino (in stagioni e epoche diversissime tra loro) e della Regione Campania. Il secondo, una storia scritta a più mani della sinistra campana e meridionale dalla fine dell’Ottocento alla Scissione di Livorno, alla battaglia antifascista, alla Svolta di Salerno con cui Togliatti sbloccò la situazione italiana, agli anni del Dopoguerra, della Ricostruzione democratica e fisica della città, delle grandi sfide operaie degli anni Settanta. Il terzo, una raccolta di autobiografie di antifascisti e comunisti, attinte allo straordinario archivio dell’Istituto campano per la Storia della Resistenza, sarà presentato nel corso della manifestazione. Il quarto, invece, sarà pronto tra qualche mese, e racconterà, attraverso le voci dei protagonisti, le vicende della storica redazione napoletana de l’Unità di via Cervantes.
Le due mostre – fotografica e documentaria – saranno inaugurate martedì alle 17 con un intervento di Alessandro Genovesi e le testimonianze di Enrico Panini, Angelo Abenante, Candida Carrino, Franca Chiaromonte e Alfredo Mazzei. A seguire, alle 18, il primo di una lunga serie di talk che animeranno i pomeriggi di Santa Maria la Nova. Protagonista sarà Antonio Bassolino, che racconterà il suo Pci intervistato da chi scrive e da Guido Sannino e Carmen Pellegrino, scrittrice, finalista del Premio Campiello. Mercoledì, alle 17, spazio alle testimonianze dirette di chi quella “buona storia” l’ha abbracciata incondizionatamente e vissuta fino in fondo senza mai l’ombra di un ripensamento: Annalola Geirola, Nino Ferraiuolo, Vittorio Mazzone, Guglielmo Santoro, racconteranno il loro viaggio dentro e con il Pci coordinati da Rosanna Bonsignore. Un’ora dopo, ospite della manifestazione sarà Nichi Vendola, che presenterà il suo libro di poesie “Patrie”. Dialogheranno con lui Iaia De Marco e Leandro Limoccia, previste letture e interventi critici di Mimmo Grasso e Carlo Faiello.
Giovedì 9 settembre l’omaggio più sentito e atteso, quello a Enrico Berlinguer: di quanto rimane della sua lezione oggi parleranno, coordinati da Rocco Civitelli, Luigi Agostini, Vincenzo Barbato, Adriana Buffardi, Nando Morra, Arturo Scotto. Chiuderà Pietro Folena. Per l’occasione sarà presentato il volume “Bandiere Rosse. I comunisti della Cgil”.
Il libro con le autobiografie della prima generazione di comunisti napoletani animerà l’incontro in programma venerdì 10, alle 17.30, con Giulia Buffardi, Gianni Cerchia, Guido D’Agostino, Alexander Hobel, Luigi Mascilli Migliorini, Enrico Panini, Lucia Valenzi, Vincenzo Vita. Coordinerà la discussione Roberta Calbi. “Pci 1921-2021. Scene di una buona storia” si chiuderà nella mattinata di sabato 11, con una discussione sul Pci ieri e la sinistra necessaria oggi alla quale, moderati da Ilaria Perrelli, prenderanno parte Francesco Barbagallo, Michele Della Morte, Alessandro Genovesi, Gianfranco Nappi, Nora Puntillo.
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