Ora il Partito Democratico
deve imparare
ad aprirsi al popolo
La prima importante soddisfazione è stata che più di 20 mila persone in tutta la provincia di Ravenna si siano recate al voto per le primarie del Pd, un numero che ritengo particolarmente significativo in questo momento storico. Poi naturalmente sono molto contento del risultato raggiunto da Nicola Zingaretti, al quale ho offerto subito il mio sostegno, già nell’estate del 2018 quando mostrò per la prima volta l’intenzione di correre per le primarie. La sua posizione è risultata addirittura rafforzata dal 67,7% di voti, rispetto al 53% uscito dai circoli.
Zingaretti è una figura capace di unire, ha la credibilità per esercitare questo ruolo e lo ha più volte dimostrato. La sua proposta è in grado di intercettare la domanda di cambiamento che veniva dal popolo del Partito Democratico e può scrivere una pagina nuova. In questi anni con profonda lealtà ha saputo portare nel Pd anche punti di vista diversi dalla dirigenza e per questo sono certo che sia la scelta giusta anche per chi non ha vinto. Sono davvero convinto che possa rappresentare una nuova leadership per il centrosinistra in Italia, in grado di unire e di conquistare nuovi e forti consensi rispetto alle nostre proposte, e lo ringrazio per avermi indicato fra i suoi 20 nomi per la Direzione Nazionale del PD.
In vista della campagna elettorale per le europee e le amministrative la prima cosa da fare ora è aprirsi al nostro popolo trasversalmente, dobbiamo mettere in campo un progetto politico che sappia raccogliere e riaccendere la passione dei cittadini, per farlo dobbiamo spalancare porte e finestre.
Da Zingaretti in questo senso è venuto un segnale simbolicamente molto importante con la proposta di cambiare la sede nazionale di Roma da via del Nazareno ad un luogo nuovo, aperto, condiviso, con un primo piano destinato a libreria, bar e coworking delle idee, un modello a cui potranno ispirarsi anche le diverse sedi del PD nei territori.
L’Italia e l’Europa hanno bisogno di una visione alternativa che sappia coniugare sviluppo, tutele sociali, rispetto per l’ambiente e che non si limiti a ripercorrere le strade già percorse in questi decenni dalle forze di centrosinistra. Zingaretti raccoglie consensi trasversali e nel contempo è una figura riformista. Le prime due parole che ha usato sono state crescita ed equità perché parlare di redistribuzione della ricchezza senza produzione di nuova ricchezza è un esercizio retorico. Ha dedicato la sua vittoria a Greta Thunberg, che ha posto a livello mondiale il tema della difesa del pianeta, e il giorno dopo è andato a visitare i cantieri della Tav. Questo vuol dire fare politica con buon senso e visione.
Io credo che ci troviamo davanti ad una stagione autenticamente nuova annunciata dalle voci dei tanti movimenti civici che in tutta Italia si oppongono con forza alle politiche sociali ed economiche dei gialloverdi: dalla Torino dei Sì Tav, dalla piazza di Milano contro il razzismo, a un’armonia di intenti tra sindacati e associazioni economiche sulle infrastrutture, gli investimenti, l’energia che ha visto il 9 febbraio a Roma e il 16 marzo a Ravenna manifestare insieme lavoratori e imprenditori.
È necessario scrivere un capitolo inedito sul fronte del lavoro, dello sviluppo e della crescita per un modello sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente.
In questo senso l’obiettivo non è unire tutte le forze contrarie ai populisti, ma convincere milioni di persone in tutta Europa che è possibile un’altra Europa, quella della crescita, dei diritti e del rispetto dell’ambiente per gli interessi dei nostri figli.
Andiamo verso un maggio importantissimo ovviamente anche per le elezioni amministrative, che coinvolgeranno tanti comuni del nostro paese. In Emilia-Romagna in particolare siamo davanti alla sfida della riconferma alla guida delle nostre città e a quella della Regione, che rappresenteranno un passaggio chiave, e per le quali dobbiamo farci trovare pronti in modo da essere all’altezza dei valori e dell’orgoglio di questo territorio. In questo senso credo che noi emiliano-romagnoli ci riconosciamo in pieno in una proposta di coesione; il nostro territorio viene portato spesso come esempio di aggregazione da seguire, per la nostra capacità di dar vita ad alleanze ampie e vincere.
* Sindaco di Ravenna e presidente della Provincia
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