Open Arms torna
grazie ai protestanti
Il contratto tra M5s e Lega porterà probabilmente Salvini al ministero dell’Interno Una cupa prospettiva, certo. Ieri alla Camera, però, si è parlato d’altro. Si è parlato di salvataggio in mare. Ospite dell’incontro organizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche il comandante della Proactiva Open Arms, l’ong messa sotto accusa – con un largo battage di stampa in Italia contro i “tassisti del mare” – dalla procura di Catania. Accusa poi caduta.

L’occasione è l’accordo tra Proactiva e Fcei che supporterà la Ong con volontari, collaborazione su progetti e un finanziamento proveniente dall’8 per mille e dalle chiese protestanti europee. Perché, dice la pastora Maria Bonafede, in questi anni ci sono stati almeno 30.000 morti nel Mediterraneo. “Non è vero che le partenze di profughi e esuli si sono fermate – dice – si sono fermati gli sbarchi, sì, ma molti sono quelli che partono e non arrivano, continuano a morire in mare. Ci deve essere un modo per fare quello che è necessario. Da tempo siamo impegnati nei corridoi umanitari, da oggi anche nei salvataggi in mare”.
Come nasce Proactiva Open Arms lo spiega comandante Riccardo Gatti. E’ nata a Lesbo dall’iniziativa di due bagnini nel 2015, all’epoca dell’esodo dalla Turchia alla Grecia. “All’inizio usavano le barche dei migranti, lasciate alla deriva, per aiutare chi si avvicinava. Poi sono arrivate due moto d’acqua, poi il veliero Astral. Quando c’è stato bisogno di fermare l’Astral, abbiamo affittato la Golfo Azzurro, fin quando fu mitragliata dalla guardia costiera libica. Ma di salvare le persone in mare c’è bisogno. Alle 12.20 è arrivato un messaggio, stanno cercando un barcone da 300 persone e un gommone che ne porterà 150. Ho fatto finora 45 missioni, solo una volta non ho incontrato persone in grave difficoltà. In questi anni abbiamo salvato 59.250 uomini donne e bambini. Senza l’aiuto dei volontari e dei donatori, però, avremmo potuto fare poco”.
Nel mare Mediterraneo, ora, oltre alla Proactiva Open Arms che salperà in missione la prossima settimana, c’è l’Acquarius di Sos Mediteranée e Medici senza frontiere, la Sea-Watch dell’omonima ong tedesca e le due navi della Sea-Eye di Ratisbona. “Quando ci troviamo soli in mezzo al mare – conclude Gatti – e troviamo queste imbarcazioni in gravi difficoltà non possiamo che aiutarle. Sappiamo che se non le salviamo moriranno”.
Appello al governo che verrà, qualsiasi sia. Lo lancia Eugenio Bernardini, moderatore della Tavoloa valdese: in attesa dei cambiamenti pur necessari, non si crei un clima che lanci macigni sulla via delle soluzioni. Si tenga conto che non parliamo di cose, di pacchetti, di problemi. Ma di persone”.
Attenzione a rendere l’immigrazione illegale una reato penale, avvisa Luigi Manconi – coordinatore dell’Unar l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni – se la solidarietà è un sentimento, il soccorso, l’obbligo del soccorso non si basa sulle carte e sulle leggi ma è fondamento stesso della comunità umana, fondamento del legame sociale. Di Maio ha detto che il contratto tra Lega e M5s è il vero leader del governo. Se è vero, quel che è scritto nel contratto tra Lega e M5s mostra del leader un volto spietato”.
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