Oodi, la biblioteca multitasking

Aprirà a dicembre 2108, nel quartiere centrale di Töölö, a Helsinki, in Finlandia, un edificio che si chiama Oodi. Per varie ragioni sarà un avvenimento mondiale. Oodi completerà, di fronte al parlamento, il quadrato della cultura nella capitale. Sorgerà infatti accanto al Centro musicale di Helsinki, la Finlandia Hall, alla Sanoma House, sede del gruppo editoriale, e di fronte al museo d’arte contemporanea Kiasma. Oodi sarà una biblioteca. Offrirà anche tutto ciò che si può sperare di avere e di fare in uno spazio culturale gratuito, pubblico e non commerciale. Vetro, legno di abete rosso e un traslucido soffitto ad onde si rifletteranno sulla baia Töölönlahti, circondata dal parco, con la vegetazione tipica del Nord Europa del parco e dal giardino d’inverno.

E’ speciale anche il nome, scelto tra 2600 proposte arrivate al Comune di Helsinki in un concorso di idee. La sindaca Ritva Viljanen aveva chiesto, a nome della giuria, “un nome facile da ricordare, corto, semplice da pronunciare e da spiegare al pubblico internazionale, che funzioni in molte lingue. Infine legato alla letteratura”. Oodi, ode, componimento lirico amoroso o civile, cantato fin dall’antica Grecia, ha vinto per forza evocativa ed eleganza. Il costo totale dell’opera è di 98 milioni di euro; di questi 30 dati dallo Stato. Il progetto è di ALA, società guidata da architetti finlandesi specializzati in spazi pubblici e culturali. Hanno fatto anche il nuovo teatro e l’auditorium a Kristiansand, in Norvegia.

I tre piani di Oodi, avranno funzioni diverse per i 13.000 utenti previsti ogni giorno: al primo piano vi sarà un cinema, spazi per mostre organizzate anche dagli stessi utenti, spettacoli. Sempre al primo piano funzioneranno i nastri per la restituzione dei libri e dei video, mentre i punti prestito, gli scaffali, i computer saranno in tutto l’edificio. Saranno disponibili in sede, fin dall’inizio, 100.000 titoli su diversi supporti. Al secondo piano i cittadini potranno organizzare o partecipare ai laboratori. Non necessariamente letterari. Avranno a disposizione tutto il materiale necessario per fare riparazioni di falegnameria e altri oggetti, cucire e tenere corsi pratici. Allo stesso piano alcuni studi di registrazione musicale per chi volesse produrre una sua esecuzione, salette per incontri di lavoro o associativi, postazioni ufficio acusticamente isolate per i free-lance o chi non ha ancora un lavoro avviato, aule per lezioni, stanze dedicate ai giochi e videogiochi. Libri, scaffali e pannelli con le novità editoriali ovunque. Ogni piano sarà anche a misura di bambino. Infine il terzo piano, ondulato in alto e trasparente alle pareti, chiamato il Paradiso del libro, sarà dedicato al relax e alla lettura, con un caffè e il panorama di Helsinki. Il cinema, che aprirà nel 2019, sarà gestito dall’Istituto nazionale degli audiovisivi e proietterà dalla mattina alla sera classici, film d’intrattenimento e rare gemme sulla storia e la natura in Finlandia. Oodi sarà aperta dalle 8 alle 22.

Uno studio dell’Unione Europea (Commissione cultura, 2017) descrive come le 65.000 biblioteche pubbliche dell’Unione abbiano 100 milioni di visitatori, quindi un quinto della popolazione. Nel Nord Europa questa percentuale sale a quasi due terzi. Le biblioteche sono le istituzioni culturali più frequentate. Sono uno spazio “non autoritario” (si può leggere ma anche parlare o dormicchiare sentendosi in un rifugio confortevole), “non commerciale, pubblico e culturale”, dove le persone sentono che nulla di male può accadere. L’iniziativa Biblioteche Pubbliche 2020, per iniziativa della Readind & Writing Foundation, Fondazione Leggere e Scrivere, vuole creare un gruppo di pressione che indirizzi maggiori energie dell’Unione Europea su queste oasi urbane.

Lo scrittore e docente universitario americano El Doctorow, morto tre anni fa, affermò che “i tre documenti più importanti che una società democratica rilascia sono il certificato di nascita, il passaporto e la tessera della biblioteca”. Nell’ultimo caso poi si tratta di un documento sicuro e profittevole per le casse pubbliche: non si è mai visto una biblioteca fallire, mentre molte città europee che hanno voluto inseguire l’effetto Bilbao, dove sorge il museo Guggenheim progettato da Frank Gehry, non sono riuscite a replicare il successo di pubblico della città basca. Le nitide linee architettoniche delle biblioteche del Nord attraggono un flusso costante di cittadini. Bodø, in Norvegia, è all’interno del circolo polare artico. La Biblioteca, 6.300 metri quadrati, e l’auditorium, nuova sede permanente all’Artic Philarmonic, 11.200 metri quadrati, due edifici gemelli, sono costati in tutto 110 milioni. Riflettono i colori della baia e la luminosità del cielo artico. Più prosaicamente, sono costati relativamente poco e consumano ancor meno. Una storia simile anche in Danimarca, per DOKK1 (attracco 1) nella città di Århus. Aperta nel giugno del 2015, ha già raggiunto i 350.000 titoli in prestito. In questo caso i media digitali sono la maggioranza, pur abbondando i libri. Imprese culturali a bassissimo rischio, le biblioteche coltivano ogni giorno le virtù piccole e importanti della cittadinanza.