Sfila il gay pride
in Nord Europa
e non è solo una festa

Luglio e inizio agosto sono i momenti tradizionali dei vari gay pride: parate, appuntamenti politici e culturali in cui le comunità gay, lesbiche, bisessuali e transgender celebrano le loro identità e coinvolgono nella festa e nel dialogo culturale tutti i cittadini.
In Nord Europa gli appuntamenti sono tanti: dal 26 luglio al 4 agosto si terranno i gay pride a Berlino, Amburgo, Amsterdam, Stoccolma e Belfast, il 27 luglio a Nizza, dal 19 al 21 luglio a Francoforte, dal 6 al 14 luglio a Monaco, dal 12 al 28 luglio a Stoccarda e infine a Budapest dal 3 al 12 luglio.

Sono solo i momenti principali, perché tutta Europa, in particolare quella del Nord, si unisce in questa estate 2019 alle celebrazioni mondiali del cinquantesimo anniversario della rivolta di Stonewall a New York.

La rivolta di Stonewall

Nel 1969 la polizia fece più volte irruzione al Stonewall Inn, un locale gay e lesbico del Greenwich Village, che era l’epicentro della cultura antagonista degli anni Sessanta. A sorpresa, i clienti reagirono, lanciando oggetti e si scatenò un pandemonio, dopo decenni di vessazioni, pratiche umilianti, discriminazioni e il conseguente nascondimento per difendersi. Pochi mesi dopo fu fondato il Gay Liberation Front e il suo corrispettivo femminile.

La persecuzione e i crimini di odio continuarono nel mondo, ma era nata una voce che, ancora oggi, con le associazioni sorelle europee, promuove politiche di inclusione e combatte contro i tanti governi che ancora perseguitano e arrivano a uccidere i e le LGBT.
Londra, Colonia e Madrid hanno aperto domenica scorsa le celebrazioni, cui hanno aderito in tutto quasi quattro milioni di cittadini, con due motti, “Storia, lotta e memoria”, accanto a “tanti.assieme.forti”. A Colonia, oltre la parata domenicale, università e altre sedi istituzionali dedicano convegni e laboratori a temi che ruotano attorno al diritto di vivere la propria identità, anche sessuale, con serenità.

Omofobia in aumento

In Germania e in altri Paesi del Nord Europa stanno aumentando, secondo l’Osservatorio europeo sui diritti, gli attacchi omofobi. Per questa ragione i gay pride 2019 più che una festa (che pure resta un aspetto vistoso e allegro) sono manifestazioni per un cambiamento politico, un alt all’estrema destra che asseconda e promuove l’odio. Gruppi estremisti cristiani danno man forte alla negazione di diritti umani fondamentali e neppure la medicina è esente da questo clima di nuova persecuzione.
Anche in Germania sta tornando a diffondersi l’offerta e il ricorso alla cosiddetta “terapia di conversione”. Famiglie con un bambino/bambina o un adolescente che appare sessualmente orientato in modo “diverso” si rivolgono a preti, membri delle chiese, medici e psicoterapeuti compiacenti che sottopongono il piccolo paziente designato a trattamenti speciali.

La “terapia di conversione”

Essi ne destrutturano la personalità e generano disperazione, anche estrema. Finora nessun governo europeo, a parte quello di Malta, ha messo al bando con una legge specifica questa pratica, sebbene tutte le associazioni mediche dei Paesi membri e la Federazione medica mondiale abbiano scritto da tempo che “l’omosessualità non è una malattia e per questa ragione essa non richiede alcun trattamento”, con tutti i provvedimenti disciplinari per chi viola la deontologia e fa il male e non il bene della persona.
Il ministro della salute tedesco Jens Spahn, del partito conservatore CDU, egli stesso gay dichiarato, ha detto in un’intervista al quotidiano di sinistra “taz” di volere “una proposta del governo per la messa fuori legge di queste pseudo-terapie entro l’estate, proibendone ogni forma di promozione o pubblicità, anche su internet”.

In ritardo

Anche il ministro della giustizia Katarina Barley, socialdemocratica, sostiene la proposta del collega Sphan. Intanto gli attacchi omofobici nella sola Germania sono aumentati del trenta per cento (dati 2018, fonte Governo Federale).
È strano allora che nulla, né in Germania né in altri Paesi membri dell’Unione, sia ancora accaduto per abolire procedimenti superstiziosi e non scientifici, disumani e non di cura che si accaniscono su minorenni.

Se la Germania riuscirà ad abolire la cosiddetta “omo-guarigione” sarà una pioniera in Europa. Malta ha da tempo messo un bando assoluto, unica nell’Unione Europea, imponendo multe minime di diecimila euro e un anno di prigione, oltre a tutti i procedimenti di sospensione o radiazione se si ha a che fare con psicoterapeuti o medici o di deferimento ai superiori ecclesiastici se si tratta di preti o chierici di altre confessioni.

Nel frattempo, in molte grandi città del Nord Europa, come sottolinea Europol, vi è un crescente numero di denunce per atti di odio e aggressione che includono sempre più spesso persone ritenute diverse o vulnerabili per la loro identità sessuale, religiosa, etnica. È la ragione per cui i gay, lesbiche, bisessuali e transgender stanno conducendo una battaglia che può aiutare tutta la comunità, parlando a nome di tutti.