Non può essere Trump
a risolvere il dramma
del popolo venezuelano
Dobbiamo ammettere che Nicolàs Maduro e il suo governo hanno gravi responsabilità per la situazione che si è creata nel Venezuela: povertà, inflazione, corruzione, fuga in massa dal paese, eccetera. Le manifestazioni che si susseguono attestano l’insofferenza di parte della popolazione e l’impopolarità di Maduro.
Sul versante opposto qualche perplessità ci inquieta, di fronte alla dichiarata intenzione degli Stati Uniti di riportare democrazia e benessere in quel travagliato paese; Donald Trump ha ribadito che sulla questione venezuelana sono “aperte molte opzioni”, compresa quella militare.
Il 25 gennaio scorso il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo ha annunciato la nomina di Elliott Abrams come inviato speciale in Venezuela; la stampa ha interpretato questo fatto come la decisione di affidare a quest’uomo il compito di lavorare per il rovesciamento di Maduro. Secondo Eric Alterman, pochi alti funzionari statunitensi hanno fatto tanto come Abrams per promuovere la tortura e gli omicidi di massa in nome della democrazia. Un’azione militare degli Usa in Venezuela “è possibile. Se necessario è quello che faranno gli Stati Uniti” per restaurare la democrazia anche se preferirebbero una transizione pacifica del potere. Lo ha detto Pompeo in un’intervista televisiva.
Vale la pena di inquadrare questa lodevole intenzione degli Stati uniti nell’ampio spettro di interventi realizzati nell’ultimo secolo, e oltre, in nome della democrazia. Secondo l’ultimo numero di “Time” 813 maggio 2019) tra il 1900 e il 2006 nell’America Latina il potere è passato di mano 162 volte grazie a colpi di stato militari. In almeno 41 casi dietro ogni golpe agirono gli Stati Uniti.
Ricordiamo che nel 1954 Foster Dulles attestò l’appoggio al governo dittatoriale di Marcos Pérez Jimenez – al quale Eisenhover conferirà la più alta onorificenza USA – e che, secondo un’inchiesta del settimanale britannico The Guardian (21 aprile 2012), il generale Elliot Abrams, nel 2002, avrebbe incoraggiato, in Venezuela, il colpo di stato militare contro il governo democraticamente eletto di Hugo Chaves; il colpo di stato fallì in seguito a una grande mobilitazione popolare.
Alcuni esempi:
* 1823: dottrina Monroe, che legittima l’intervento degli SU in tutte le Americhe. Fra il 1898 e il 1934 giustificò interventi militari a Cuba, Honduras, Repubblica Dominicana, Haiti, Guatemala, Colombia, Nicaragua.
1912: Il Presidente Woodrow Wilson dichiara che gli SU erano stati “creati da Dio … per mostrare alle nazioni del mondo in che modo dovranno percorrere le vie della libertà”. Questa aspirazione è ancora alla base delle giustificazioni degli interventi internazionali degli SU.
* Dal 1930 al 1961 Rafael Trujillo fu dittatore sanguinario nella Repubblica Dominicana. 1937 – il segretario di stato Cordell Hull: “Considero da molto tempo il presidente Trujillo come uno dei più grandi uomini del Centro America”. 1960, Kennedy: “Non ci piace Trujillo, è un gangster assassino. Ma a meno di non poterci assicurare che non ci sarà un altro Castro, dobbiamo sostenerlo”.
* 1954-1989, Paraguay: dittatura di Alfredo Stroessner, sostenuta dagli SU: 10 000 persone scomparse, 30 000 detenuti politici, 2 milioni di esuli.
* 1954, Guatemala: il governo legittimo di Arbenz è spodestato da un colpo di stato appoggiato dagli SU. Si instaura il governo dittatoriale di Armas. Eisenhower più tardi dirà: “Siamo stati costretti a disfarci di un governo comunista che aveva assunto il potere”.
* 1953, Iran: rovesciamento del governo iraniano di Mossadeq (che voleva nazionalizzare la Anglo-Iranian Oil Company), organizzato dalla CIA e dagli inglesi.
* 1961, Cuba: tentativo di sbarco nella Baia dei Porci..
* 1965: i militari indonesiani prendono il potere con il sostegno degli SU e massacrano almeno mezzo milione di persone.
* 1965-75: guerra in Vietnam. L’intervento degli SU è giustificato da un attacco a una nave americana nel Golfo del Tonchino, attacco che in seguito si rivelò falso (Pentagon Papers).
* 1967-1974, Grecia: colpo di stato militare, appoggiato dagli SU. Il capo della giunta, colonnello Papadopulos, fascista dichiarato, era da 15 anni sul libro paga della CIA
• 1979, gli SU appoggiano, contro i Nord-vietnamiti, Pol Pot e i Khmer Rossi, nonostante le stragi da loro organizzate di un milione di cambogiani.
* 1973, Cile: colpo di stato, organizzato dalla CIA. Durante la dittatura di Pinochet furono torturate, ammazzate e fatte sparire circa 4 000 persone.
* 1976, Argentina: colpo di stato militare. La giunta militare godrà l’appoggio degli SU.
* Ottobre 1979, El Salvador: gli SU sponsorizzano un colpo di stato; i giovani ufficiali sono stati addestrati negli SU.
* 1984, Nicaragua: Reagan dà il via alle operazioni clandestine per abbattere il governo sandinista che aveva cacciato il corrotto dittatore Anastasio Somoza (1934-1979), a lungo sostenuto dagli SU.
* Gli SU hanno addestrato al terrorismo di stato 60 000 militari e agenti di polizia latino-americani presso la School of the Americas, in Georgia, gestita dall’esercito. La CIA ha anche elaborato un manuale con le istruzioni per gli assassini politici.
* Diversi procuratori in Cile, Argentina, Spagna e Francia vorrebbero sottoporre a processo Kissinger per l’aiuto concesso negli anni Settanta alle dittature militari in Brasile, Cile, Uruguai, Paraguai, Bolivia, Argentina ed Equador.
Nel periodo della Guerra fredda questa politica è in parte comprensibile come contenimento dell’URSS, Impero del Male, che aveva una politica simmetrica di espansione della sua influenza e di sovranità limitata per gli stati nella sua orbita, dove certo non sosteneva la democrazia. Ma non prima e non dopo.
“Timeo Danaos et dona ferentis” (Eneide, Libro II)
PS: queste note critiche non possono farci dimenticare i fondamentali e generosi interventi degli SU nella prima e nella seconda Guerra mondiale, questi sì in difesa (anche) della democrazia. Né ignoriamo i molti altri aspetti che fanno degli Stati uniti un grande paese: la Costituzione, il giornalismo indipendente dal potere, le grandi realizzazioni nel campo della scienza, della tecnologia, della letteratura, del cinema, ecc. Sagge ci appaiono le posizioni espresse dall’Alto Rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini: “L’Ue sta seguendo da vicino gli ultimi sviluppi in Venezuela. Ribadiamo che ci può essere soltanto una soluzione politica, pacifica e democratica alla crisi che il Paese sta affrontando”, sottolineando che “l’Ue rifiuta ogni forma di violenza e chiede la massima moderazione per evitare la perdita di vite umane e l’escalation della tensione”.
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