Mille colori per la musica che unisce:
ecco a voi l’Orchestra dei braccianti
Con un concerto andato in scena al Teatro Mercadante di Cerignola, patria di Giuseppe Di Vittorio, l’associazione ambientalista Terra! ha lanciato il 9 novembre l’Orchestra dei braccianti, un nuovo progetto realizzato coinvolgendo musicisti di diverse nazionalità accomunati dal legame con il mondo dell’agricoltura.
L’Orchestra riunisce ad oggi 18 elementi provenienti da Italia, Francia, Gambia, Ghana, Nigeria, Libia, Tunisia, India e Stati Uniti. Ne fanno parte musicisti che lavorano o hanno lavorato come braccianti agricoli e contadini. Tra loro non mancano persone che hanno vissuto il dramma della migrazione e che oggi vivono nei ghetti o nelle campagne. Come Joshua, cantante e tastierista nigeriano emigrato passando per la Libia nel 2017 e impiegato nella raccolta dell’uva e dei meloni in Puglia. Come Adams e Ndongo, partiti dal Senegal e dal Gambia due anni fa e oggi residenti nel più grande ghetto d’Italia, Borgo Mezzanone. O, ancora, come Poppi, musicista indiano che lavora in un’azienda agricola di Foggia.
Accanto a loro suonano musicisti professionisti. Tra questi Marzouk Meriji, cantautore e polistrumentista tunisino che vive a Napoli e da anni sostiene i contadini della sua terra supportandoli nella produzione di cous cous e bourghul Amazir attraverso il rispristino dei grani antichi, oggi presidio Slow Food. Ma ci sono anche Sergio Dileo, bassista e sassofonista lucano, che da anni promuove attività in supporto dei braccianti stranieri residenti nei numerosi insediamenti informali presenti nel nord della Basilicata e, già nel 2011, ha prodotto Là-bas, uno dei primi videoclip girati nel ghetto di Boreano (Venosa). A lui si affiancano Luca Cioffi – esperto di percussioni indiane e sudamericane – e Sergio Caputo – violinista ligure – che oltre ai musicisti si autoproducono il loro cibo in campagna. E molti altri ancora.
Questo mix di talenti emergenti e consolidati con la missione di tradurre in musica tematiche dal forte impatto sociale è cucito insieme grazie al coraggioso lavoro del direttore artistico Alessandro Nosenzo – cantautore, voce e chitarra dell’Orchestra – e da chi negli anni questo percorso se l’è immaginato attraverso la pratica sul campo: oltre a chi scrive (violinista e project manager di Terra!), Sandro Joyeux, musicista italo-francese; da anni abbiamo promosso gli insediamenti informali in cui i braccianti vivono concerti e momenti di incontro e scambio attraverso l’arte. L’evento di lancio è stato l’occasione per presentare una prima veste della formazione e raccogliere l’adesione di altri musicisti italiani e stranieri impiegati in agricoltura. In particolare, l’Orchestra cerca di coinvolgere donne e uomini che vivono in condizione di estrema vulnerabilità e isolamento all’interno degli insediamenti informali.
«Questo progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle condizioni dei lavoratori agricoli nel nostro paese – dichiara Fabio Ciconte, direttore di Terra! – Ancora oggi, nelle campagne italiane, migliaia di braccianti raccolgono il cibo destinato alle nostre tavole in condizioni di sfruttamento. Nonostante una buona legge, il fenomeno del caporalato non è ancora debellato e le filiere alimentari restano poco trasparenti, mentre l’eccessivo potere della Grande distribuzione organizzata nello schiacciare i prezzi dei prodotti spinge le aziende a comprimere i costi della manodopera. Tutto questo non è più accettabile, lo abbiamo denunciato negli ultimi anni con le nostre indagini e oggi lo ribadiamo con un linguaggio nuovo, quello della musica».
Il progetto dell’Orchestra è stato possibile anche grazie al contributo della Flai CGIL, che rafforza ulteriormente il lavoro congiunto svolto in questi anni insieme a Terra! sul tema dello sfruttamento in agricoltura, dalla denuncia delle pratiche sleali della grande distribuzione alla legge sul caporalato. «L’Orchestra dei braccianti rappresenta un altro tassello nella costruzione di una cultura della conoscenza del mondo dei lavoratori agricoli – dichiara Ivana Galli, Segretaria nazionale della Flai CGIL – Un’esperienza nata all’insegna della multiculturalità, con persone che vengono da diverse parti del mondo e si ritrovano nella musica, per raccontare il lavoro, le lotte, i paesi che si attraversano, le battaglie per la dignità e contro lo sfruttamento. Solo la musica, con la sua forza artistica, può arrivare più lontano delle semplici parole, raccontando il riscatto attraverso momenti profondi di partecipazione e condivisione».
L’Orchestra dei braccianti, sostenuta dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, si inserisce all’interno del progetto “Voci Migranti”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’evento ha avuto il patrocinio del Comune di Cerignola, dall’Assessorato alle Politiche sociali, dello Sportello immigrazione “Stefano Fumarulo” e il sostegno della Flai CGIL.
* Giulia Anita Bari è project manager di Terra!
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