Milano dedica una targa a Laura Conti, fondatrice di Legambiente

Milano ha ricordato, con una posa di una targa nel cimitero monumentale dove è sepolta, Laura Conti, fondatrice di Lega per l’Ambiente. Nata a Udine il 31 marzo 1921, si è laureata a Medicina a Milano dopo avere militato dal gennaio 1944 nel Fronte della gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà di Eugenio Curiel. Il 4 luglio viene 1944 arrestata; dopo un breve periodo a San Vittore, viene internata nel Campo di transito di Bolzano. Riesce fortunosamente ad evitare la deportazione in Germania. Da questa esperienza nasce il romanzo “La condizione sperimentale”.

Tornata libera, a Milano milita nelle file del Partito socialista, e dal 1951 in quello comunista. E’ stata consigliera provinciale dal 1960 al 1970 e successivamente, fino al 1980, consigliera regionale della Lombardia, segretaria della Casa della Cultura, fondatrice e dirigente dell’Associazione “Gramsci”, partecipa alla fondazione della “Lega per l’ambiente” (oggi Legambiente) di cui sarà presidente del Comitato scientifico. Nel 1987 è eletta alla Camera dei deputati.
L’ambientalismo di Laura Conti aveva una componente antica, una componente di forte umanità che affondava le sue radici nell’esperienza della Resistenza. Queste radici erano condivise con un’altra figura della Milano “illuminata”: Ercole Ferrario. Vite parallele, le loro, con una comunanza di attenzione all’uomo e alla natura. Laura Conti è stata una divulgatrice infaticabile. Le piaceva ripetere: “Non sono una scienziata, ma una studiosa dei problemi ecologici. Pur trovando affascinante lo studio, penso che sia importante anche agire ed operare. Per questo motivo ho deciso di fare politica: non basta studiare, bisogna anche darsi da fare”.

Con i libri “Visto da Seveso” e “Una lepre con la faccia di bambina” la popolarità di Laura Conti varca i confini nazionali. Il 24 giugno 1982, Bruxelles approva la direttiva sui rischi di incidenti connessi con determinate attività industriali che verrà battezzata “Direttiva Seveso”.

Nel 1986 le viene conferito il Premio Minerva per il suo percorso scientifico e culturale.

Muore, per un malore improvviso, il 25 maggio 1993.