Meloni all’attacco dei bambini arcobaleno, l’Europa all’attacco di Meloni
Alla fine, come al solito, è arrivata l’Europa a dire all’Italia che non sta rispettando il diritto comunitario e i principi fondativi dell’Unione. Stavolta è stata una risoluzione del Parlamento Europeo, certo non vincolante ma utile a registrare un clima, che ha condannato la circolare del Ministro dell’Interno del gennaio scorso che chiedeva ai Sindaci, tramite i Prefetti, di interrompere le trascrizioni all’anagrafe di certificati di nascita con due padri formati all’estero.
L’emendamento, approvato a larga maggioranza, era stato presentato da Renew Europe e sostenuto da Socialisti, Verdi e Sinistra. Il testo ricorda che quella decisione rappresenta una violazione dei diritti dei minori ai sensi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e denuncia un più ampio attacco del governo contro la comunità Lgbtqi+ in Italia.
Non è certo la prima volta che l’Europa ammonisce l’Italia, che ad oggi si colloca al 33° posto nella classifica annuale sul rispetto dei diritti Lgbtqi+ nei paesi europei, dietro Stati come Albania, Ungheria o Kossovo. La stessa Corte europea dei diritti umani nel 2019 aveva chiesto agli Stati il diritto al riconoscimento del legame di filiazione con entrambi i genitori dei figli di coppie omogenitoriali. E la nostra Corte Costituzionale, già nel 2021, aveva chiesto al parlamento di legiferare, dal momento che l’attuale legge sulle adozioni non consente un pieno riconoscimento di questo diritto, affidando all’arbitrio del genitore biologico la decisione sull’adozione dell’altro genitore intenzionale.
L’azione dei sindaci nel vuoto normativo
È in questo vuoto normativo che si inserisce l’azione di quei Sindaci che hanno iniziato a registrare all’anagrafe entrambe le mamme, quella biologica e quella intenzionale, di bambini nati in Italia con l’ausilio della fecondazione eterologa, e, in casi più rari, a registrare certificati firmati all’estero contenenti entrambi i papà di bambini nati attraverso la gestazione per altri.
Com’è accaduto in altri casi, come i registri comunali delle Unioni civili o quelli del Testamento biologico, l’azione coraggiosa di alcuni sindaci non può sostituire la necessità di una legge, che sola può dare l’omogeneità di diritti sul territorio nazionale. È una legge, la cui proposta è già depositata in Parlamento, che chiedono le famiglie arcobaleno, per avere il matrimonio egualitario, la registrazione di entrambi i genitori all’anagrafe una riforma della legge sulle adozioni.
Su questa battaglia hanno trovato il consenso di diverse forze politiche, a partire dal nuovo Pd di Elly Schlein, dei Sindaci delle principali città italiane, fra cui Lepore, Sala e Gualtieri, e oggi del Parlamento europeo.
Intanto tante piazze si stanno riempiendo per questo obiettivo mentre i sondaggi danno un consenso crescente al pieno riconoscimento dei diritti di queste bambine e questi bambini .
Come al solito sarà faticoso, ma come al solito ce la faremo, perché l’Italia non potrà restare immobile in un’Europa che sui diritti delle persone continua a guardare avanti.
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