Marx è vivo e lotta insieme a noi:
un viaggio tra cinema, teatro, fumetti
Karl Marx colpisce ancora. In occasione del bicentenario della nascita il fiorire di convegni, studi e riflessioni ha dimostrato che il pensiero del filosofo tedesco è ancora attuale. Insomma, non solo Marx non è morto (come tante volte è stato erroneamente previsto), ma è vivo e lotta insieme a noi. Per questo un nutrito gruppo di associazioni, fondazioni ed istituti culturali – tra cui l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, il Circolo Gianni Bosio, «Critica Marxista», Futura Umanità, il Centro riforma dello Stato, le Fondazioni Ebert, Basso, Di Vittorio, Feltrinelli e Gramsci – hanno organizzato una serie di iniziative che sono cominciate nel mese di marzo 2018 e che si concluderanno al Macro di Roma dal 13 al 16 dicembre, in una quattro giorni di cinema, teatro, mostre, fumetti, musica e un convegno di studi internazionale. Il titolo emblematico: “200 Marx. Il futuro di Karl”.
Si parte il 13 dicembre alle ore 15 con l’introduzione ai lavori del convegno di Aldo Tortorella. Interverranno tra gli altri – solo per citarne alcuni – Donatella Di Cesare, Laura Pennacchi, Marcello Musto, Stefano Petrucciani, Peter Kammerer e David Harvey. Ad accompagnare il convegno anche momenti di spettacolo, cinema, musica dal vivo. Ci sarà anche Vauro Senesi (in un duo inedito – forse un trio – con Maurizio Landini) e sarà presentata la mostra BiblioMarx edizioni italiane, curata dall’Archivio storico CGIL nazionale e dalla Fondazione Gramsci. Concluderà la quattro giorni la proiezione – alla presenza del segretario generale della CGIL Susanna Camusso – del film Il giovane Marx, del regista Raoul Peck , candidato all’Oscar e Premio BAFTA per I Am Not Your Negro.
Perché questa iniziativa? Perché se non c’è più l’Urss e l’ossificazione delle sue idee, il trattino tra marxista e leninista, il diamat (il materialismo dialettico in salsa dogmatica) di Bucharin, la falsa ideologia creata per mascherare un regime dispotico, resta – ne sono convinti gli organizzatori – la suggestione della ricerca di Karl Marx. Resta la critica feroce e attenta ai processi di trasformazione del capitale e al valore del lavoro, la denuncia della iniqua distribuzione di ricchezza e lavoro, del saccheggio della natura e dei paesi poveri, la centralità della battaglia per i diritti.
Resta la ricerca e la necessità della libertà nel lavoro e del lavoro, la critica del capitalismo e la possibilità di nuovi modelli di sviluppo. Resta la lezioni, per certi versi ancora molto attuale, di un uomo capace di dirigere il nascente movimento operaio, di organizzare la prima internazionale dei lavoratori con l’obiettivo politico di cambiare il mondo.
Diceva del resto qualche tempo fa Immanuel Wallerstein, Senior Research Scholar alla Yale University (New Haven, USA), considerato uno dei più grandi sociologi viventi: “Esiste una vecchia storia su Marx che dice che ogni qual volta si cerca di buttarlo fuori dalla porta, lui rientra dalla finestra. E’ quanto sta accadendo anche in questi anni. Marx è ancora fondamentale per quanto scrisse a proposito del capitalismo. Le sue osservazioni furono molto originali e completamente diverse da ciò che affermarono in proposito altri autori. Oggi affrontiamo problemi rispetto ai quali egli ha ancora molto da insegnarci e tanti editorialisti e studiosi – non certo solo io – trovano il pensiero di Marx particolarmente utile in questa fase di crisi economica e sociale. Ecco perché, nonostante quanto era stato predetto nel 1989, assistiamo nuovamente alla sua rinnovata popolarità”.
Insomma, sarà una quattro giorni per rileggere Marx e per capire quanto ha ancora da insegnare a noi che viviamo in questo mondo che si muove in modo così disordinato, tra un’ingiustizia e l’altra, tra una disuguaglianza e l’altra.
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