Le regine del nord che sussurrano segreti. Un’estate per di tre scrittrici

Un’estate di eventi dedicati alle tre regine della letteratura nordica: Karen Blixen, danese (La mia Africa); Selma Lagerlöf, svedese, prima donna Nobel per la letteratura nel 1909, prima donna membro dell’accademia di Svezia, e infine Sigrid Undset, norvegese, a sua volta premio Nobel per la letteratura nel 1928. I lettori, anche via streming, potranno incontrare queste figure e conoscerne l’opera e il mondo emotivo, le vite avventurose e tormentate.

La prima e la seconda guerra mondiale, traversie familiari, l’avanzare del movimento femminista e complicate scelte affettive segnano la vita di queste tre scrittrici. Coinvolti in questo omaggio molti centri culturali: il più grande festival della letteratura del Nord Europa, quello di Lillehammer, dove si trova Bjerkebæk, la casa-museo di Sigrid Unset; la casa-museo di Karen Blixen, a venti chilometri da Copenhagen, nella località di Rungestedlund; la dimora aperta al pubblico di Selma Lagerlöf, Mårbacka, nella Svezia occidentale, a Sunne.

La sua Africa

Karen Blixen
Karen Blixen da giovane

Tutti, in realtà, conoscono almeno po’ queste voci poetiche del Nord, anche se ancora non avessero preso in mano un loro libro: la baronessa Karen von Blixen-Finecke, nata Dinesen, è stata immortalata nel film La mia Africa, con Meryl Streep e Robert Redford, ambientato nella piantagione e riserva naturale in Kenya della scrittrice. Dopo un matrimonio naufragato, nella sua vita entra l’aristocratico inglese Denys Finch-Hatton, ma sarà un tragico incidente di volo a spezzare la felicità della scrittrice, che torna nella sua bella casa in Danimarca.

casa museo di Karen BlixenQui Karen, che si definisce “una cantastorie e solo una cantastorie” ospita amici di tutto il mondo, continua a pubblicare fortunati racconti, diventa un personaggio e trova la forza di raccontare i suoi anni in Africa. La piantagione e la riserva naturale vengono donanti al Kenya nel 1962, in occasione dell’indipendenza del Paese e subito dopo la morte della Blixen, avvenuta nello stesso anno. Con una piccola parte degli enormi proventi del film la casa natale di Rungstedlund viene restaurata, ma lasciata come se Karen si fosse appena assentata, i fiori sulla scrivania, i suoi begli abiti in camera da letto, la libreria un po’ in disordine.

Le saghe nordiche e mitologiche

Conosciamo anche Selma Lagerlöf e Sigrid Undset, e le conoscono ancor meglio i giovani, sebbene difficilmente associno i loro nomi alle saghe nordiche di cui vanno pazzi, spesso trasposte anche in fortunate produzioni giapponesi.

ritratto di Selma Lagerlöf
Foto di Selma Lagerlöf

Il fascino delle leggende, della letteratura gotica e l’amore per il Medioevo di Selma, con la sua Saga di Gösta Berling, e le opere su temi antichi o mitologici di Sigrid, che aveva un padre archeologo, furono un tremendo successo già quando vennero pubblicate agli inizi del Novecento. Lo sono ancor oggi: i manga o le graphic novels giapponesi, o la trilogia La spada del guerriero o, ancora, la serie televisiva Merlin, arrivata ormai alla quinta stagione, hanno visto la luce anche perché gli autori delle opere di oggi hanno incontrato la produzione letteraria di queste scrittrici e l’hanno compresa.

Tre mostre e un festival

Le tre mostre estive nelle dimore delle scrittrici in Danimarca, Svezia e Norvegia, ma anche il festival internazionale della letteratura nordica contemporanea di Lillehammer col suo canale youtube arricchito tutto l’anno, puntano alla mitologia, al magico, al fantastico e al segreto.

Monumento a Selma LagerlofGli eventi nei musei si chiamano “Le tre Norne del Nord”. Il termine norna ha come etimo l’antico norreno norn, nornir al plurale: significa colei che bisbiglia un segreto. Secondo il mito, presso la fonte di Urðarbrunnr le tre donne tessono il filo del destino di uomini, animali, piante. Tutto questo è costituito da un arazzo cui le Norne lavorano senza posa. La vita di ogni essere è un filo. Una vivida immagine che ricorre in tante culture: non solo le Parche romane o le Moire Greche, ma anche personaggi e divinità di civiltà più antiche.

Il nobel a Sigrid Undset

Sigrid Undset

Selma Lagerlöf e Sigrid Undset scrissero molto su questi temi e ne trassero ispirazione. Convertita al cattolicesimo, e per questo criticata, Undset non abbandonò l’amore per il mito. Riscrisse in chiave nordica la saga di Re Artù e le principali leggende ad essa legate. Studiò manoscritti e cronache medioevali, visitò monasteri e chiese. Kristin Lavransdatter resta però il suo capolavoro e in quegli anni la prima frase dell’opera: “Non sono stata fedele a mio marito” aggiunse altro sconcerto sull’autrice. Il Nobel fu anche una legittimazione le risparmiò gli attacchi più forti.

Selma Lagerlöf, indomita suffragetta

 

Non meno commenti personali suscitò la libertà di scelte politiche e affettive di Selma Lagerlöf, col suo devoto amore lesbico per la scrittrice Sophie Elkan, compagna di vita, e con le sue posizioni femministe: fu attiva speaker dell’associazione nazionale per il suffragio alle donne. Nel giugno 1911 parlò al congresso mondiale per il voto e gli altri diritti delle donne che si tenne a Stoccolma.
Personalità femminili indomite, le tre Norne del Nord continuano a parlare e a raccontarci storie stupende.