La sfida di Assisi tra pace e ambiente
Contro il filo spinato che sta crescendo pericolosamente dentro di noi. E’ una Marcia della Pace contro, quella che partirà da Perugia, diretta ad Assisi domenica 7 ottobre. Ci sono stati anni in cui le persone in cammino in nome di San Francesco chiedevano più equità, meno corruzione, una lotta più ferma e incisiva contro le mafie, un più radicale indirizzo del Paese verso lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente in cui tutti dobbiamo vivere. E un segnale più efficace a favore dei più poveri, degli emarginati, degli ultimi.
Un manifesto sociale e politico che ha sempre visto insieme associazioni cattoliche di base, movimenti di sinistra, ambientalisti, tutti coloro che credevano indispensabile una crescita dell’Italia compatibile con i valori della solidarietà, dell’accoglienza, della giustizia sociale, del senso di comunità che migliora le condizioni di vita di tutti. Un manifesto che è rimasto tale. Perché una parte consistente del Paese, che è cresciuta all’ombra di governi indifferenti e autoreferenziali, si è chiusa dentro muri sempre più ristretti, si è armata di odio e diffidenza, si è invaghita della forza lasciandosi alle spalle la resistenza. Ed è una comunità nuova, piena di paura, pronta a respingere qualsiasi corpo estraneo, quella che oggi non si ribella alle intemperanze eversive del Ministro dell’Interno e non protesta contro le palesi dichiarazioni di guerra a quei sindaci virtuosi che hanno fatto dei loro territori un modello di comunità accessibile, inclusiva dove gli abitanti hanno curato la paura con la conoscenza e l’odio con la fiducia. Ed è in nome e per conto di questi sindaci e di queste oasi di libertà che va affrontato il cammino di San Francesco. Contro chi fomenta e mantiene viva la paura e l’odio e a sostegno di chi prova tutti i giorni a combattere questi sentimenti distruttivi. Mettendoci la faccia e rischiando la galera.
Tra i tanti che nei territori si adoperano per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, voglio citare proprio la sindaca del Comune di Assisi, Stefania Proietti, che in questi giorni ha voluto dare un segnale importante sulla tutela dell’ambiente, la riduzione della produzione dei rifiuti e l’eliminazione delle emissioni inquinanti e della plastica. La sindaca si è impegnata, siglando un accordo con il Ministero dell’Ambiente, a contrastare i cambiamenti climatici, diffondendo i valori e i principi connessi all’economia circolare e alla solidarietà ambientale. Un’intesa che fa del Comune di Assisi un’apripista per un nuovo umanesimo, per nuove soluzioni di cura del creato, e per innovativi percorsi di sviluppo sostenibile integrale. Mettere al centro, dei propri programmi di governo del territorio e della città, l’uso efficiente delle risorse naturali, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, ma anche la lotta alla povertà energetica e all’inquinamento ambientale con particolare attenzione agli effetti drammatici dal punto di vista umano e sociale. Con l’obiettivo di fare di Assisi la capitale mondiale dell’ecologia, lasciandola migliore di come è stata trovata.
A pochi giorni dalla Marcia della Pace, un bel segnale nel mare di fango nel quale stiamo annegando.
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