La lezione di umanità di Manzoni. Contro gli oppressori e i luoghi comuni

La “Storia della colonna infame” di Alessandro Manzoni, non di rado accostata al “J’accuse” di Émile Zola sul caso Dreyfus (l’ufficiale ebreo accusato ingiustamente), è un capolavoro di erudizione, finezza psicologica, spirito cristiano, tensione umanitaria, comprensione delle leve della storia e del nostro agire collettivo o individuale. Dinanzi all’incertezza e al cospetto degli interessi dominanti da preservare, le stesse istituzioni cedono alla corruzione, all’opportunità di offrire capri espiatori, alle fantasie ricorrenti di cospirazioni e complotti. La verità versus i luoghi comuni dell’immaginario collettivo, la superstizione, il comodo cedimento a false spiegazioni tanto cervellotiche quanto seducenti. E, soprattutto, tali da placare la collera popolare.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona di fiori sul Monumento funebre di Alessandro Manzoni
Milano – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona di fiori sul Monumento funebre di Alessandro Manzoni il 22 maggio 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

E a tale acume di certo contribuisce la religiosità sentita e, insieme, complessa del Manzoni maturo. Un cattolicesimo con venature gianseniste il suo, e dunque con uno spiccato senso del dovere, con un rigore morale profondamente radicato, pronti a coniugarsi con una Provvidenza saggia e clemente.

Il Savio, insomma, lungi dal prestarsi a letture strumentali o superficiali, resta un faro per l’Italia e per la civiltà europea e universale.