Europa, così cresce
la destra radicale
di matrice populista
Le aspettative di una apocalittica crescita elettorale dei partiti populisti sono state smentite dalle urne, e giornalisti e osservatori si sono affrettati nel proclamare il “contenimento” dei populisti, fatta eccezione per alcune spettacolari performance come la Lega in Italia e il Brexit Party in Regno Unito. L’ipotesi del contenimento dei populisti è tuttavia semplicistica e, semmai, opportuna per descrivere gli sviluppi recenti di specifici tipi di populismo, ovvero quello di sinistra (come Podemos in Spagna e SYRIZA in Grecia) e populisti più idiosincratici che eludono una chiara classificazione (come il Movimento 5 Stelle). Infatti, la destra populista appare più forte che mai, e per comprendere appieno la sua capacità di influenzare il dibattito, le politiche pubbliche e le strategie dei partiti tradizionali (di centro-destra e centro-sinistra), è necessario guardare oltre i meri risultati delle elezioni europee della scorsa settimana.
La crescita della destra radicale populista
Questo punto è particolarmente importante se mettiamo il focus su una specifica varietà di populismo di destra: la destra radicale populista, che si riferisce ai partiti che da un punto di vista ideologico condividono tre elementi cardine: autoritarismo, nativismo e populismo. In estrema sintesi, come sottolinea Cas Mudde, la destra radicale populista non solo enfatizza la contrapposizione tra “il popolo” e le “élites” (populismo), ma anche abbraccia posizioni severe e punitive nei confronti delle percepite o reali minacce alla società (autoritarismo), e la convinzione che una priorità assoluta (se non esclusiva preferenza) debba essere accordata alla popolazione nativa di un dato paese (nativismo). Esempi paradigmatici di partiti della destra radicale populista sono i casi della Lega in Italia, Alternativa per la Germania, i Democratici Svedesi e Vox in Spagna.

Se guardiamo ai dati aggregati, ovvero la percentuale di voti totale ricevuta dai diversi partiti della destra radicale populista, possiamo notare che tali formazioni hanno raccolto in media l’8.9% dei voti, segnalando una modesta crescita rispetto alle europee del 2014 (+1.7%) Tuttavia, è bene sottolineare come una variazione considerevole sia riscontrabile sia a livello dei singoli paesi, sia a livello dei singoli partiti.
Lega e Brexit Party
La destra radicale populista ha guadagnato consensi in particolare in Italia, dove la crescita aggregata delle due formazioni riconducibili a tale novero, ovvero la Lega e Fratelli d’Italia, ha raggiunto un picco storico (+31%). Sebbene in misura minore, un chiaro trend positivo della performance complessiva della destra radicale populista è visibile anche in Belgio, Estonia, Svezia, Spagna e Germania. In altri contesti, la crescita è stata minima, come in Finlandia, mentre in in Austria, Danimarca, Francia e Ungheria, la destra radicale populista ha perso voti. E’ bene notare che, tuttavia, anche altri tipi di populismi di destra, hanno registrato performance variabili, che vanno dallo spettacolare successo del Brexit Party in Regno Unito, il nuovo partito fondato da Nigel Farage (populismo neoliberale), e Legge e Giustizia in Polonia (nazional-conservatori), al tracollo di Forza Italia.
Un gruppo all’Europarlamento
I risultati elettorali non possono essere interpretati come un “contenimento” della destra radicale populista. Al contrario, i loro risultati complessivi semmai indicano il consolidamento della loro forza elettorale nella scena politica europea, soprattutto se consideriamo che tali partiti avevano già registrato un vero e proprio exploit nel 2014. Ma non solo. Infatti, la legislatura 2019-2024 del parlamento europeo sarà caratterizzata da un’influenza senza precedenti della destra radicale populista. La larga maggioranza dei partiti riconducibili a tale novero confluiranno in un nuovo gruppo denominato Alleanza Europea dei Popoli e delle Nazioni che non solo avrà un numero di seggi maggiore (in buona parte guadagnati dalla Lega) rispetto al passato, ma anche una capacità di coordinamento senza precedenti grazie all’ingresso di partiti come il Partito del Popolo Danese e i Veri Finlandesi che prima facevano parte di altri gruppi nel parlamento europeo. Questi sviluppi, diventano ancor più significativi e rilevanti se inquadrati nel contesto di una distribuzione dei seggi nel parlamento europeo che non consentirà né al PPE né a S&D di avere una maggioranza, nemmeno unendo le forze.
Strategia copia e incolla
In più, laddove i risultati elettorali ci indicano che la destra radicale populista non è stata contenuta, ma anzi che è ormai ampiamente consolidata nei sistemi partitici europei, la realtà è che la sua influenza è pervasiva. Infatti, anche nei rari casi dove i partiti tradizionali del centro-destra e centro-sinistra sono riusciti a sottrarre voti ai competitori, come nel caso danese, è più appropriato parlare di una vittoria di Pirro, poiché è stata conseguita seguendo una strategia “copia e incolla” incentrata sulla ricezione di diverse proposte e narrazioni tipiche della destra radicale populista, in particolare sui temi dell’immigrazione e asilo politico. Forse è proprio questo l’indicatore più paradigmatico dell’influenza senza precedenti della destra radicale populista nella politica europea di oggi, e le risposte dei partiti tradizionali, al momento, sono destinate ad accrescerla ulteriormente in futuro.
Sostieni strisciarossa.it
Strisciarossa.it è un blog di informazione e di approfondimento indipendente e gratuito. Il tuo contributo ci aiuterà a mantenerlo libero sempre dalla parte dei nostri lettori.
Puoi fare una donazione tramite Paypal:
Puoi fare una donazione con bonifico: usa questo IBAN:
IT54 N030 6909 6061 0000 0190 716 Intesa Sanpaolo Filiale Terzo Settore – Causale: io sostengo strisciarossa
Articoli correlati