“Io sto con Mimmo Lucano”
a Roma nella piazza degli ultimi
Il Tg ha detto che eravamo mille, quelli che ancora sanno contare le piazze – non è facile contare la gente assembrata intorno a un obelisco – dicevano duemila. Mille o duemila, quasi stupiti di essere così tanti. Col passaparola, nient’altro che due ore di passaparola. Nessun evento su Facebook stavolta. Non i partiti, non i sindacati. Autoconvocati: “Io sto con Mimmo Lucano”.

Foto Umberto Verdat
Piazza dell’Esquilino a Roma è la piazza che viene data per le manifestazioni degli ultimi. Le manifestazioni dei migranti. Ma è la piazza giusta, a due passi dal Viminale, dall’ufficio di Salvini, che alla notizia dell’arresto del sindaco di Riace ha irriso i “buonisti”, quelli del modello dell’accoglienza. Siamo qui sotto, ministro.

Foto Umberto Verdat
Non c’era tempo per fare striscioni o manifesti: ci sono quelli con le mani tinte di rosso, quelli con i cartelli formato A4, un gruppo che balla la tarantella. E un microfono che non riesce a portare la voce lontano, è difficile vedere anche chi sta parlando abbarbicato sul piedistallo dell’obelisco. Non ha nessuna importanza.

Foto Umberto Verdat
Non ci sono tamburi, non c’è musica sparata. È una manifestazione che non fa rumore, e per questo sembra fare ancora più rumore: perché siamo arrivati così come eravamo, con le buste del supermercato, la carrozzina col bimbo, il cane da portare a passeggio, per esserci, per dire “io ci sono”, “io sto con Mimmo Lucano”, sto con Riace. Per stare almeno mezz’ora, guardare gli altri in faccia, non sentirsi soli con questo affanno in gola.

Foto Umberto Verdat
La piccola piazza dell’Esquilino si gonfia. Compaiono anche bandiere, un paio della Fiom, della Cgil Funzione Pubblica, di Leu, di Rifondazione, degli Studenti medi… Un po’ di rosso. Ma soprattutto un po’ di Riace qui nel quartiere più multietnico di Roma, dove è nata l’Orchestra di Piazza Vittorio, dove ora però siamo soprattutto bianchi, ed è strano. Oppure no, non c’è stato ancora neppure il tempo di raccontare chi è Mimmo Lucano all’egiziano del negozio di vestiti, cos’è il modello Riace al pakistano delle pietre dure. L’informazione è diventata un lusso. C’è ancora tanto da passar parola.

Foto Umberto Verdat
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