In Spagna le donne
sono alla ribalta

Undici donne e sei uomini nel nuovo governo di Pedro Sánchez: tutti i ministeri-chiave per la Spagna sono in mani femminili. Per la prima volta una direttrice alla guida di El Pais, Soledad Gallego-Díaz. Una notizia si sovrappone all’altra, mentre ancora rivediamo le bozze dei documenti delle donne del sindacato internazionale dei giornalisti, che solo pochi giorni prima di questa “rivoluzione” si sono riunite in Spagna, a Santander: per la prima volta le donne dell’informazione tutte insieme da tutto il mondo in una sessione dedicata alla violenza e alla politica di odio nei confronti delle giornaliste, ma anche alle differenze di remunerazione, ai ruoli nei giornali e nel sindacato. Con una certezza: non sono problemi delle donne, sono problemi di tutti.
Il mondo sarà anche diventato più piccolo, ma le notizie sembrano non filtrare da un Paese all’altro: oggi le giornaliste della tv pubblica, la RTVE, decidono se e come continuare la loro lotta contro la manipolazione dell’informazione. Da settimane per loro è “viernes negro”, tutti i venerdì si presentano in onda vestite di nero e il nero è un non-colore che in tv, come si dice gergalmente, “buca”. Ci siamo vestite tutte di nero a Santander, giornaliste di tutto il mondo, per una foto che segnasse la solidarietà con le colleghe (e i colleghi) spagnole. Poi, in queste ore, sta esplodendo il colore: aspettiamo notizie su cosa succede e succederà nella tv pubblica spagnola… Certo è che le donne stanno fortemente segnando le lotte per una piena democrazia in Spagna.


Lunedì, oltre 800 universitari spagnoli hanno lanciato il movimento #No_Sin_Mujeres (No senza donne ) che esorta a boicottare le Conferenze con esclusiva presenza maschile.
Mai la Spagna è stata così lontana, mentre noi ci lecchiamo le ferite di un Paese che torna indietro, che diventa buio, basta guardare le foto dei banchi governativi, basta rileggere il discorso del neo premier che intende “dare voce” alle donne discriminate sul lavoro e liquida tutto in tre righe…
Il documento approvato dalle giornaliste del sindacato internazionale: http://www.ifj.org/nc/news-single-view/backpid/1/article/global-call-for-action-to-end-worldwide-discrimination-and-abuse-of-women-journalists/:
Le delegate alla conferenza del consiglio di genere dell’IFJ – dall’Asia alle Americhe e dall’Europa al Medio Oriente – hanno lanciato una richiesta globale di azione per contrastare la violenza, la povertà e le discriminazioni che le donne soffrono in tutto il mondo.

Nella Riunione a Santander, in Spagna, il 25 e il 26 maggio, le delegate hanno condannato:
• La violenza e le molestie subite dalle giornaliste di tutto il mondo. Le statistiche IFJ dimostrano che almeno una giornalista su due è stata oggetto di molestie sessuali, abusi psicologici, minacce online e altre forme di violazioni dei diritti umani.

• Il divario retributivo di genere, che è una realtà in ogni continente e colpisce non solo le donne durante la loro vita lavorativa, ma anche le pensionate.

• Le condizioni lavorative sempre più precarie sono vissute dalle giornaliste, in particolare quelle costrette a lavorare senza contratto, con una mancanza di protezione sociale, previdenziale, di ferie pagate e altre prestazioni sociali.

• La discriminazione, anche di tipo politico, legale, culturale, razziale e sociale subite dalle giornaliste nelle loro carriere e nelle redazioni sono causa d’impoverimento.
Le delegate hanno invitato i sindacati e le associazioni di giornalisti a costruire un movimento globale di solidarietà per sviluppare una risposta collettiva alle questioni, incluse le campagne e mobilitazioni aziendali e nelle redazioni.

La conferenza inoltre richiede:
•Una legislazione più forte con leggi più severe sulla parità salariale, sulla trasparenza delle retribuzioni, contro le querele bavaglio per un’uguaglianza effettiva e con risorse disponibili a far si che le leggi siano pienamente applicate e rispettate.

• Parità salariali a parità di lavoro.

• Fine al “tetto di cristallo”.

• Niente più precarietà: condizioni di lavoro dignitose per tutte le donne.

• Che gli Stati intraprendano azioni urgenti e adottino provvedimenti per far rispettare le leggi contro la violenza di genere in tutte le sue forme e affinché i datori di lavoro si assumano la loro responsabilità per la sicurezza delle donne giornaliste.

• Introdurre e / o far rispettare le leggi che contrastino le molestie sessuali.

Le delegate si sono inoltre impegnate a continuare a promuovere l’integrazione di genere in tutte le attività, conferenze e progetti dell’IFJ e a fare monitoraggi e report sulla partecipazione delle donne nei sindacati e nelle associazioni di giornalisti e per richiedere una rappresentanza equa, e una democrazia paritaria anche in posizioni di vertice.
È stato inoltre adottato un piano d’azione che include la costruzione di campagne più forti e proteste contro il cyberbullismo, la corruzione e la difesa del giornalismo investigativo.

Altre azioni chiave includono:

• Sviluppare e migliorare le comunicazioni interne ed esterne dell’IFJ per garantire una condivisione di esperienze, lo sviluppo di reti di solidarietà e accrescere la sensibilizzazione su questioni e diritti di genere.

• Organizzare la formazione, anche degli stessi formatori, per sensibilizzare le donne e le attiviste sindacali sui loro diritti

• Sviluppare relazioni con i partner del movimento sindacale globale, in particolare con UNI Women e all’interno del sistema ILO e ONU
Partecipare e creare rapporti ombra per il CEDAW e aumentare le azioni di solidarietà con le donne che subiscono attacchi per la libertà d’informazione.

• Rafforzare le azioni di solidarietà con le giornaliste per la libertà dei media e contro le persecuzione.

• Effettuare ulteriori ricerche sulle condizioni lavorative e sulla rappresentanza delle donne giornaliste.

• Continuare a lavorare a fianco del movimento sindacale mondiale per una Convenzione ILO, contro la violenza di genere nei luoghi di lavoro e coinvolgere gli affiliati JFJ nelle attività di lobbying per garantire tale convenzione.

• Assumere iniziative per sostenere un giornalismo etico con una prospettiva di genere e contrastare gli stereotipi di genere, l’oggettivazione delle donne e la colpevolizzazione delle vittime

Alla conferenza, organizzata dall’affiliata FJF FAPE, che è stata aperta da Gema Igual, sindaca di Santander, hanno partecipato giornaliste delegate provenienti da Pakistan, Kuwait, Russia, Italia, Regno Unito, Spagna, Perù, Francia e Germania.