Il sovranista Conte
a Bruxelles fa votare
Frau Merkel al posto suo

All’anima del sovranismo! All’ultimo Consiglio europeo, che si è tenuto a Bruxelles il 13 e il 14 dicembre scorsi, il governo italiano ha delegato il proprio voto alla cancelliera tedesca Angela Merkel. E questo perché il presidente del Consiglio Conte non poteva arrivare in tempo, occupatissimo in Italia a cercare di salvare capre e cavoli della manovra.

La pratica del voto per delega è consueta nelle riunioni di condominio ma non è certo normale nei vertici europei. Gli esperti ricordano solo un precedente, un voto affidato, sempre alla cancelliera tedesca, da un presidente francese, forse Hollande. Ma pare che si trattasse di una questione marginale, mentre nel Consiglio di dicembre erano in discussione argomenti importantissimi: in primo luogo la Brexit, poi un primo scambio di opinioni sul bilancio triennale dell’Unione, varie questioni di politica internazionale,

Giuseppe Conte

tra cui i gravi incidenti tra la Russia e l’Ucraina, il problema delle migrazioni, all’indomani della firma sul Global Compact dell’Onu e in vista di decisioni da prendere sull’eventuale creazione di una guardia di frontiera e costiera europea. Questione, quest’ultima, che per ovvi motivi interessa molto l’Italia. Inoltre, pur se il tema era fuori dall’ordine del giorno, sulla riunione dei capi di stato e di governo aleggiava il contrasto che in quei giorni opponeva la Commissione di Bruxelles e parecchi governi (tra cui una buona parte di quello tedesco) all’Italia sullo sforamento dei vincoli di bilancio.

Non si sa se la delega a Frau Merkel abbia riguardato tutte queste questioni o solo alcune, e quali. Né Conte né gli uffici di Palazzo Chigi, né durante il vertice né dopo hanno fatto alcun cenno alla delega del voto, che evidentemente avrebbe dovuto restare segreta. La cosa è diventata pubblica ieri, con la pubblicazione di un’intervista che Conte ha concesso a Giovanni Di Lorenzo, direttore del settimanale tedesco “Die Zeit”. Alla fine del colloquio, l’intervistatore dice che a lui risulta che “a metà dicembre, quando lei (Conte) ha dovuto ritardare il suo arrivo al vertice, ha consegnato ad Angela Merkel il suo diritto di voto”. La domanda sembra cogliere di sorpresa Conte, che risponde: “E lei come lo sa?”. Poi aggiunge: “Sì, è vero. Lo ammetto: di Merkel ci si può fidare”.

“Di Merkel ci si può fidare”. Benissimo. Chissà se Conte lo ha detto anche a Matteo Salvini e a Luigi Di Maio che per mesi e mesi hanno dipinto la cancelliera tedesca come il diavolo: ispiratrice della più feroce disciplina di bilancio e delle più permissive politiche di accoglienza verso i migranti. Insomma, la nemica giurata di tutti i sovranisti.