Il primo libro non si scorda mai

Chi ha frequentazione di bambini piccoli, di pochi anni, sa che oltre ad amare le storie lette ad alta voce dall’adulto, arriva il momento in cui i bambini impugnano il libro, lo sfogliano e con il dito seguono le poche righe di testo fingendo di leggere una storia che lì per lì improvvisano. Amore per il racconto certo, ma soprattutto desiderio di poter leggere in autonomia. “il fatto meraviglioso è che tutti i bambini, prima di saper leggere, vogliono imparare a leggere. E lo vogliono pur sapendo già, a cinque anni, che si impara con fatica”. Eppure ci provano con grande tenacia.
Da queste premesse muove il bel saggio di Carla Ida Salviati Il primo libro non si scorda mai (editore Giunti) che cerca di fornire strumenti a chi, genitore, insegnante, bibliotecario o semplice “amico del libro e dei bambini” vuole coltivare quell’amore che scoppia nella prima infanzia per una storia o un personaggio e che rimarrà per sempre nel ricordo dell’età adulta come evocatore del piacere della lettura. Storie per tutti i gusti e le età, storie di carta e storie da inseguire su un tablet, talvolta alleate del medesimo piacere in un mix di personaggi-ponte e “cartoni”, compongono la trama del saggio. Carla Ida Salviati traccia un interessante panorama di “classici” della letteratura per ragazzi e di storie altrettanto importanti di autori meno noti al grande pubblico, ci racconta cosa succede nel mondo dei blog e in siti di un certo interesse, quali sono le esperienze di gruppi di lettura o di promozione della lettura che, talvolta, sfuggono ad una mappatura “canonica”. Come ad esempio il gruppo di genitori di bambini disabili che, nell’entroterra di Genova, gira per le scuole “regalando” ai piccoli letture ad alta voce. Il gruppo si chiama “Insieme per caso” perché il “caso” di avere un figlio disabile li ha fatti incontrare.
Di libri ce ne sono davvero tanti, non solo il fantasy, le storie umoristiche, il giallo, ma anche quelli che raccontano dell’amore e del “sesso”. O quelli che parlano di pace e di guerra, tema di cui è ricca l’offerta per i più grandicelli, molto meno per quelli più piccoli. Per questi ultimi, secondo Carla Ida Salviati, un posto speciale spetta all’opera del Dr. Seuss (nome d’arte per Theodor Seuss Geisel) che negli Usa è rimasto sei mesi nella classifica del New York Times tra i libri più venduti tra il pubblico adulto, ma anche censurato dai più benpensanti. Il suo torto (o merito a seconda dei punti di vista) è di aver raccontato in La battaglia del burro il conflitto Usa-Urss in modo satirico attraverso la singolare “tenzone” tra gli Zighi e gli Zaghi che si odiano dal profondo del cuore e da molto tempo per il fatto di imburrare in modo diverso le fette di pane, chi lo fa di “sopra” e chi “di sotto”! L’opera ha dato vita a una vera proliferazione di percorsi di approfondimento molto interessanti e di cui ci racconta Salviati.
Il libro del Dr Seuss, che non è piaciuto ai più guerrafondai, può essere accostato ai tanti libri che meritano un posto speciale in una classifica altrettanto speciale: quello dei libri per l’infanzia censurati dai grandi, dai politici “ottusi”, da chi vede un attentato all’innocenza infantile in qualsiasi testo un po’ dissonante. Su queste censure Carla Ida Salviati imbastisce un percorso di lettura davvero interessante. E utile anche in questi nostri tempi quando i sindaci (di destra) di una manciata di paesi veneti, riuniti a Quarto d’Altino, hanno abbandonato indignati le celebrazioni per il 25 aprile perché i bambini delle scuole, presenti alla manifestazione, avevano intonato Bella ciao.