Il debutto di
Rosella Postorino
nell’editoria “young”

Alzi la mano chi in classe da bambino o al lavoro da adulto non ha mai incontrato il genere “perfettino”. Spesso sono tipi antipatici, un po’ imperscrutabili, tendenzialmente noiosi. Tina anche se “perfettina” non è però una bambina antipatica, piuttosto paurosa di non essere accettata e di sbagliare. Il giudizio degli altri, quando si è bambini, è uno dei grandi timori che spinge a fare cose a volte assurde, a volte fuori luogo. Ed è esattamente quello che succede a Tina, la protagonista di Tutti giù per aria (Salani editore, con le illustrazioni di Alessandra Cimatoribus), romanzo per bambini di Rosella Postorino, fresca del grandissimo successo del romanzo per adulti Le assaggiatrici, e nuova al mondo dell’editoria per ragazzi.
Tina, con l’ansia di far bella figura a pallavolo fa un tiro talmente forte che il pallone finisce in acqua. Cosa penseranno i compagni di squadra? Il gran giurì del “giudizio degli altri” potrebbe mettersi in moto. Tina non ci pensa due volte. Si getta in acqua, nuota veloce ma quella maledetta palla se ne va ancora più veloce, sempre più veloce sino alla cascata dove precipitano entrambe. La cascata è quel salto che ti strappa il cuore, ti da le vertigini e ti porta in un mondo diverso. Ed è esattamente quello che succede a Tina e che vuole far accadere l’autrice. Il mondo in cui precipita la piccola “perfettina” non ha nulla di perfetto, anzi è l’imperfezione sovrana, vissuta a volte con gioiosità, altre volte con naturalezza e solo in rari casi con timore. C’è la donna mongolfiera che ha il sedere ovviamente a mongolfiera, portato con grande orgoglio perché riflette il suo ruolo di soccorritrice e addetta ai trasporti, ci sono i parrucchieri più strani del mondo che fanno acconciature a forma di frutta e verdura e il phon sparato con le “puzze”, ci sono personaggi pazzi, stravaganti, soprattutto c’è un sindaco, timido e pauroso che si nasconde ovunque perché ha il terrore di parlare in pubblico. E’ l’universo che si raduna alla “Fiera degli scarti”, occasione di gioia e di divertimento per tutti in un mondo strampalato dove le imperfezioni, i difetti, le paure, gli handicap diventano pregi, risorse, professionalità, segni distintivi di cui andare fieri o comunque mai condannati, stigmatizzati, derisi. E’ un libro gioioso, un po’ Pippi Calzelunghe (dove però la Pippi di turno sono tutti i protagonisti), un po’ Alice nel paese delle meraviglie, un po’ il Gianni Rodari delle filastrocche e degli errori “creativi”. Leggendolo ho pensato che l’autrice si deve essere divertita un mondo a scriverlo. Sono certa che si divertiranno anche i piccoli lettori rincuorati dal non dover essere dei “perfetti”.