Il 68 dei ragazzi
L’anniversario della morte di Jan Palach, che nella Praga invasa dai carri armati sovietici si da fuoco per protesta contro l’invasione del suo paese, prosegue idealmente il ricordo di quello che fu il 68 in Europa e nel mondo e inaugura, in questo 2019,un anno denso di anniversari che ci porterà sino al crollo del muro di Berlino avvenuto 30 anni fa.
Anche la letteratura per ragazzi non si è sottratta al compito di raccontare il 68 in Italia e nel mondo. Trai titoli merita una segnalazione particolare “L’assalto al cielo” (Gallucci editore) di Ermanno Detti, autore e direttore della rivista di settore Il Pepe verde, che nel suo ultimo romanzo ci fornisce oltre a una trama romanzesca anche una griglia storica e cronologica, insieme all’atmosfera di quegli anni rievocando i fatti per come si sono succeduti, fatti che sono in gran parte sconosciuti alle giovanissime generazioni.
Il romanzo sfrutta l’espediente narrativo di continui flashback. Francesca, vittima di un incidente avvenuto durante una manifestazione sessantottina, entra in coma. Al suo risveglio dovrà recuperare i ricordi che affiorano lentamente:il paese toscano da cui proviene, l’università a Roma, il suo avvicinarsi alla politica, l’incontro con l’amico gay Oscar, gli scontri di piazza, l’ex fidanzato un po’ tradizionale.
I luoghi in cui è ambientato il ‘68 di Francesca sono quelli storici: Valle Giulia con le cariche della polizia, il quartiere San Lorenzo dove ha sede l’università La Sapienza, la facoltà di architettura a Roma con i suoi fermenti e le sue avanguardie. E’ una storia insieme politica e sociale quella che racconta Detti, fitta dei simboli dell’epoca; dall’eskimo, al Che, al mito della controinformazione. E poi gli slogan, l’urlo di “diamo l’assalto al cielo”, l’imperativo “vietato vietare”. Fu una vera rivoluzione? Chi ha vinto, chi ha perso? Sono le domande che si sono posti nostalgici e controrivoluzionari, commentatori e storici. Ermanno Detti non si sottrae al quesito, lo affronta in chiusura del libro. “Hanno vinto pur perdendo”, scrive e spiega ai giovanissimi lettori perché, nonostante tutto, il 68 ha vinto.
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