I misteri del poliziotto “pesatore di anime” in un’isola sperduta
Isola di Saint-Pierre, Atlantico occidentale. 2021. Il 46enne poliziotto Victor Coste, figlio unico dagli occhi azzurri, lavora su un’isoletta francese a quattromila chilometri dall’Europa, nell’arcipelago a sud della Groenlandia, a est del Québec; 25 km² abitati da cinquemila sapiens; ecosistema ricco di fenomeni estremi, dalla neve per otto mesi alla sopraffusione o alla ciclica nebbia fittissima. L’attività di copertura è fare il capo della polizia di frontiera: risulta scorbutico, asociale e solitario per tutti i residenti locali, anche per i subalterni o i gendarmi.
Valutare i criminali che si dicono pentiti
La missione reale è valutare i criminali che gli mandano, ovvero verificare se hanno informazioni tali da meritare la protezione come “pentiti”: sei anni prima era uno stimato dirigente (275 inchieste per omicidio sulle spalle) di una propria squadra di polizia (la sua famiglia), ma non l’aveva protetta tutta, si era considerato fallito e si era dimesso. Fleur Saint-Croix, una magistrata di cui si fida, gli aveva proposto quel ripiego, delicato e appartato.
Gli sono già capitati tredici soggetti, ha dovuto verificare se potessero dare informazioni in cambio di una nuova vita (identità e indirizzo segreti) all’interno del programma di protezione dei testimoni. Lo ha fatto benissimo senza più dare notizie di sé a Parigi.
Ora gli propongono un caso diverso, è stata appena ritrovata una persona scomparsa un decennio prima, l’allora 14enne Anna Bailly, dal viso molto strano, prima di molte ragazze rapite, la nona era morta quando sono arrivati nel luogo di reclusione, il mostro scappato. A casa di Anna trovarono il fratellino spostato sul letto dei genitori, un catenaccio fissato all’esterno, un diario sul padre incestuoso. Vorrebbero evitare che venga rintracciata (sentono anche lo psicocriminologo Melchior) e capire se ha elementi sul caso seriale, che aveva mandato via di testa e di cuore il capitano Russo (ora comandante a riposo), una vicenda davvero ingarbugliata e mortifera.
Splendido anche il nuovo romanzo (giallo o noir che dir si voglia) di Olivier Norek (Tolosa, 1975), nipote di un sottufficiale della Legione Straniera, già operatore umanitario in Guyana ed ex Yugoslavia, poi poliziotto per 18 anni dalla strada fino al grado capitano nel noto distretto Seine-Saint-Denis (il famigerato dipartimento 93 in cui lavorava Coste prima di sbroccare), infine dal 2013 competente scrittore polar.
Un altro bel libro dopo “Trilogia 93” e “Superficie”
Dopo l’interessante e apprezzata Trilogia 93 (appunto sulla Banlieue) e il precedente capolavoro Superficie, pure qui quasi tutto è azzeccato e maturo, ben congegnato e scritto, piacevolmente e curiosamente da godere. Anche se alcuni aspetti della trama si intuiscono fin dalle prime pagine, l’evoluzione letteraria è avvincente, multipli gli intrecci, ottima la struttura (rileggete i titoletti di parti e paragrafi), curati i pensierosi dialoghi, affascinante l’ambientazione geografica e sociale.

Ancora una volta l’ecosistema è piccino e gli elementi naturali risultano sovrastanti. Questa volta però l’isola esiste nella realtà (non ci si isola metaforicamente in montagna) e permea di sé ogni personaggio che vi vive o arriva, seicentotrenta naufragi in due secoli. Per quattro mesi l’anno ci si può arrivare con un volo diretto dalla Francia, basta la carta d’identità. La narrazione è in terza varia, pur spesso concentrata sul protagonista, disincantato e solitario abitante di un’isola nell’isola, affezionato solo al vecchio vicino esperto di Proust, Chandler e polizieschi e alla sua nipotina lesbica Esther.
La residenza sorvegliata, in cui ospita i potenziali “pentiti” per ascoltarne le confessioni (nascondigli, contatti, colpi previsti, prove) e così pesarne le anime (da cui il titolo italiano), è una fortezza inespugnabile sulla cima boscata di una scogliera deserta (da cui la copertina). Coste trascorre lì anche le rare vacanze, legge molto, solo.
L’arrivo di Anna sconvolge tutto, in contemporanea con le periodiche mistiche nebbie dei capelani (da cui il titolo francese). Interessanti pure tutti gli avviluppi umani paralleli, dall’ultimo “pentito” ospitato prima di Anna esperto di hard-disk e criptotelefonini (si rivelerà utile) al buon acuto Russo e alla squadra che continua a lavorare nella capitale, dall’arrogante predatore figlio dei ricchi armatori dell’isola alla magistrata in permanente videoconferenza, comprese le personalità poliziesche e criminali.
Ovviamente ben descritte le peculiari pratiche investigative. Vodka veleno preferito di Coste, che si aggiorna culturalmente grazie ai gusti musicali di Anna. Significativo leggere bene in fondo ringraziati e ringraziate, oltre ai tanti romanzi che hanno accompagnato la scrittura (“Daniel Pennac in generale”).
Il pesatore di anime
Olivier Norek
Noir
Rizzoli Milano
2023 (Orig. Dans les brumes de capelans, 2022)
Pag. 395 euro 18
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