I giovani cre-attivi
nella giornata
europea dell’ambiente

Un venerdì di lotta e di elezioni. La vera, grande, rivoluzionaria novità di questo inizio anno, e che andrà ad impattare con una elezione come quella europea che chiama al voto milioni di persone, è l’assunzione diretta di responsabilità  da parte dei giovani studenti di ogni parte dell’Unione, sulle problematiche, non più differibili, delle conseguenze dei cambiamenti  climatici e degli stravolgimenti ambientali, nella vita dei miliardi di persone che abitano questo nostro pianeta. La nuova adolescenza europea e non solo, si è messa alla testa di un nuovo ’68 e, a partire dalla giovane Greta, si è messa davanti al carrarmato di Tienanmen, i due fatti che nella storia hanno cambiato, grazie alla ribellione degli studenti, il corso politico, sociale e culturale di un intero secolo. Ed oggi, 24 maggio, si preparano ad un altro venerdì di lotta contro i cambiamenti climatici che, quest’anno coincide con la Giornata Europea dell’Ambiente.

Non era scontato per una generazione che è nata e cresciuta in un sistema politico che ha fatto della corruzione e della ingordigia approfittatrice la sua cifra distintiva. E che ha imparato a convivere con una qualità ambientale e umana scadente e minacciosa dal punto di vista della salute fisica e mentale per l’intera umanità. E’ di ieri, la notizia che un gruppo di ragazze e ragazzi dei collettivi studenteschi Csoa Lambretta, Casc Lambrate, Collettivo Zam, Milano InMovimento, Laboratorio universitario metropolitano Lume e Rete studenti Milano hanno occupato la sede Enel di via Carducci a Milano, intenzionati a passare la notte all’interno dell’atrio dell’edificio.

“L’azione, hanno spiegato, si inserisce in una serie di iniziative in vista dello ‘Sciopero globale per la giustizia climatica’ che si terrà il 24 maggio” e hanno chiesto a Enel “la data di chiusura di tutte le centrali gas a carbone e la strategia aziendale per la riconversione dei dipendenti che ad oggi lavorano in settori incompatibili con la riconversione ecologica”. Sono giovani che non si sentono rappresentati da nessun partito o movimento politico, ma giudicano il voto per le Europee come un dovere civico.

Per capire chi sono questi “alieni” che ci stanno chiedendo di intervenire per cambiare il corso della loro vita, possiamo riprendere una ricerca (visto che non ce ne sono altre), promossa lo scorso anno dall’Osservatorio della Link Campus University, che traccia l’identikit dei giovani studenti che oggi hanno messo mano al campanello d’allarme rosso per “svegliare le coscienze” degli adulti. Sono moderni, attenti all’ambiente, contrari ad ogni forma di discriminazione sessuale e capaci di dedicarsi al prossimo, facendo volontariato. La ricerca li definisce “cre-attivi” ovvero caparbiamente concentrati a ridefinire ciò in cui credono, la realtà in cui crescono, i diversi mondi che creano. E impegnati ostinatamente ad appropriarsi di questo tempo. Un rovesciamento radicale in cui i giovani diventano gli “influencer” di una società di “follower”.

E gli adulti, in questa rivoluzione? Assistono passivamente, quando addirittura non frenano il processo in corso! La ricerca prende in esame un arco di tempo di cinque anni in cui sono stati scandagliati i temi dell’identità, della partecipazione, degli ostacoli e del talento dei giovani che abitano l’Unione Europea e mette in evidenza un nuovo modo di essere “influencer” in una società che non li comprende:  ritengono che un buon cittadino è colui che non discrimina per etnia, religione o orientamento sessuale, dichiarano di fare volontariato oppure che lo farebbero con molto piacere. Sui social network sono netti: sostengono che il loro uso consenta una maggiore informazione e solo una minima percentuale ritiene che siano veicolo di messaggi preconfezionati privi di approfondimento o addirittura che alimentino un clima di odio. Prediligono il passato ma vogliono cambiare il futuro e mostrano di saper guardare al mondo in cui vivono con occhi decisamente rispettosi del prossimo. Anche sulla scuola sono chiari: dovrebbe preparare al mondo del lavoro ed essere un luogo dove discutere di attualità, ma queste aspettative cozzano con i programmi ministeriali troppo rigidi. E poi…..amano sognare i giovani oggi! Sogni che vorrebbero realizzare con il proprio lavoro, con la competenza e la responsabilità. Ma cosa significa per loro essere davvero “cre-attivi”: avere un sacco di idee, cogliere le opportunità. Creatività, che per questi futuri adulti, si sviluppa con la curiosità o coltivando i propri interessi. Pittori e musicisti i creativi per eccellenza. A sorpresa, ma non troppo, una parte consistente di giovani ritiene che la minaccia più pericolosa è quella legata alle problematiche ambientali. Ambientalisti, forse. Rivoluzionari sicuramente!