Gratificazione

Oggi, nella cosiddetta vita pubblica, assistiamo a un esercizio sistematico di sdegno, cioè di risentimento e disprezzo, mentre servirebbe una pratica consapevole dell’indignazione. Ringhiare contro gli avversari (ammesso che di avversari si tratti, e non di capri espiatori della rabbia), denigrarli, disprezzarli produce una gratificazione, molto intensa, breve e tossica. La gratificazione tipica delle tossicodipendenze.

Gianrico Carofiglio