Gran parte dell’opera di Franz Kafka
può ora essere consultata online
Dopo una lunga battaglia giudiziaria durata mezzo secolo, la Biblioteca Nazionale d’Israele ha pubblicato su Internet le lettere, i manoscritti e i disegni dello scrittore ceco Franz Kafka, che d’ora in poi potranno essere consultati online (nli.org.il) da chiunque lo desideri.
Dopo un intenso processo di conservazione e restauro, catalogazione e digitalizzazione durato anni, la collezione è accessibile ed include circa 120 disegni, più di 200 lettere al suo amico, lo scrittore Max Brod, e l’originale del suo testamento letterario in cui chiedeva che tutti i suoi scritti fossero bruciati.
Le opere sono state conservate grazie alla disobbedienza di Brod, che nel 1924, dopo la morte di Kafka, decise di conservare le opere del suo amico.
Giustificò questa mossa affermando che quando Kafka gli disse personalmente di bruciare il suo lavoro inedito, lui gli rispose che si rifiutava drasticamente, e se avesse insistito avrebbe dovuto nominare un altro esecutore testamentario.
Nel 1939 Brod lasciò la Cecoslovacchia, allora occupata dai nazisti, e si stabilì in Palestina a Tel Aviv. Nel suo bagaglio portava gli scritti e i disegni di Kafka.
Nel corso degli anni, Brod pubblicò molte di queste opere e consolidò la fama dello scrittore, che è considerato una delle principali figure letterarie del XX secolo.

Nel 1968, dopo la morte di Brod, iniziò la disputa sui diritti dell’opera e la controversia coinvolse diversi paesi, l’ambiente universitario, gli eredi di Kafka e quelli di Brod.
Nel 2019, in seguito a una sentenza della magistratura svizzera, parte degli archivi che si trovavano in una cassaforte a Zurigo furono consegnati alla Biblioteca Nazionale d’Israele, con sede a Gerusalemme.
La maggior parte dei documenti che saranno ora disponibili online erano già stati pubblicati da Brod. Questo è il caso di Preparativi di nozze in campagna (in tedesco Hochzeitsvorbereitungen auf dem Lande), considerato il primo romanzo incompiuto di Kafka.
Nel catalogo ci sono però alcune sorprese: disegni inediti senza firma né data e un quaderno blu in cui Kafka aveva scritto in ebraico, firmato ‘K’, la sua firma abituale. In quel quaderno, per esempio, c’è un testo datato 1920, in cui Kafka chiede al suo insegnante di ebraico di non arrabbiarsi per gli errori nei suoi esercizi.
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