Galli della Loggia ricostruisce a modo suo la storia delle Fosse Ardeatine

In una trasmissione della “7” Ernesto Galli della Loggia ha sostenuto che “non è vero che tra le vittime delle Fosse Ardeatine c’erano i rappresentanti di tutti i partiti antifascisti” perché invece “i rappresentanti di un certo partito non c’erano” e ha messo questa sua osservazione in relazione con il linciaggio del direttore di Regina Coeli Donato Carretta avvenuto a Roma durante il processo per la strage al questore di Roma Pietro Caruso. Linciaggio che avrebbe lasciato aperta – sostiene GDL – “tutta una serie di interrogativi”. Quando la conduttrice del programma ha chiesto all’ospite di dire quali fosse il partito i cui rappresentanti tra le vittime secondo lui non c’erano, lo storico e editorialista del Correre della Sera ha obiettato che non lo avrebbe detto “neppure sotto tortura” per “non aprire interminabili questioni”.

Che cosa c’entra il linciaggio di Donato Carretta?

Di antmoose – Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=432681

Sarebbe una cosa molto utile e giusta, invece, aprirne almeno una di questione: per una esigenza di igiene accademica e di correttezza informativa lo storico Galli della Loggia ci dovrebbe far sapere quale fu il partito secondo lui “risparmiato” dalla rappresaglia nazifascista e che c’entra con questa assenza l’orribile sorte toccata a Donato Carretta.

Le 335 vittime

Secondo gli storici che si sono occupati della strage, delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine 75 erano ebrei che furono uccisi in quanto ebrei e non per il loro orientamento politico, e fra le altre (a parte sette che non furono identificate) erano rappresentati tutti i partiti e i gruppi antifascisti allora esistenti: comunisti, socialisti, azionisti di Giustizia e Libertà, repubblicani, liberali storici, monarchici “badogliani”, ufficiali dell’esercito e dei carabinieri che dopo l’8 settembre del ’43 avevano combattuto contro i tedeschi. L’unico partito che non era rappresentato era quello fascista, ma è difficile pensare che Galli della Loggia si riferisse a quello.
Parli, dunque, se non vuole consolidare il sospetto che abbia usato il metodo un po’ mafioso del dico e non dico e del chi vuol capire capisca per insinuare dubbi contro qualcuno che non gli piace, magari la parte politica cui si sente meno vicino.