Facciamo fiorire i Verdi
L’idea che trascina
i giovani in Europa

Verde libera tutti! E’ un vero e proprio appello, il mio. Proviamo a fare un “Green and Social New Deal” (vedi QUI), un accordo di verde e sociale per mutuare ciò che in Europa è riuscito a sgretolare i muri dell’autosufficienza e dell’isolamento che, in Italia, stanno portando solo guai ai partiti della sinistra. Oggi sappiamo chiaramente di cosa hanno bisogno i cittadini, cosa è mancato loro e perché si sono rivoltati contro i partiti tradizionali rei di aver dimenticato le necessità, i disagi, gli attacchi allo stato sociale e alla salute di cui eravamo tutti vittime.

Un urlo di rabbia

La presentazione in Usa del Green Nel Deal

Lo hanno detto in mille modi, o non lo hanno voluto dire rintanandosi nell’astensionismo elettorale. Ogni scelta però, anche la più discutibile, è un urlo di rabbia contro quella classe politica che non ha capito ed ha continuato a guardarsi e curarsi il proprio ombelico. Dai bagni di sangue delle battaglie renziane, ai disegni lobbistici in odore di illegalità, alle “appropriazioni” milionarie nordiste, tutto è stato finalizzato a costruire potere per garantirsi presente e futuro.

 

“C’è vita su Marte”

Siamo qui, oggi, al punto di non ritorno: o raccogliamo i segnali che stanno arrivando in molteplici forme dai cittadini stremati, oppure, come i topolini al seguito del pifferaio magico, precipiteremo nel burrone di una crisi irreversibile. I segnali di una svolta ci sono. L’affermazione in tanti Paesi europei (vedi QUI) di un movimento studentesco ecologista che preme sui governanti con azioni sempre più condivise, insieme al successo dei partiti verdi alle ultime elezioni dell’Unione, dimostrano che “c’è vita su Marte”. Laddove Marte è un nuovo pianeta verde e sostenibile dove la cura dell’ambiente è cura della qualità della vita delle persone che lo abitano, dove l’ecologia non nega il lavoro e il lavoro non sacrifica l’ecologia, dove la sostenibilità ambientale risolve il disagio e costruisce un nuovo welfare.

 

Un luogo di frontiera

Un manifesto del Green New Deal

Realizziamo anche in Italia un “luogo di frontiera” orizzontale e circolare, in cui donne e uomini di sinistra, provenienti da storie politiche differenti, si incontrino attorno al tema generale dell’intreccio tra sociale ed ecologia ed attorno a nodi politici centrali quali il nesso tra lavoro e ambiente, tra disagio e sostenibilità ambientale. Un luogo, ma soprattutto un punto di vista che utilizzi il paradigma ecologista e il paradigma di classe per interpretare la realtà e agire un radicale cambiamento del mondo.

E…intorno a questo, e con la continua “contaminazione” di gruppi, movimenti e associazioni, avviare un lavoro intenso che si misuri sia a livello teorico nell’organizzazione di momenti seminariali e di formazione politico culturale, sia a livello politico sui temi dell’ecologia e società; della politica internazionale ecologista; del nesso tra ecologia, società, sostenibilità della globalizzazione. Proviamo ad esprimere, in autonomia dai partiti di riferimento di ognuno, una soggettività politica asimmetrica e disobbediente, che attraversi i partiti, sottraendosi al tentativo di essere ricacciata, come tradizione vuole a “la parte ambientalista”. Un luogo di incontro in cui esperienze diverse e le parole dell’ecologismo possano fare la differenza  e costruire un altro mondo possibile. Proviamoci.