Donne contro Raggi: a noi il Buon Pastore

Adesso la sindaca di Roma nicchia, stempera, modera. «Questa amministrazione non intende chiudere la Casa Internazionale delle Donne né intende procedere allo sgombero», fa sapere. Ma intanto il M5s ha presentato e approvato una mozione in consiglio comunale che chiede proprio questo, intanto gira una lista di luoghi da sgomberare, tra cui il Buon Pastore alla Lungara.

Foto di Ella Baffoni

Così la folla di donne – e uomini – che si sono ritrovati ieri sera in Campidoglio hanno ribadito proprio questo: quel progetto, strappato con la lotta delle femministe al comune, epoca Vetere, non si sfratta d’imperio, e la comunità di donne che l’hanno ideato, attuato, animato da più di trent’anni non si cancellano con un disinformato tratto di penna.

Foto di Ella Baffoni

“A te le pecore, a noi il Buon Pastore”. “Non una di meno, insieme siamo partite e insieme arriveremo”, “Tremate, tremate, le streghe son tornate. E sono tornate davvero, senza scope ma con i con i coperchi, i tamburi, le voci. Le femministe antiche e quelle nuove, bambine all’epoca del Governo vecchio. C’è Serena Dandini, Laura Boldrini, Dacia Maraini, Lidia Ravera. C’è il coro del Gianni Bosio, c’è la Murga, danza di strada. Ci sono le ragazze e le bimbe, le nonne e le mamme: tutte con un cartello con l’hashtag: #la casa siamo tutte. Un cartello rosso che a un certo punto finisce magicamente in grembo e ai piedi della Dea Roma, la statua che domina dalla fontana la piazza michelangiolesca. O in pugno alla statua del Tevere, lì a fianco.

Foto di Ella Baffoni

La Casa delle donne è un’istituzione, dice una che di istituzioni se ne intende, avendone presieduto la Camera dei deputati. Laura Boldrini è diretta: quello è un luogo dove le donne, tutte le donne, fanno cultura, fanno prevenzione della violenza, studiano, fanno ricerca, si ritrovano. Che ci si accanisca su questa realtà proprio la prima sindaca della Capitale è incomprensibile:”Minacciare lo sfratto è incredibile. La casa delle donne non esiste senza chi l’ha ideata e voluta. Con quelle persone bisogna negoziare e trovare un accordo”.
Altrimenti si rischia il degrado e l’abbandono. Come è avvenuto alla Rustica, periferia di Roma, dove dal centro Lucio Conte che ospitava molte associazioni di base, con legami nel territorio, sono state sfrattate le associazioni per far posto a una sede di vigili urbani. Risultato: una notte di vandalismi e una sede che era attiva e aperta ora è un rudere in cui i vigili si sono rifiutati di andare. Monumento all’ottusità di chi non sa costruire legami e, in nome di una insipiente legalità, li distrugge.


Cosa succederà ora? Durante la manifestazione una delegazione della Casa delle donne guidata dalla presidente Francesca Koch è stata ricevuta dalla sindaca e dai tre assessori competenti, Politiche sociali, Patrimonio, Roma semplice. L’incontro è andato male, non nascondono quelle della Casa delle donne. Il Campidoglio vuol fare del Buon Pastore una struttura comunale con servizi messi a bando: è un obbligo di legge, dicono. La sensazione che si voglia espellere le 30 associazioni di donne e chiudere quell’esperienza resta, fortissima. La mobilitazione è alta. Un appello su Change ha raccolto in poco tempo 75.000 firme. E si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno alla Casa.
L’ultimo appello è quello di Francesca Koch: «Ci ripensi, non fosse altro che per salvare la coerenza: dall’opposizione Raggi era disponibile a difendere la Casa nella trattativa con il Campidoglio. Non basta essere donna per essere femminista, ma Raggi nega qualsiasi appartenenza politica diversa da quella del Movimento Cinque stelle».