Dimissioni di Delevoye, in difficoltà Macron e la riforma delle pensioni
Alla vigilia dello sciopero generale di oggi, il governo francese e il presidente della Repubblica Macron subiscono un duro colpo che non li aiuterà nel tentativo di ottenere la fiducia dell’opinione pubblica verso la riforma del sistema pensionistico.
Jean Paul Delevoye, l’Alto commissario alle pensioni, colui che ha redatto il rapporto su cui è fondata la proposta governativa, si è dimesso dalle sue funzioni. “Per sua iniziativa” sottolinea una nota dell’Eliseo. Delevoye, un uomo legato all’ex presidente Jacques Chirac, era al centro di una polemica da circa una settimana per non avere dichiarato all’Alta Autorità per la trasparenza della vita pubblica diverse funzioni svolte accanto a quella governativa e, soprattutto, per avere continuato, in alcuni casi, a ricevere dei compensi economici. Un cumulo vietato dall’articolo 23 della Costituzione.
Le giustificazioni del governo
Durante il fine settimana, gli altri esponenti del governo hanno partecipato a tutte le trasmissioni politiche televisive e radiofoniche per cercare di giustificare il suo operato e per convincere i francesi della sua buona fede. Ecco due esempi:
Amélie de Montchalin, (Europe 1): “Sono dimenticanze, non c’è stata nessuna volontà esplicita di dissimulare la verità”.
Julien Denormandie, Edilizia (Franceinfo): “Ha fatto un errore… sono funzioni non remunerate, non è qualcuno che mente”.
Frasi ripetute decine e decine di volte, ma che non potevano ribaltare la situazione di imbarazzo e disagio che si respirava negli ambienti governativi.
Collaborazioni non dichiarate e rapporti con le assicurazioni
La posizione di Delevoye era, in realtà, compromessa. La violazione della Costituzione da parte di un ministro non poteva essere senza conseguenze. D’altro canto Macron si era presentato, nella campagna presidenziale del 2017, come l’uomo nuovo che avrebbe sostituito il “vecchio mondo” della politica, con tutti i suoi difetti.
Altro aspetto delicato erano i legami tra Delevoye e il mondo delle assicurazioni: un tema scottante nel momento in cui la riforma delle pensioni può avere come conseguenza la scelta di milioni di francesi di far ricorso a pensioni private integrative.
Nella sua lettera di dimissioni Delevoye denuncia il carattere politico, a suo giudizio, della campagna contro di lui. Non la sua persona ma la riforma da lui proposta sarebbe al centro dell’attacco subito. E ha aggiunto di essersi dimesso per evitare di compromettere la sua approvazione. I sindacati hanno reso omaggio a “un uomo del dialogo”, mentre le opposizioni di sinistra e di destra hanno aspramente criticato la sua condotta e i suoi errori.
Oggi sciopero generale contro la riforma
Di sicuro, nel pieno della tensione sociale, si ritira dalla scena colui che meglio di ogni altro conosceva tutti i dettagli e i risvolti della riforma, di fatto l’unico interlocutore credibile delle parti sociali. Sostituirlo non sarà semplice.
Nel frattempo lo sciopero dei trasporti continua e la situazione è particolarmente dura a Parigi. Cosa succederà durante le feste natalizie? Il governo chiede una “tregua”, ma la maggioranza dei sindacati hanno respinto la proposta. Oggi, per la prima volta dal 2010, tutti i sindacati invitano allo sciopero generale ed è prevista una manifestazione nazionale nella capitale. Un appuntamento a cui il governo giunge sicuramente più debole e meno credibile.
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