Deutschland über Alles,
e al leghista piace

“I tedeschi prima di tutto”. Provate a dirlo in tedesco: “Deutschland über Alles” e vi correrà un brivido per la schiena. Lo stesso che dovrebbe corrervi quando Salvini dice “Prima gli italiani”, che è sostanzialmente la stessa cosa. Il duro contrasto che si è aperto in Germania tra il ministro dell’Interno Horst Seehofer, che è capo della CSU bavarese nello stesso modo in cui Matteo Salvini è ministro dell’Interno oltre che leader della Lega, e la cancelliera Merkel e che sta rischiando di mandare il governo di Berlino a gambe all’aria avrebbe molte cose da insegnarci. Seehofer vuole la mano pesante contro gli Asylanten, i rifugiati. Vuole che vengano respinti alla frontiera quelli che siano stati già registrati in un altro paese europeo: un’applicazione rigidissima del famigerato regolamento di Dublino che non prevede neppure la tenuta degli accordi sul ricollocamento negoziati in sede europea. Frau Merkel chiede invece che sul diritto di asilo venga trovata una soluzione europea, possibilmente nel prossimo Consiglio europeo di fine giugno che – su questo in teoria c’è un generale consenso – dovrà superare in ogni caso l’attuale normativa.

I motivi della sortita politica di Seehofer sono di bassa lega elettorale. In Baviera a settembre si vota e Alternative für Deutschland, il partito xenofobo di estrema destra cresce nei sondaggi e minaccia seriamente di spezzare l’egemonia dei cristiano-sociali che hanno la maggioranza da quarant’anni. Il capo del partito pensa di poter rispondere alla minaccia spostando a destra la CSU, memore della parola d’ordine che fu del padre padrone dei bavaresi Franz Josef Strauss: alla nostra destra ci deve essere solo il muro. In nome dell’interesse del proprio partito il ministro dell’Interno bavarese gioca col fuoco di una possibile crisi di governo cercando (e in parte trovando) sponde anche nella CDU di Angela Merkel.

Al di là degli aspetti che riguardano la politica interna tedesca, comunque, è sugli aspetti esterni che è bene ragionare. La logica vorrebbe che si schierassero con la cancelliera contro il suo ministro tutti quelli che ritengono che il regolamento di Dublino vada superato, che denunciano come e quanto l’Italia sia stata “lasciata sola” davanti al problema dei profughi in arrivo (quante volte lo sentite dire ogni giorno?) e vorrebbero che i richiedenti asilo venissero più equamente distribuiti tra gli stati. E invece no. Il ministro dell’Interno italiano e con lui evidentemente tutto il governo tifano per Seehofer, lo considerano  un alleato prezioso, con il quale lavorare insieme per “rendere più sicure le frontiere esterne dell’Europa”, come dice Salvini omettendo allegramente il dettaglio che poi all’interno di quelle frontiere “sicure”, se la spuntasse Seehofer, la Germania rimanderebbe indietro non solo gli Asylanten che sono comunque passati per l’Italia, ma anche quelli (meno di quanti erano previsti, comunque molte migliaia) che sono stati accolti con la ripartizione europea.

Geniale, no? Il problema è che esiste una insuperabile doppiezza nell’atteggiamento della destra italiana sulla questione dei profughi: ci si allea con chi propugna la linea dura senza rendersi del fatto che appoggiare la loro durezza finisce inevitabilmente per rendere impraticabile la propria. Si sta creando una internazionale delle destre “sovraniste” che è unita sui princìpi ma non lo è affatto sulla tutela degli interessi. È un principio generale consolidato nella logica e nella storia del mondo: non si può essere internazionalisti in nome degli interessi nazionali. “Prima gli italiani” non potrà mai andare d’accordo con “prima i tedeschi”, “prima gli ungheresi”, i polacchi e chiunque si voglia aggregare. L’unico terreno comune, l’unico sul quale l’alleanza dei sovranisti può funzionare è cercare di sovvertire le regole europee che esistono o quelle che si cerca di costruire, come, appunto, quella sul diritto d’asilo comune. Lasciando ognuno a cavarsela in proprio.

Attenzione. Sull’incapacità di affrontare insieme il problema delle migrazioni l’Europa può affondare.