Da Azzurro agli scontri di Valle Giulia
ricordo del 1968, l’anno dello Studente
In Italia nel 1968 il presidente della Repubblica è Giuseppe Saragat, primo socialista a ricoprire la carica; presidente della Camera è Sandro Pertini, presidente del Senato Amintore Fanfani. La Democrazia cristiana è il primo Partito, Aldo Moro è presidente del Consiglio (nel corso dell’anno il timone passerà dalle mani di Moro a quelle di Giovanni Leone e Mariano Rumor), Luigi Longo guida il Partito comunista italiano ed Agostino Novella la Cgil.
Gli italiani cantano Azzurro di Adriano Celentano e La bambola di Patty Pravo; Canzone per te di Sergio Endrigo e Roberto Carlos è la canzone trionfatrice del Festival di Sanremo e dall’Auditorium di Napoli va in onda la prima stagione integrale di Senza rete, il fortunato programma che per primo porterà sullo schermo la musica dal vivo, con i cantanti che si esibiscono senza ‘la rete’ del playback. Mentre in televisione Non è mai troppo tardi (celeberrimo programma educativo inaugurato il 15 novembre 1960) termina la sua missione di insegnare la grammatica di base al 9% degli italiani ancora analfabeti, la legge 444 del 18 marzo istituisce la scuola materna pubblica.
Al cinema escono 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick e C’era una volta il west di Sergio Leone; una tazza di caffè al bar costa 50 lire, un litro di benzina 75. Pier Paolo Pasolini scrive sui fatti di Valle Giulia e Martin Luther King viene ucciso da un sicario sul balcone del Motel Lorraine di Memphis davanti alla stanza 306. Gli aerei B52 americani bombardano le pianure del Vietnam, i ragazzi marciano contro la guerra e bruciano le cartoline di precetto davanti ai distretti militari americani cantando le canzoni di Bob Dylan.
L’anno della primavera di Praga e dei pugni chiusi di Tommie Smith e John Carlos alle olimpiadi di Città del Messico si apre in Italia con una tragedia: il 14-15 gennaio, in Sicilia, tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, il terremoto del Belice (di magnitudo 6.4) provoca almeno trecento vittime. Intanto l’esplosione della contestazione giovanile, radicale e irriverente, coglie di sorpresa tutti. A distinguere il movimento del Sessantotto è il carattere generazionale della rivolta insieme all’ampiezza dell’evento: protagonisti della contestazione sono soprattutto i giovani, studenti e operai uniti nella lotta (scriveva ad esempio Rossana Rossanda: «La novità più sconcertante del 1968, rispetto alla tradizione delle lotte operaie, è lo studente. Lo studente come soggetto politico d’una totale rimessa in causa del sistema “democratico”».).
Già dal 1967 e ancor più nei primi mesi del 1968 tra gli studenti si diffonde la pratica della occupazione delle scuole: il 26 gennaio a Milano si registra il primo sciopero degli studenti medi con l’occupazione del Liceo Berchet, mentre il 26 marzo si tiene al Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani di Roma la prima assemblea autorizzata legalmente della scuola italiana. A Roma, a Valle Giulia, sede della Facoltà di architettura, il l° marzo si registra lo scontro più duro tra giovani e polizia (GUARDA IL VIDEO). Sugli scontri di Valle Giulia, Pier Paolo Pasolini scriverà la nota poesia Il Pci ai giovani.
Poco più di un mese dopo, il 4 aprile, a Memphis negli Stati Uniti viene ucciso Martin Luther King (due mesi dopo a Los Angeles sarà assassinato il candidato democratico alla Presidenza degli Stati Uniti Robert Kennedy, fratello di John). Il 6 aprile a Torino migliaia di studenti partecipano ai picchetti degli operai della Fiat in sciopero e dieci giorni più tardi gli operai di Valdagno abbattono la statua del conte Marzotto (GUARDA IL VIDEO). Mentre comincia il maggio francese, il 7 giugno a Milano gli studenti assediano la sede del Corriere della Sera di via Solferino: il sit-in si trasforma in un duro scontro con la polizia.
Tre giorni dopo l’Italia vince il campionato europeo di calcio: per la prima e finora unica volta la nazionale italiana vince (in casa) gli Europei arrivando in finale grazie alla “monetina”, dopo la semifinale di Napoli con l’Urss terminata 0 a 0 nei supplementari (non erano previsti i calci di rigore). L’8 giugno gli Azzurri incontrano la Jugoslavia allo stadio Olimpico di Roma e pareggiano 1 a 1 (sempre con i tempi supplementari, senza i rigori). La partita viene ripetuta due giorni dopo: 2 a 0, reti di Riva e Anastasi nel primo tempo.
Mentre Paolo VI promulga l’enciclica «Humanae Vitae» sull’uso degli anticoncezionali (25 luglio), e Zavattini e Pasolini guidano la contestazione dei registi alla Mostra del cinema facendone posticipare l’apertura, a Venezia gli artisti ritirano le opere della Biennale per protesta contro le cariche di polizia a San Marco (GUARDA IL VIDEO).
Il 6 agosto appare sul settimanale «Tempo» la rubrica di Pasolini Il caos. “Perché ho accettato di scrivere per “Tempo” la presente rubrica? – si chiede lo stesso Pasolini nel numero del 6 agosto 1968 – É una domanda che faccio a me stesso, più che per rispondere preventivamente a coloro, che con simpatia o con antipatia, me la porranno. Ci sono molte ragioni: la prima è il mio bisogno di disobbedire a Budda. Budda insegna il distacco dalle cose (per dirla all’occidentale) e il disimpegno (per continuare con il grigio linguaggio occidentale): due cose che sono nella mia natura. Ma c’è in me, appunto, un irresistibile bisogno di contraddire a questa mia natura” (nel numero 39 del 21 settembre, Paolini pubblicherà all’interno della rubrica una Lettera al Presidente del Consiglio Giovanni Leone Sulla contestazione alla Mostra del Cinema di Venezia e sulla repressione del Movimento Studentesco).
Nella notte tra il 20 ed il 21 agosto le truppe del Patto di Varsavia entrano in Cecoslovacchia: finisce così la Primavera di Dubcek. Intanto Richard Nixon viene eletto presidente degli Stati Uniti.
Il 2 dicembre ad Avola, in provincia di Siracusa, una manifestazione a sostegno della lotta dei braccianti per il rinnovo del contratto di lavoro finisce nel sangue: la polizia apre il fuoco e due braccianti – Giuseppe Scibilia di 47 anni e Angelo Sigona di 25 anni – vengono uccisi. Quarantotto i feriti, di cui due gravi. Il 7 dicembre a Milano l’apertura della Scala viene contestata dagli studenti con lanci di uova e ortaggi; tre giorni dopo il Mamiani di Roma è nuovamente occupato. E’ anche grazie a tale agitazione che il nuovo ministro dell’istruzione Fiorentino Sullo, dopo aver parlato personalmente con gli studenti il 17 dicembre, decide di concedere il diritto di assemblea in orario scolastico a tutti gli istituti superiori d’Italia ed avviare la riforma degli esami di maturità, rimasta vigente sino al 1999 con la riforma Berlinguer degli esami di Stato.
Mentre con la sentenza del 16-19 dicembre 1968 n. 126 la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale del primo e del secondo comma dell’art. 559 del Codice penale discriminatori tra uomo e donna in caso di adulterio, il 31 dicembre, a Marina di Pietrasanta in provincia di Lucca, una contestazione organizzata dal Movimento studentesco di Pisa e da militanti di Potere operaio di fronte all’esclusivo locale notturno La Bussola viene duramente repressa dalle forze dell’ordine e lo studente sedicenne Soriano Ceccanti, colpito da un proiettile, rimane paralizzato.
Finisce così il 1968, l’anno della contestazione. Per usare le parole dell’allora segretario dei metalmeccanici Bruno Trentin: “In Italia, il fattore generazionale venne a coincidere con processi sociali di ordine strutturale. Mutò con grande rapidità la composizione delle classi lavoratrici, con l’ingresso nelle grandi e medie imprese del nord Italia di nuove leve di operai a bassa qualificazione, che provenivano da insediamenti culturali molto diversi da quelli della classe operaia tradizionale e si misuravano con un vero e proprio “sradicamento”: quello determinato dal doloroso adattamento al modello taylorista e fordista di produzione in un contesto umano inizialmente ostile”.
E’ il 1969 operaio: il baricentro delle lotte si sposta dalle aule universitarie ai cancelli delle fabbriche portando a grandi conquiste in tema di democrazia (assemblea), salario (aumenti uguali per tutti), orario (40 ore settimanali), diritti e potere nei luoghi di lavoro. Sullo sfondo del rinnovo contemporaneo di 32 contratti collettivi di lavoro, cinque milioni di lavoratori dell’industria, dell’agricoltura e di altri settori fanno sentire il peso delle proprie rivendicazioni (GUARDA IL VIDEO).
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