Covid, la nuova variante XE e “la grande cospirazione”

E’ di lunedì scorso la notizia che Easy Jet e British hanno cancellato 500 voli tra sabato 2 aprile e lunedì 4 a causa dell’aumento dei contagi. Sembra che moltissime persone che compongono gli equipaggi siano state colpite da Covid-19, ma i disagi sono maggiori di quanto si sarebbe potuto pensare perché nel frattempo le compagnie aeree tra il 2020 e il 2021 hanno licenziato migliaia di persone per poter sopravvivere e quindi ora non c’è personale sufficiente per rimpiazzare i malati. Solo un esempio di come le conseguenze di Covid-19 continuino ad avere un peso sulla società e sull’economia.

Come è peggiorata la qualità della vita

Sugli impatti della pandemia ci sono ora anche i dati di una ricerca dell’Istituto Cattaneo condotta insieme a ricercatori di FEPS (Foundation for European Progressive Studies) e FES (FriedrichEbert-Stiftung). Si tratta di un sondaggio condotto in 6 paesi (Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Svezia) nel 2020 e nel 2021 su alcuni temi: l’impatto della pandemia sulla sfera personale (dalla salute all’economia, al lavoro), la fiducia nelle istituzioni, il vaccino, l’impatto sulla coesione sociale, la fiducia nella scienza, la percezione degli altri paesi come amici o nemici in questo frangente. L’indagine è stata svolta durante le due ondate, quella del 2020 e quella del 2021.

Cosa è emerso? Un panorama variegato. Per certi versi positivo per altri drammatico.
Un dato che fa riflettere è la percezione dell’impatto della pandemia sulla qualità della vita. In media il 63% dei cittadini dei 6 paesi alla fine del 2021 sosteneva che la sua qualità della vita era peggiorata rispetto agli anni precedenti. Benché il dato sia migliorato rispetto all’anno precedente, rimane comunque piuttosto alto. Va considerato inoltre che questa percezione è presente soprattutto tra le donne e le persone che vivono in difficoltà economiche. Lo stesso vale per il peggioramento delle condizioni di lavoro che è sentito in modo particolare, oltre che dalle due categorie già dette, anche dai giovani.
Per quanto riguarda la fiducia, è emerso che i cittadini la ripongono di più nel governo locale o regionale che in quello nazionale. Questo è particolarmente vero per la Polonia e, a seguire, Spagna e Italia. La fiducia nella maggior parte dei paesi, tra cui l’Italia, sale invece quando si parla di sistema sanitario.

fake newsChi crede che il 5G diffonda il virus…

E veniamo alla disinformazione. Un capitolo preoccupante, con le teorie cospirazioniste che riscuotono un certo successo. Ad esempio, l’idea che Sars-CoV-2 sia una bufala è sostenuta dal 5% della popolazione italiana (che già sembra troppo), ma addirittura dal 18% di quella polacca. Mentre che il 5G faccia diffondere più velocemente il virus è un’idea da prendere sul serio per poco meno del 10% della popolazione. Che il virus sia uscito da un laboratorio cinese, nel 2021 convinceva il 27% della popolazione italiana, il 24% dei tedeschi e il 23% degli svedesi. Con buona pace dei ricercatori che hanno spiegato più volte che è un’ipotesi che non regge.

Sui vaccini, la percentuale delle persone che crede che i vaccini siano sicuri eccede quella che crede che siano pericolosi, ma in nessuno dei sei paesi raggiunge il 50%, molti infatti preferiscono rispondere che i benefici eccedono i danni che procurano. In Italia, i più scettici si trovano nelle persone che votano a destra.

Intanto cosa succede a Sars-CoV-2? Mentre quasi tutti i paesi riaprono, a parte la Cina dove un’impennata di casi ha fatto tornare in lockdown più di 25 milioni di persone, il virus continua a circolare, sia pure più lentamente. E spuntano nuove varianti. In Inghilterra ad esempio, che dal 24 febbraio non sta adottando più nessun tipo di misura di precauzione, sta prendendo quota la variante XE, una mutazione ricombinante di Omicron, in particolare dei ceppi BA.1 e BA.2. La Uk Health Security Agency (Ukhsca) ha annunciato che è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito il 19 gennaio scorso, e da allora è stata riscontrata in oltre 600 persone. Sembrerebbe ad una prima analisi avere una capacità di trasmissione del 10% maggiore rispetto ad Omicron 2, ma servono ulteriori dati di conferma, dice l’OMS , che per ora considera XE una sottovariante di Omicron finché non verranno identificate differenze significative. Insomma, da tenere sotto osservazione, specialmente ora che ci sentiamo tutti più liberi.