Coronavirus, vince chi
pianifica, perdono
i privatizzatori

Tracer Tester Traiter: Tracciare Testare Trattare.Sono le tre parole con cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità sintetizza il modo con cui affrontare la pandemia. Qualsiasi pandemia.

Quale è la Organizzazione Statuale migliore per affrontare tale compito? L’egemonia nel mondo post Coronavirus si gioca a questo tavolo. Mercato o Pianificazione? Trump o il Partito Comunista Cinese? Badate bene:non la Cina ,ma il Partito Comunista Cinese.

Consiglio di lettura: non uno dei tanti reportages tra il turistico e l’esotico di qualche viaggiatore,ma di H.Kissinger,uno che se ne intende davvero.Che conferma tra l’altro un vecchio detto che circolava tra gli allievi della Accademia Frunze:si impara più dai grandi reazionari che dai piccoli rivoluzionari.Per di più televisivi.

Le stime del Fondo Monetario fanno emergere in tutta la sua portata,la portata dell’altra emergenza: quella economico-sociale. Tutti i paesi ,tranne la Cina,stanno sprofondando in una crisi,di cui il Coronavirus sta diventando il Grande Acceleratore.

La verità conosciuta da pochi sta nel fatto che,con l’avvento negli anni settanta della Moneta Fiduciaria , gli aspetti finanziari hanno preso il sopravvento sugli aspetti reali delle economie capitalistiche dell’Occidente, e che le politiche di quantitative easing, cioè del pompare moneta fino a tassi di interesse negativo, non riescono ad attivare nuovo sviluppo, perché banalmente… il cavallo non beve.

Il Coronavirus porta allo scoperto questa tendenza di fondo. Solo la Cina si salva. Il perché è in fondo semplice: la Cina,lo Stato Cinese, grazie alla direzione della pressoché unica aristocrazia politica esistente e grazie sopratutto alla potenza di calcolo delle nuove tecnologie, è l’unica realtà in cui lo sviluppo dell’economia è affidata ad un Piano. Piano pubblico che non esclude il privato, ma che utilizza il privato senza farsene dominare. L’Unione europea,il mercato unico, la politica della concorrenza, sono stati progettati per un mondo senza crisi, tanto meno tragedie.

Le assunzioni liberali hanno compromesso la formazione dello Stato Federale Europeo e quindi la capacita dell’entità Europa di prevedere e pianificare. Gli Europei si sono affidati al provvidenzialismo del mercato.

virusIl Coronavirus sta provocando un brusco risveglio. Serve più Rathenau di Keynes. La globalizzazione, come lascia intravedere la Pandemia, rappresenta uno stadio della storia, difficilmente reversibile, anche ormai per un dato tecnologico, ma va ripensata e costruita per blocchi solidali continentali e concretizzarsi in una forma statuale. L’Europa come area di libero scambio è finita con Il Coronavirus.

Il Coronavirus accelera naturalmente tali processi, rende necessario un nuovo pensiero. Cosa dicono i socialisti, vecchi e nuovi? Sopravviveranno gli Stati Uniti alla pandemia del Coronavirus? Un sistema di mercato ,rispetto ad una pandemia, può arrivare, al massimo,ad una mitigazione della immunità dì gregge. Solo una economia di Piano può oltrepassare tali colonne d’Ercole, proprio perché è in grado di governare- principalmente attraverso la potenza di calcolo, messa a disposizione dalla rivoluzione informatica- sia la emergenza sanitaria sia l’emergenza economica.

Vedi Cina. Il Partito Comunista Cinese ha già vinto la sfida con Trump. Trump e la destra reazionaria -da distinguere sempre dalla destra semplicemente conservatrice – con il suo fuoco di sbarramento sulle responsabilità cinesi, cerca di impedire la constatazione di questa verità, per spostare il campo di battaglia sul dopo, cioè sulle deduzioni politiche da trarre dalla intera intera vicenda Coronavirus. La ragione in fondo è semplice:come dice Kissinger, il Coronavirus è destinato a cambiare molte cose, a partire dal loro peso nel governo del e nel mondo: in particolare tra il capitalismo ed i suoi variegati antagonisti, tra cui il Partito Comunista Cinese.

Oggi,quello che fa la differenza è la potenza di calcolo. La alternativa è tra il Gosplan del “Capitalismo della Sorveglianza”, monopoli privati ormai onnipotenti, in grado persino di battere moneta (libra), e dei cui consigli di amministrazione non si conosce neppure il nome dei componenti, oppure di un Gosplan pubblico, governato politicamente, e su cui l’Europa ha una grande storia da investire. Leggere Il capitalismo della Sorveglianza della S.Zubof. Non si tratta di nessun ritorno ma di una riattualizzazione di una grande idea, l’idea socialista, che la rivoluzione informatica riporta all’ordine del giorno. i più grandi supercomputer stanno oggi a Pechino e lasciano balenare la possibilità che quello che non è riuscito al PCUS possa riuscire al Partito Comunista Cinese.

Si parla quasi in coro di un ritorno dello Stato. Il Coronavirus sta imponendo Un ritorno dello Stato.nel mondo. Quale più grande occasione per una forza neosocialista? Come trasformare tale occasione in un avanzamento strutturale del pubblico? In elementi di socialismo ,come li chiamava Berlinguer? Le forze che si richiamano al capitalismo sono le più leste nel ricorrere allo Stato, ma con l’idea di tornare quanto prima – passata la bufera -al mercato. Salvare le imprese ,salvare i consumatori, salvare soprattutto la proprietà. Usare lo Stato per potersi al più presto sbarazzarsi dello Stato.

Una sinistra neo socialista deve invece assumere una posizione opposta: utilizzare il ritorno dello Stato per rendere permanente tale passaggio. Il ritorno dello Stato per trasformarlo nello Stato Innovatore, Terapeutico come lo chiama M.Mezza. L’azione politica va concentrata sulla produzione più che sulla distribuzione. Ritorno dello Stato e superamento della Cassa depositi e Prestiti, riforma della impresa( interessanti le proposte di Muchetti) e democrazia industriale; risorse e politica fiscale progressiva; questione meridionale e piano straordinario di intervento pubblico; agenzia nazionale della r icerca;scuola e Sanità. La Sanità, alla prova del Coronavirus, ha portato allo scoperto il dilettantismo e la subalternità della sinistra dei privatizzatori alla colonizzazione del così detto mercato, avvenuta in questi decenni. L’occasione del Coronavirus, in particolare per la Sanità e le politiche della salute, rappresenta perciò l’occasione perfetta che la vicenda storica offre

La questione della sanità incrocia tutti gli aspetti: Welfare universalistico,(metà della sanita è privata); modernizzazione e tecnologie informatiche; unificazione del Paese (oggi distinto in tanti sistemi regionali); fondo nazionale di finanziamento per sostenere un progetto verso cui nessuna forza sociale può tirarsi indietro. A partire dai Fondi sindacali esentasse. Neanche i privati possono sottrarsi, visto i lcosto che anche i privatizzatori son chiamati a pagare per la loro miopia strategica. L’occasione è storica.La riorganizzazione della sanità assume il valore di un banco di prova. IpPrivatizzatori puntano a cavarsela con qualche reparto in più di medicina intensiva e con qualche discorsetto sull’etica e sui cambiamenti di costume. Per Articolo Uno e per la Sinistra neosocialista è ancor più di una occasione storica: il conto ai privatizzatori va presentato adesso. Le carte vanno messe sul tavolo, il momento è irripetibile.