Il nazifascismo non è solo al passato, come antidoto la memoria non basta

Una mia amica, alcuni giorni fa, in seguito al susseguirsi di episodi di inneggiamento al nazifascismo in sequenza di un giorno dopo l’altro, ovvero, la miss Hitler, la vendita da parte di Amazon degli addobbi natalizi con le immagini del lager di Auschwitz, e poi il professore di filosofia del diritto di Siena che twitta la correttezza delle idee e programmi di Hitler e del nazismo, ai quali si devono aggiungere tutti gli episodi che li hanno preceduti, mi ha chiesto: “Ma cosa sta succedendo?”.

La mia amica è una persona con disabilità, per cui la sua preoccupazione è comprensibile se vogliamo considerare che le prime politiche adottate dal nazismo furono di eugenetica e con la famosa Aktion T4, si sterminarono, sperimentando dei prototipi di camere a gas all’interno degli istituti di ricovero, circa 100.000 persone fino al 1941. In seguito ci saranno ben altri numeri.

Già, cosa sta succedendo?

Se pensiamo che con l’algoritmo mai più si è creduto e si è voluta fermare la storia, dovremmo constatare, invece, che questa si prende la sua rivincita e si ripete. Mai più è stata una diga allo scorrere di acque impetuose e se vogliamo in alcuni momenti irrefrenabili. La diga è una costruzione umana allo scorrere della Natura. Ed oggi queste acque, invece, tornano a scorrere libere, nei momenti più impensati attraversando le vie di paesi e città, come fanno i drappelli di sfilate dei suprematisti in Europa e nel mondo. Il paragone con le acque non così distante da una sua reale prossimità. Stranamente i due negazionismi, quello sui cambiamenti climatici e quello sulla reale esistenza dei lager nazisti per lo sterminio, si incrociano.

A queste due forme di negazionismo molto esili ne dobbiamo aggiungere una terza che definirei di “fuoco amico”, quella di chi credeva che il nazifascismo fosse finito. In questa corrente terza dobbiamo metter sia chi in modo sbalordito non pensava che potessero ripresentarsi delle forme uncinate di vita e chi invece afferma che quella storia è finita, storicamente conclusa, e quindi, parlare oggi di nazifascismo è una assurdità sia ideologica sia storica perché la storia non si ripete. La storia non si ripete è vero, però si trasforma, perché la storia fa parte della Natura, e in Natura nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma.

E quindi, che cosa si sta trasformando? E quale trasformazione è in atto?

Siamo mai usciti da quella storia che si voleva conclusa o ci siamo ancora dentro senza capirlo?

Auschwitz

Di recente verso quegli avvenimenti del passato si è fatta memoria, direi solo memoria, o per meglio intenderci “cattiva memoria”, cercando di riportare alla mente, alle coscienze, che quelle cose nel futuro non sarebbe mai dovute riaccadere, ma senza rendersi conto che quelle cose erano ancora tutte nel presente.

Il pensiero magico della Resistenza, che di magia non voleva nulla, è stato portato in trionfo pensando che con un abracadabra tutto fosse scomparso per sempre. Si pensava ad un ipotetico futuro, forse, per non vedere quanto ancora il presente era carico e formato da quel passato che si pensava distrutto. Ma nulla si crea e nulla si distrugge tutto si trasforma. Anche le identità.

E mentre, oggi, assistiamo alla trasformazione dei nazifascismi, dei nazicomunismi, dei fasciocomunismi, in sovrano-populismi dobbiamo anche pensare che per contrastarli servono delle identità mobili, fluide, perché le trasformazioni che sono in atto e che si servono di idee, di immagini, di concetti, di valori che furono di quel passato recente si stanno solidificando sclerotizzando e come tali non possono più nascondersi e camuffarsi e mostrano un volto, e identità sclerotizzate.

E fra poco le forze sovrano-populiste cambieranno ancora il loro aspetto. Ciò che stanno agitando è un passato, idee, concetti, immagini e comportamenti di un passato che spazzerà via loro stessi per primi poiché loro stessi non si avvedono che proprio quel passato li sta sommergendo. Il nazifascismo ridotto a merce, moda, non capisce, mentre si sta gloriando, che in realtà sta celebrando il suo ultimo atto.

Ed anche i vari professori twittanti quando capiranno che lo Stato si è dissolto e si sta sciogliendo come i ghiacciai del polo, forse, si avvedranno che la politica ridotta a spettacolo dovrà essere sempre più stupida e di intrattenimento. Le ideologie totalitarie ridotte a spettacolo mentre vanno scena cercano l’applauso e nulla più; non ci si inchina più ai potenti ma sono questi che si inchinano al pubblico. E il deus ex-machina che scenderà alla fine sulla scena è una trasformazione climatica che si farà beffe delle ideologie e sclerosi umane e share di vendite.