“Ciao bella”. “Sali in auto che ci divertiamo”. “Ehi, che bel culetto!”. “Ma dove vai in giro con quelle tette?”. “Dove corri, vieni qui”. “Perché non te li togli quei pantaloncini?”. “Io sì che saprei come farti sudare”. “Mmmh, come lo lecchi bene quel gelato…”. “Che fai tutta sola?” Frasi ascoltate per davvero e denunciate sui social: si chiama catcalling, ovvero l’arte di chiamare una donna – spesso una ragazzina – facendo versi e apprezzamenti come si farebbe con un gatto. Non sono complimenti ma molestie. E in Italia il 79% delle ragazze li subisce prima ancora di compiere 17 anni, come dire è prassi comune. Non solo femminicidi, la violenza di genere comincia da qui.
Redazione
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